martedì 28 gennaio 2020

Ci provo con - Recensione "La trasparenza del camaleonte" di Anita Pulvirenti

Buongiorno, torna puntuale la rubrica mensile nata da una mia idea per buttarsi su nuovi autori. Con me di solito c'è anche Ludovica, ma questo mese invece sarò sola.

Rubrica a cadenza mensile in cui si legge un autore o un'autrice per la prima volta.

A me piace fare rubriche in compagnia, ovviamente senza nessun obbligo, così ho esteso l'invito alle mie amiche blogger. Se vi facesse piacere partecipare avete solo da dirlo.

Ho letto:
Autrice: Anita Pulvirenti
Titolo: La trasparenza del camaleonte
Editore: DeA Planeta
Data di pubblicazione: 21 gennaio 2020
Pagine: 224

Trama:
Nasconderti tra la folla non può impedirti di scoprire chi sei.
Carminia non riesce a guardare nessuno negli occhi. Vorrebbe che non le rivolgessero mai la parola, nemmeno per augurarle buongiorno. Il minimo ritardo la infastidisce, un quadro storto la infastidisce. Ha un menu fisso per ciascun giorno della settimana, un ordine preciso per vestirsi ogni mattina, un modo corretto con cui la carta igienica deve scorrere sul portarotolo, e diciotto copie del suo libro preferito in soggiorno, su uno scaffale. Rifugge qualsiasi rumore o semplice contatto umano. La verità è che le persone sono d’intralcio alla sua esistenza. Carminia ha la trasparenza del camaleonte, la stessa capacità di adattarsi alle situazioni in cui si trova e, in quelle, sparire. Eppure soffre per tutto ciò che non le riesce, la disturba, non le viene naturale: ha la sindrome di Asperger, ma ancora non lo sa. È solo quando finalmente le viene diagnosticata, e la madre sembra riemergere da un’infanzia ormai lontanissima, che il suo mondo di ordine e routine comincia a vacillare. Insieme a Rebecca, una bambina impertinente e linguacciuta, Carminia si troverà allora a dover fare i conti con se stessa, con il suo modo di abitare il mondo e con ciò che significa, alla fin fine, normalità. 
 
 Quando un libro parla di sindrome di Asperger, o di autismo, io drizzo sempre le antenne perché è un argomento che mi riguarda da vicino, vicinissimo. Ho sempre timore nell'approcciarmi a una nuova lettura di questa tematica, perché sono troppo coinvolta e rischio di non riuscire a essere obiettiva. Credo che questa volta mi sia capitato proprio questo caso, quindi più che mai mi trovo in difficoltà a cercare di descrivere le emozioni che mi ha suscitato la lettura.
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Carminia è una donna con la sindrome di Asperger, che però non le è stata riconosciuta da piccola. Si sente strana, diversa e fa una fatica terribile ad adattarsi alle convenzioni sociali; per lo più non ci prova neppure, ma prova a sopravvivere cercando di passare il più possibile inosservata.
In realtà di trama ce n'è poca (da metà in poi un po' di più) perché l'obiettivo del libro secondo me è cercare di far capire cosa voglia dire vivere avendo questa sindrome. Obiettivo quanto mai ambizioso che per me è riuscito solo in parte.
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Quello con cui ho avuto difficoltà è proprio il personaggio di Carminia. L'ho trovato eccessivamente stereotipato e quindi poco credibile. Come se si fosse preso un elenco delle possibili caratteristiche dell'Asperger e si fossero contemplate TUTTE. Quello che ho imparato per esperienza personale è che non esiste un elenco fisso delle caratteristiche, ma che si possono avere alcune di esse, chi più chi meno e in maniera più o meno accentuata.
Faccio un esempio per spiegarmi meglio. Mio figlio non riesce, come Carminia, a guardare negli occhi se non stimolato a farlo, ma non è così impossibile per lui. Altri invece ci riescono benissimo, altri ancora con una fatica enorme, ma tutti sono lo stesso autistici o Asperger.
In Carminia ogni caratteristica da manuale è portata all'estremo, è secondo me troppo enfatizzata. Questo non mi ha permesso di riuscire a entrare bene nella storia, perché ho provato una sorta di rifiuto, dettato unicamente dalla mia esperienza personale
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Essendo però un libro incentrato tutto su questo, purtroppo ho faticato e non poco. Mi dispiace molto, perché Anita Pulvirenti è stata coraggiosa e ha scritto qualcosa di complesso e difficile

Per lei è una prima opera, ma secondo me ha una padronanza nello scrivere che denota esperienza, anche per il modo in cui è raccontata la storia, non così lineare
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In conclusione questo libro è un'opera complessa, non sicuramente una lettura d'evasione e per me per niente facile, oltre che forse poco realistica. Ribadisco che è un'opinione personale, dettata soprattutto dal fatto di essere così coinvolta nell'argomento e da non riuscire a separare il mio vissuto.
Voto: 
 
Ringrazio la casa editrice per la copia 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Passate anche a leggere le altre recensioni:
 

24 commenti:

  1. Ottima recensione, grazie,anche se mi spiace tu abbia fatto fatica

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  2. Chiara hai scritto una bellissima recensione su un libro difficile. Nessuno meglio di te può capire bene questo argomento e mi spiace che la lettura non sia riuscita a raggiungere l'obiettivo. Purtroppo non è facile trattare questo argomento. Speriamo che la tua prossima lettura sia degna di nota.

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    1. Grazie Chicca, non è stato facile per me leggerlo e nemmeno scrivere queste parole

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  3. Iniziando a leggerla mi è venuto da pensare: un nuovo libro da segnare. Bene.
    Poi andando avanti con la lettura mi hai fatto cambiare idea.
    Chi meglio di te che vivi sulla tua pelle e nella tua famiglia questi temi puoi dare un giudizio.
    Bella recensione. Grazie

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    1. Francesca forse io però sono troppo coinvolta, non sono sicuramente riuscita a essere obiettiva

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  4. Credo che quando si vive in pieno una determinata situazione, di è i primi a cercare di capire e vedere quanto ci sia di reale in quello che viene proposto. La tua scelta di lettura poi è amplificata e quindi molto corretta, è un peccato che però il tutto vengo poi riproposto forzando gli eventi e le caratteristiche, perché come tu stessa scrivi, ogni ragazzo/ragazza, ogni individuo ha un sé, un so io, che non può essere classificato!!!

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    1. Si è..., il tutto venga..., un suo io... troppi errori quando rispondo velocemente

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    2. è sempre molto difficile quando l'argomento riguarda così da vicino

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  5. Grazie per questa recensione. Mi viene da pensare che, nonostante i difetti, il libro possa essere utile a sensibilizzare benché ci siano romanzi migliori.

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    1. Ecco sì Diana, secondo me è utilissimo proprio per questo, benché a mio avviso troppo forzato

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  6. Non sapevo di tuo figlio, ti voglio bene!
    Parlando del libro invece non sono solita leggere questi temi, preferisco vederli in tv, in ogni caso mi è piaciuta la recensione, questo libro mi incuriosiva.

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  7. Chiara, credo che lo leggerò, soprattutto perché voglio vedere se, tolta la tua esperienza personale, il libro sia comunque in grado di arrivare. Sul tema dell’Asperger ho amato A DISMISURA “La teoria imperfetta dell’amore”. Mi è arrivato per quello che era, e so che per te è stato lo stesso. Ti dirò dopo, intanto segno!

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    1. anche io Ludo quello lo avevo adorato, era riuscito a toccare le corde giuste. Questo per come è strutturato mi ha ricordato di più A bocca aperta non si vedono i pensieri.
      Tu leggilo e poi dimmi, sono proprio curiosa di capire se sono io

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  8. Tutto ciò che hai scritto lo condivido al 110%, la sindrome di Asperger, esattamente come l'autismo, è un disturbo che agisce in modo diverso da soggetto a soggetto, esattamente come hai detto tu. Ho lavorato con bambini autistici e ogni caso è a sé, difficilmente mi è capitato di trovare tutti i sintomi concentrati in un solo bambino, poi è ovvio che esistono forme più lievi e forme più complesse. Sinceramente non credo che riuscirei a leggere un linro di questo tipo proprio perché è un argomento che non mi è completamente sconosciuto e sarei molto pignola nel giudicarlo.

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    1. quando si è così coinvolti o si conosce così bene l'argomento è sempre difficile. Grazie Katy

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  9. Una lettura sicuramente non facile ed un argomento difficile da trattare. La tua recensione è molto bella ed esaustiva

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    1. Grazie Erica, per me è stato difficile sia da leggere che da recensire

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  10. Sempre tanto di cappello quando riesci a recensire libri difficili non solo per l'argomento trattato ma per come si approcciano su di te. Questo libro ammetto di averlo segnato perchè mi interessava, tuttavia penso che sia una di quelle storie da leggere al momento giusto e per me non è ancora arrivato quello. Grazie della tua recensione

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    1. Ci sono libri per cui bisogna avere la giusta predisposizione. Io avevo bisogno di una scossa in questo periodo

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  11. Immagino che per te sia difficile leggere libri su questo argomento, ma allo stesso tempo tu voglia leggerne per svariati motivi. Ti ammiro per averne parlato qui sul tuo Blog. Credo sia il posto giusto perché il tuo Blog è il tuo cuore, la tua casa. Un abbraccio

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