giovedì 23 settembre 2021

Recensione "Solo quando dormo" di E.V. Lind

Ringrazio la Hope Edizioni per la copia digitale

Autrice: E.V. Lind
Titolo: Solo quando dormo
Editore: Hope edizioni
Data di pubblicazione: 4 settembre 2021
Pagine: 362

Trama:
In fuga dal suo ex, un uomo brutale e senza scrupoli, Beth viene accolta da Mary-Ann Jones e da suo figlio Ryan, un veterano di guerra, danneggiato da un passato che non può dimenticare.
Beth trova così rifugio in una casa abbandonata di proprietà dei Jones, che cela però dei terribili segreti. Là dentro nulla è come sembra e, quando la giovane ritrova i diari di una donna scomparsa nel 1942, fantasmi di un tragico passato si risvegliano, con conseguenze fatali.
Ryan è il solo che potrebbe aiutarla, ma è un uomo diffidente ed è convinto che la ragazza non abbia raccontato tutta la verità su di sé.
Beth, infatti, troppo ferita dal suo passato e terrorizzata dal fatto che il suo ex la possa rintracciare, tiene tutti a distanza.
I due, però, potrebbero non avere scelta: perseguitati nel presente e perseguitati dal passato, dovranno imparare a fidarsi l’uno dell’altra per poter sopravvivere.

 

Ho chiesto questo libro alla casa editrice dopo aver letto un post che mi ha incuriosita, nel quale si provava a definirlo, a inquadrarlo – con scarsi risultati – in un genere preciso. In effetti Solo quando dormo è proprio difficile da collocare: romance (la storia d'amore è presente, ma non la parte fondamentale); paranormal (ci sono accenni ma non è assolutamente un fantasy); second chance senza dubbio, anche se è più incentrato sulla crescita dei protagonisti; mystery (c'è sicuramente un mistero passato da risolvere)... Insomma, questo libro è di difficile definizione, ma nell'insieme questo mix funziona bene.

La storia è raccontata in terza persona, con i pov dei due protagonisti Beth e Ryan. Il tutto è inoltre intervallato da spezzoni di un diario scritto tra il 1941 e il 1942.

Secondo me l'autrice ha fatto un ottimo lavoro di alternanza di piani temporali, dosando in maniera esperta i colpi di scena per mantenere alta la suspense.

Il libro tratta diversi argomenti importanti, primo fra tutti la violenza sulle donne. Mi è piaciuta la delicatezza con cui parla di questo, il senso di colpa della vittima, il fatto che questa non sia una persona "debole", ma impossibilitata a sottrarsi ai soprusi. Spesso si giudica senza conoscere e davvero è impossibile capire come ci si sarebbe comportati al posto di chi subisce questo, senza provarne il vissuto. Mi è piaciuto anche il fatto che Beth non sia così lamentosa, anzi che voglia prendere in mano la sua vita e provare a cambiarla.

Anche Ryan mi è piaciuto e ho apprezzato il suo percorso personale. Lui è un ex militare con un forte, fortissimo senso di colpa che gli impedisce di vivere in maniera dignitosa. Di solito non amo leggere i military romance, ma stavolta ho apprezzato questa caratteristica.

Come coppia mi sono piaciuti anche perché, come ho detto sopra, non è tutto incentrato sulla loro storia d'amore, che avanza a piccolissimi passi. L'unica cosa infatti che avrei preferito differente è proprio il finale di questo punto, per me troppo veloce rispetto alla lentezza precedente.

Con i personaggi secondari invece non ho empatizzato, in quanto per i miei gusti troppo netti: o buonissimi o cattivissimi, senza una vera motivazione.

Ho apprezzato molto la parte relativa al passato, mi ha incuriosita tantissimo e ogni volta ho aspettato i pezzetti di diario con trepidazione.

Un bel libro, una bella storia un po' diversa dal solito, che ho letto con piacere.
Voto: 4*


Vi ho incuriosito?




6 commenti:

  1. Come sai a me è piaciuta proprio tanto e sono contenta abbia ritrovato un riscontro positivo anche con te

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  2. Bella recensione. Di questo libro sto sentendo solo pareri positivi, tutte entusiaste. A sto punto dovrò leggerlo pure io...

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  3. io inizio ad essere in seria difficoltà a volere tutti questi libri che stai leggendo!

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