mercoledì 26 maggio 2021

Review Party "Il problema della pace" di Joe Abercrombie

 Aspettavo quindi questo libro da quando ho letto le ultime righe de Un piccolo odio e ringrazio quindi la casa editrice Mondadori per la copia in anteprima e Ylenia per aver organizzato questo evento


Il libro:
Autore: Joe Abercrombie
Titolo: Il problema della pace
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 11 maggio 2021
Pagine: 747
Serie: #2 L'età della Follia (The Age of Madness)

Trama:
Il problema della pace è che la guerra continua sotto altre forme. L'Unione del giovane re Orso è più divisa che mai, dilaniata tra pretese dell'aristocrazia irrequieta, città che invocano la secessione, il popolo aizzato dagli Spezzatori e la morsa stritolante dei debiti bancari, pilotati da interessi sinistri che è bene non rimestare. La ricca e spietata Savine dan Glokta si è scoperta più fragile di quanto sospettasse, ed è decisa a soffocare ogni scherno e tradimento con una nuova imprevedibile mossa. Leo dan Brock ha vinto in duello Crepuscolo il Possente, eppure, nel grigiore della sua nuova vita da governatore, è come se avesse perso tutto, finché il suo aiuto non viene richiesto per un sogno luminoso che però potrebbe trasformarsi in un incubo, per lui e per tutti. Rikke deve lottare contro i poteri sconvolgenti della Vista Profonda che minacciano di divorarla, o trasformarla per sempre. Vick, spia e torturatrice, cambia mille maschere e identità, e nessuno sa quale volto si celi davvero nel profondo. Grosso ha promesso di tenere la sua famiglia lontano dai guai, e per farlo è costretto a compiere ciò che la sua stessa famiglia non dovrebbe scoprire mai. Trifoglio sorride agli insulti di chi deride il vecchio cauto in cui si è trasformato, ma è già successo che una volpe feroce si confondesse tra le pecore. Ancora una volta, le loro scelte sono destinate a incrociarsi in una danza vorticosa che è anche un duello micidiale, mentre il mondo va a fuoco tra congiure, processi, voltafaccia, innovazioni tecnologiche e l'ennesima guerra arrossa l'orizzonte, a cambiare tutte le regole del gioco.
Con questo secondo volume della sua nuova, audace trilogia, Joe Abercrombie preme ulteriormente l'acceleratore sulle intuizioni e visioni che ne hanno fatto uno dei re del fantasy grimdark, lanciandoci a velocità indiavolata in un mondo brutale e complesso e in un caleidoscopio di personaggi che comprende guerrieri e prostitute, banchieri e ruffiani, terroristi e streghe tornate dalle terre dei morti; un universo che dialoga con umorismo mordace e dolente commozione con i nodi più aggrovigliati del nostro presente politico, sociale ed economico. Perché il problema della pace è che non dura.





Secondo libro di questa seconda trilogia ambientata una generazione dopo i fatti de La prima legge. Spesso i libri nel mezzo patiscono un po’ la “posizione”: non c’è la spiegazione iniziale e neanche i colpi di scena finali, capita quindi che siano meno accattivanti. Stavolta non è proprio stato questo il caso, per nulla!

Il problema della pace riprende da dove ci aveva lasciati Un piccolo odio, e non molla un momento. Mi ha coinvolta dalle prime righe e l’attenzione non è mai scemata, mai.

Merito soprattutto (ma non solo) dello stile. Adoro questo autore, amo il Grimdark e soprattutto quello scritto da Abercrombie, lui è veramente il Lord di questo tipo di narrazione. È adatto a me, non so come spiegarlo diversamente, ha tutti gli elementi che di solito apprezzo e manca di quelli che non sopporto. Per me leggere i suoi scritti è appagante: l’ironia, non proprio sottile, le espressioni colorite, il fatto che nessuno sia oggettivamente puro, quella sensazione di cinismo a stento trattenuto che mi fa rilassare.
Leggendo questo libro mi sono proprio rilassata, nonostante la storia, e i toni usati, non siano così soft.

La trama mi ha coinvolta tantissimo, è tutto un gioco di potere e ambizione, pieno di sotterfugi ed è come una lenta carica fino alla battaglia finale, un continuo aumento di suspense che sfocia in un conflitto grandioso. Scontro che toglie però un po’ quell’aura di favola, quell’epicità da cavalieri dall’armatura bianca che salvano il mondo, a favore di una descrizione più cruda e realistica, che frantuma la patina di idealizzazione, in perfetto stile Abercrombie.

Altro punto di forza è dato dalla caratterizzazione dei personaggi. È un libro corale, narrato in terza persona con il pov che cambia spesso, bisogna tenere conto di un consistente numero di personaggi, descritti però uno meglio dell’altro. Di nuovo ho avuto un debole per Orso e per Savine (ho tifato alternativamente per loro), tra quelli principali. Il Re è qualcosa di unico, mi è venuta voglia di stargli vicino in ogni momento. Savine subisce un’evoluzione, in parte dettata dalle vicende, che non è così pulita e io forse l’ho adorata ancor di più per questo.
Un lavoro straordinario, però, l’autore l’ha fatto con i secondari, alcuni veramente degni di nota. Vick in primis (anche se forse in questo secondo libro rientra nel novero dei primari), un Glokta al femminile, con una mente eccezionale e il cuore di pietra. Ma anche Hildi, Caul Brivido, Re Jappo, Jurand. Ognuno a modo loro fondamentale, tutti caratterizzati con precisione. Nonostante i molti nomi da ricordare non ho mai fatto confusione e questo è un gran merito.

Mi è piaciuto molto anche il finale, ho respirato l’aria di fine battaglia, con vincitori e vinti uniti da una tristezza comune, quasi sconsolati. Il colpo di coda ultimo poi mi ha stupita e fatto venire voglia di avere subito il terzo.

Joe Abercrombie si è riconfermato un maestro nel suo genere, e questo libro mi è piaciuto tantissimo. È una serie che gli amanti del fantasy più duro non possono lasciarsi sfuggire.
Voto: 5*

Conoscete questo autore? 
Lo stavate aspettando?




4 commenti: