Sfido
chiunque a non amare la neve, soprattutto se si possa godere della sua bellezza
solo una volta l’anno, se ci dice bene, e non subirne le conseguenze per tutto
un inverno.
Sfido
chiunque a leggere questo libro e sperare che non nevichi più sulla Terra, o
che i ghiacciai non si sciolgano o che qualche altra calamità naturale venga a
ricordarci che la Natura esista. La Natura vive. La Natura ha un’anima. E non
possiamo dimenticarlo.
Laura
Bonalumi ci conduce ancora una volta alla scoperta di un elemento
naturale, prima il Bosco, poi la Montagna, ora la Neve e
lo fa come solo lei sa fare: con grazia e delicatezza, ma anche con forza e
profondità. Ci accompagna per mano e, senza spiare le reazioni del lettore,
imbandisce una tavola di emozioni e ci lascia assaporare rabbia, paura, dolore,
speranza.
Ho
conosciuto questa autrice proprio grazie a Chicca, lessi Ogni stella lo
stesso desiderio dietro suo consiglio e da lì, da quel libro che
credevo insuperabile a livello di gradimento, mi sono accostata ad uno dei miei
libri in assoluto preferiti, Tutta colpa del bosco, dicevo
che, essendo Chicca la promotrice di un’autrice di tale valore, non ho avuto
dubbi quando in sorte mi è toccato il suo blog, Librintavola, a
scegliere proprio questa autrice.
L’impatto
che Bianco ha avuto su di me è stato dilaniante, più di
ogni altro suo libro, dove l’emozione comunque ha la prevalenza anche sulle
storie in sé, tant’è vero che ho dovuto aspettare qualche giorno prima di
scrivere la recensione, perché ero sicura di non potercela fare. Dovevo
metabolizzare e capire.
Non
so se è perché sia alle prese con il superamento di un lutto, ma ho sentito la
paura della morte sulla mia pelle, l’ansia di vivere in un mondo rovesciato
nella mia testa.
Nelle
parole di Isabella, la giovane voce narrante di questa storia così surreale,
nel suo terrore di continuare a perdere le persone che sono rimaste, si ritrova
la stessa paura che hanno anche gli altri superstiti.
Poche
pagine, eppure cinque storie si intrecciano e si spiegano in poche parole;
poche pagine e le emozioni di ognuno di loro tornano a galla come dopo una
lunga nuotata nei bassifondi; poche pagine e la vita scorre sotto gli occhi
senza saperla afferrare, fermare, cambiare.
Come
ci ha abituato la Bonalumi, la protagonista assoluta dei suoi romanzi, che
parlino di lupi, di poesia, di boschi, di giovani innamorati ed intraprendenti,
di sguardi rubati, di assenze inconsolabili, di lutti da superare, la
protagonista è sempre l’emozione. Viscerale, ancestrale, dolorosa, speranzosa,
ma pur sempre emozione. Viva, vera, taciturna e rumorosa.
Giuro che mi sono commossa. Per tutto.
RispondiEliminaMariarosa, mi sono commossa anch'io! Tantissimo. Ti sono debitrice, la tua stima e il tuo affetto sono cose davvero preziose! Grazie.
EliminaAnche io! Grazie Mariarosaria😘😘
EliminaCopio e salvo tutte queste parole. Sono l'esatta analisi del mio raccontare, del mio scrivere. Sono onorata di avere una lettrice tanto sensibile, capace di arrivare a cogliere anche la più piccola sfumatura delle mie storie. Grazie per questo regalo immenso. Oggi, per me, è giorno di festa!
RispondiEliminaDopo queste parole, le tue, oggi è anche un mio giorno di festa!
EliminaBello. Belle le tue parole. Segnato.
RispondiEliminaGrazie Francesca. Il libro merita davvero ogni bella parola
EliminaEccon un altro libro, ecco un latro autore da tenere in grnade considerazione
RispondiEliminaGrandissima considerazione!
EliminaMi hai fatto venir voglia di leggerlo subito!
RispondiEliminaMolto bello e profondo
EliminaAltra autrice da recuperare altrimenti Chicca mi uccide!
RispondiEliminaConosciuta grazie a lei
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