martedì 29 maggio 2018

Gruppo di lettura "Unravel me" di Tahereh Mafi - Recensione

Buongiorno! Oggi tiriamo le somme su questo libro, che abbiamo letto insieme ad altre, in un gruppo di lettura. E no, non soffro ancora di delirio di onnipotenza, parlo al plurale perché oggi troverete la recensione mia e quella di Ludovica, che ha seguito le varie tappe sul blog.


Se volete sbirciare i vari post relativi al GDL li trovate qui

Autrice: Taheren Mafi
Titolo: Unravel me
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2016
Pagine: 540
Serie: #2 Shatter me

Trama:
Juliette è sfuggita alla Restaurazione e al suo leader che intendeva usarla come arma. Da quando vive al Punto Omega è libera di amare Adam, ma non sarà mai libera dal proprio tocco letale, né da Warner, che la desidera più di quanto lei credesse possibile. Tormentata dal passato e incapace di pensare al futuro, Juliette sa che dovrà compiere delle scelte difficili. Accettare il proprio potere distruttivo per metterlo al servizio della resistenza e, soprattutto, allontanare Adam pur amandolo con tutta se stessa.


di Ludovica

La recensione era praticamente pronta. Scritta, corretta, revisionata come è mio solito una decina di volte, perché non sia mai che mi scappi una virgola o metta un indicativo al posto del tanto aulico congiuntivo. Avevo aspettato tipo un mese per scriverla da quando il libro era stato riposto nella libreria, perché ero perfettamente cosciente del fatto che dovessi aspettare necessariamente del tempo per metabolizzare il libro, per disintossicarmi da Warner, per apprezzare nel giusto modo Juliette, per dar vita a una delle mie solite recensioni: analisi del testo, dei personaggi, della scrittura, delle emozioni provocate. E l’avevo fatto, giuro di averlo fatto! Ero riuscita anche ad essere distaccata e professionale, ma poi più la leggevo e più capivo che sì, era sicuramente una recensione fatta bene, ma che mancava l’emozione, travolgente ed adolescenziale, che ho provato leggendo il libro. Ed allora, ecco una nuova recensione, delirante d’amore per Warner, tediata dalla noia di Adam, stressata dalla psicopatia bi-trivalente di Juliette, ammaliata dalla personalità pluriversatile di Kenji. 

Non essendo una recensione “canonica”, sono indecisa se iniziare dalle fossette di Warner o direttamente dal capitolo 62! (Aiutooooo! Quelle fossette, mio Dio, quelle fossette). 

Warner. Il tenebroso Warner. Colui che doveva essere solo la punta di diamante, fredda e letale, della Restaurazione, si è dimostrato il vero protagonista della saga, l’unico in grado di suscitare delle emozioni, anche negative per carità, ma soprattutto dare movimento ad un racconto che spesso, soprattutto all’inizio, si è rivelato non solo lento, ma anche noioso e ripetitivo. 

Warner. È lui che ha fatto, fa e farà la differenza, non Juliette. Lui che ha sempre creduto in lei, nella sua forza, nel suo potere, alle volte ho fatto fatica anche a capire cosa ci trovasse di interessante in lei, dov’è che riuscisse a scorgere forza e coraggio, se io in lei vedevo solo una ragazza titubante ed anche di poco spessore. Sarà lui che, continuando a darle fiducia fino alla fine, ristabilirà degli equilibri e darà il via a qualcosa di grande e rivoluzionario. Lui, e non Juliette. Lui è la mente. Lui è colui che si innamorerà di lei e farà di tutto per lei, metterà a nudo la sua anima con lei, e ne riceverà solo tanta (ed anche sprecata) delusione. Lui che doveva essere tutto d’un pezzo, incapace quasi di provare emozioni, sarà proprio l’unico a smuovere coscienze e a far battere forte il cuore di tante lettrici, ed anche di una addormentata e codarda Juliette, con una dichiarazione d’amore che non ha eguali. Drammatica. Sincera. Sentita. Da batticuore. Struggente. Capitolo 62, letto e riletto più volte...
Ti voglio.
Voglio tutto di te.
Ti voglio dentro e fuori, che trattieni il respiro e ti struggi per me come io mi struggo per te. Non è mai stato un segreto. Non ho mai cercato di nascondertelo.
Non ho mai finto di volere nulla di meno.
Voglio davvero essere tuo amico. Voglio essere l’amico di cui ti innamori perdutamente. Quello che accogli tra le braccia e nel tuo letto e
nel mondo segreto che tieni intrappolato nella mente.
Voglio essere quel tipo di amico.
Quello che imparerà a memoria le cose che dici
così come la forma delle tue labbra quando le dici.
Voglio conoscere ogni curva, ogni lentiggine, ogni brivido del tuo corpo,
voglio sapere dove toccarti.
Voglio sapere come farlo.
Voglio sapere come convincerti a inventare un sorriso che sia solo per me.
Voglio la tua mente, la tua forza.Voglio essere degno del tuo tempo.
Voglio sentire che batte così forte per me,
perché tu mi desideri.
Voglio ogni istante. Ogni centimetro di te.

Voglio tutto.
C’è bisogno di aggiungere altro? “Inventare un sorriso che sia solo per me”! 
O H. M I O. D I O. 
Mi aveva già conquistato accarezzando il cane, alla vista delle fossette ero azzittita, per la prima volta, incapace di proferire parola, ma con questa frase, e con tutto quello che riesce a dirle in questo secondo libro, io sono proprio caduta ai suoi piedi e al suo cospetto. Ed ora? Ora cosa succederà? Cosa ne sarà di loro? Avranno il coraggio di vivere questo sentimento e di metterlo a servizio della loro causa? Riusciranno ad incontrarsi per poter, insieme, scontrarsi con il mondo esterno? Con un paese in guerra? Con amici da ritrovare e rapporti da rinsaldare o ricostruire o abbandonare? Con un padre e Comandante che sta distruggendo il loro mondo? Non ci resta che continuare nella lettura!!
Voto: 


Ludovica


di Chiara

Ho seguito le tappe fedelmente, sono orgogliosa di me. Ho sempre e solo letto la parte consentita e questa volta mi sono proprio goduta il GDL, commentando ogni volta "a caldo".
Posso dire che ci sono riuscita anche perché questo secondo capitolo della storia mi ha coinvolta molto meno e la colpa è tutta sua, della protagonista più lagnosa mai letta, Juliette, ribattezzata da me Lagnette (perfino il mio telefono lo riconosce già come nome).

Soprattutto l'inizio del libro è veramente lento e pesante, un continuo lamentarsi di ogni cosa. Su Adam la mia impressione non si è discostata dal precedente mentre speravo di conoscere meglio gli abitanti del Punto Omega. Forse un pochino di Kenji sappiamo qualcosa, il resto è concentrato tutto su Lagnette e le sue lagne. Credo che senza Warner avrei mollato. Ma per fortuna, e grazie Tahereh grazie grazie grazie, Warner c'è. E come! Il famoso cap.62 tanto amato da Ludovica (e non solo lei) è solamente l'apice della perfezione di questo personaggio meraviglioso. Lo adoro, amo tantissimo la sua caratterizzazione, il non piangersi addosso (almeno lui), il suo guardarsi con obiettività, il suo non voler essere diverso. Posso dire che è uno dei personaggi "cattivi" migliori esistenti, il mio preferito. E se non ho bocciato il libro è solo merito suo e non solo per le dichiarazioni che fa a Lagnette (cosa ci trovi in lei devo ancora spiegarmelo).

Sulla trama avrei preferito meno lagne e più azione. Ce n'è troppo poca, giusto un accenno e una realtà distopica così descritta ne necessita di più.
Lo stile dell'autrice mi piace, ormai mi sono abituata e lo trovo molto evocativo (pure troppo nelle pippe di Lagnette).
I capitoli finali hanno risollevato tutto, ho trovato anche un'evoluzione del personaggio di Lagnette che mi fa ben sperare per il terzo. Chissà che non ritrovi il suo nome.
Sto cominciando a pensare che la speranza sia una cosa spaventosa e pericolosa
Consiglio la lettura di questo libro per Warner, le parti relative a lui meritano tutta la sofferenza.
Voto:




6 commenti:

  1. Comandante,anche questa tappa è fatta!!! 😘😘😘

    RispondiElimina
  2. come ho scritto sul blog di cristina sono solo in parte d'accordo con chiara, secondo me non è solo warner a salvare il libro ma anche molte cose scritte per seminare qua e la quello che potremmo aspettarci in futuro. non vedo l'ora di sapere. sono gasatissima :D

    RispondiElimina