giovedì 11 luglio 2019

Purché sia di serie - Recensione "Untold" di Sarah Rees Brennan e "Un caso speciale per la ghostwriter" di Alice Basso

Buongiorno, oggi è l'11 e quindi torna la rubrica sulle serie, nata da una mia idea e che ha come obiettivo di cercare di portarne a termine qualcuna delle millemila iniziate.


Appuntamento fisso quindi ogni 11 del mese per parlare di serie.




La rubrica quindi consiste nel leggere mensilmente un libro appartenente a una serie cominciata (quindi non il primo) e di parlarne sul blog, però con una recensione speciale in questo caso.
Infatti per invogliarmi ho pensato di cambiare un pochino il metodo, avvisando prima. Farò una cosa che normalmente aborro, cioè farò spoiler, sulla serie e sul libro letto. Più un delirio da fangirl, che richiama perciò i gruppi di lettura sui social, che una recensione vera e propria.

Appuntamento fisso anche per Ludovica, mia cara collaboratrice, quindi armatevi di pazienza perché le recensioni saranno due.

Questo mese vi parlo del secondo libro di una serie young fantasy, ringrazio la casa editrice Triskell per la copia digitale.

Autrice: Sarah Rees Brennan
Titolo: Untold
Editore: Triskell Edizioni
Data di pubblicazione: 06 maggio 2019
Pagine:326
Serie: L'eredità dei Lynburn Vol.2

Trama:
È tempo di scegliere da che parte stare…
All’apparenza, Mestavalle è una sonnolenta cittadina inglese. Ma Kami Glass conosce la verità. Mestavalle è piena di magia. In passato, i membri della famiglia Lynburn hanno regnato su di essa facendo leva sulla paura, imponendo alla gente un tributo di sangue per alimentare il loro potere. Ora i Lynburn sono tornati, e Rob, il capofamiglia, sta radunando stregoni per riaffermare il proprio dominio.
Rob e i suoi seguaci, però, non sono gli unici stregoni in città. È giunto il momento di prendere una decisione: pagare il sacrificio di sangue, o lottare. Kami ha anche altre scelte da compiere. Ora che il suo legame con Jared è stato spezzato, è libera di amare chiunque lei voglia. Ma chi sarà la persona giusta?
Con il suo approccio umoristico e dark al classico romanzo gotico, Sarah Rees Brennan intreccia con sapienza la storia di un’eroina determinata a proteggere le persone a lei care, di due ragazzi in cerca di redenzione, e delle forze magiche che plasmeranno il loro destino.

Recensione Unspoken - Vol.1

di Chiara
Recensione priva di spoiler
Secondo libro della serie, l'ho apprezzato meno del primo, e posso dire tranquillamente che non mi è piaciuto e che ho faticato a finirlo.
Prosegue da dove era terminato Unspoken, quel finale terribile, e per più di metà non succede niente, un continuo lamentarsi di Kami dell'ingiustizia della sua situazione, soprattutto sentimentale, e uno scodinzolarle attorno di tutti gli altri.
Qui c'è, secondo me, il primo paradosso. Perché sono tutti così tanto succubi di Kami? Tutti quanti, maschi e femmine, giovani e vecchi. Lei dà ordini e loro eseguono, da bravi cagnolini fedeli. E lei ha pure il coraggio di lamentarsi di continuo!
Forse l'avrete intuito, ma io non sopporto la protagonista: una saputella boriosa e saccente, con un carattere terribile. Non accetta un no come risposta (non che ne riceva troppi), e punta il piedino viziato se qualcuno osa pensare in maniera diversa da lei! Io l'ho detestata, dall'inizio alla fine, per me è una delle protagoniste peggiori mai esistite. Non che gli altri personaggi mi siano piaciuti. Una mandria di zombie senza cervello che obbediscono a testa a bassa al prepotente di turno, senza un minimo di spina dorsale. E i cattivi non hanno il minimo di fascino.

La delusione maggiore è stata Jared. Un così bel personaggio nel primo, con un'evoluzione così negativa in questo. Di nuovo mi ha ricordato Jace degli Shadowhunters, ma la versione lagnosa del 4 e 5 libro. Anche il suo rapporto con Kami, particolare nel primo, qui è solo una ragazzinata.
La cosa che invece mi è piaciuta di nuovo è lo stile dell'autrice. Ha una vena allegra, quasi comica, che mi piace molto. O meglio mi piacerebbe se la storia e i suoi attori fossero interessanti.
Di nuovo il finale non mi ha entusiasmato, ma almeno è un susseguirsi di cose, è stato più scorrevole.  
Un pizzico di curiosità su come potrebbe finire la serie è rimasto, ma non sono sicura di volerne leggere ancora. Peccato.
Voto:

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Ludovica ha letto:
Autrice: Alice Basso
Titolo: Un caso speciale per la ghostwriter
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: 2 maggio 2019
Pagine: 378
Serie: Vani #5

Trama: 
Per Vani le parole sono importanti. Nel modo in cui una persona le sceglie o le usa, Vani sa leggere abitudini, indole, manie. E sa imitarlo. Infatti Vani è una ghostwriter: riempie le pagine bianche di scrittori di ogni genere con storie, articoli, saggi che sembrino scaturiti dalla loro penna. Una capacità innata che le ha permesso di affermarsi nel mondo dell’editoria, non senza un debito di gratitudine nei confronti dell’uomo che, per primo, ha intuito la sua bravura: Enrico Fuschi, il suo capo. Non sempre i rapporti tra i due sono stati idilliaci, ma ora Vani, anche se non vorrebbe ammetterlo, è preoccupata per lui. Da quando si è lasciato sfuggire un progetto importantissimo non si è più fatto vivo: non risponde al telefono, non si presenta agli appuntamenti, nessuno sa dove sia. Enrico è sparito. Vani sa che può chiedere l’aiuto di una sola persona: il commissario Berganza. Dopo tante indagini condotte fianco a fianco, Vani deve ammettere di sentirsi sempre più legata all’uomo che l’ha scelta come collaboratrice della polizia per il suo intuito infallibile. Insieme si mettono sulle tracce di Enrico. Tracce che li porteranno fino a Londra, tra le pagine senza tempo di Lewis Carroll e Arthur Conan Doyle. Passo dopo passo, i due scoprono che Enrico nasconde segreti che mai avrebbero immaginato e, soprattutto, che ha bisogno del loro aiuto. E non solo lui. Vani ha di fronte a sé un ultimo caso da risolvere e fra le mani, dalle unghie rigorosamente smaltate di viola, le vite di tutte le persone cui ha imparato a volere bene.


 di Ludovica

Recensione priva di spoiler


Non tanto Alice Basso, quanto Vani Sarca, è una certezza, è un libro già conosciuto, una coperta di lana che riscalda, un abbraccio che sai di meritare. È una forza della natura, è uno Tsunami, per citare una sua citazione, che ti travolge in pieno e non lascia scampo alla tua vita. Ti imprigiona tra le sue parole, ti irretisce con le sue invettive, ti restituisce a quella parte misantropa e sadica e velenosa che abita in te, ma che per tutta la vita hai dovuto mettere a tacere.

Non conosce mezze misure la nostra Vani Sarca, o tutto o niente, o bianco o nero, o non ama o ama fino a fare delle scelte definitive, da cui non si torna indietro. O non vuole tenere alle persone o lo fa mettendo a repentaglio il suo essere, il suo carattere, scelte che ha fatto e rifatto senza pentirsene mai. È cambiata la nostra Vani, ricordo ancora quel suo primo libro, letto in una caldissima sera d’estate in vacanza, in cui stava così bene nella sua casa a mangiucchiare patatine al formaggio e bere whisky, da sola, lontana dalla  sua famiglia e dal suo lavoro. Sembrava quasi non aver bisogno del genere umano per poter vivere, così allergica alla sua famiglia d’origine, così avulsa da qualsiasi “festa in società”, a suo agio solo con i suoi libri e la sua scrittura. Da quella prima volta, nella sua vita sono passate tante persone, “troppe”: il Commissario, Morgana, Irma, tutte presenze volte a farle capire che in fondo:



«Le cose cambiano.

Le storie finiscono.

Altre storie iniziano.

E ci vuole coraggio per affrontare tutto questo.

Questo grande romanzo d’avventura che è la vita.»



Non so mai quale sia il genere (è un giallo? Ma chi se ne frega!), non so mai cosa troverò in una nuova bomba preparata ad hoc da Alice Basso, so solo che ormai, arrivati ad un quinto libro, ultimo di una serie bellissima, troverò una super protagonista, perché tutto si può dire di Vani Sarca tranne che non sia insuperabile, nelle sue manifestazioni di superiorità intellettiva, nelle sue intuizioni, nel suo modo, spicciolo e pratico, di risolvere casi.



E sì che in questo ultimo capitolo la Basso abbia voluto metterci tutto quel che poteva: sentimenti, ansia, preoccupazione, affetto vero e buoni propositi. Il tutto racchiuso nella sparizione del capo di Vani, Enrico, che la porterà, lei e la sua squadra di detective, a scavare nella vita di un ragazzo insospettabilmente umano e sensibile che per anni si è nascosto dietro (o dentro?) una grande testa ed un pessimo, pessimo carattere. Il suo capo, Enrico. Vani in questo caso esce un po’ da se stessa per provare a capire chi conosce da tanto tempo ma di cui ignora troppe cose e questo viaggio, anche all’interno di se stessa, ha solo confermato un giudizio più che positivo.



I riferimenti e le citazioni continue a libri per ragazzi, che io ADORO, me lo hanno fatto apprezzare ancora di più, soprattutto mi è piaciuto rientrare nel magico e surreale mondo di Alice nel paese delle meraviglie.



Non so se sia il migliore dei cinque, come ho letto in più di una recensione, so che è quello risultato più difficile da leggere perché ultimo di una serie che ho amato tantissimo! Seguo l’autrice su Facebook e ciò che posso dire con assoluta certezza è che continuerò a leggere qualsiasi libro si inventi di scrivere, anche una raccolta delle sue esperienze lavorative, sempre esilaranti e pungenti! Mi piace la sua arguzia, il suo stile, inconfondibile, la sua perspicacia, la sua ironia. E seppur è stato difficile salutare Vani, mi costringo a pensare che Alice sarà in grado, benissimo, di farci affezionare a qualsiasi altro tipo di personaggio!
Voto:












 Passate anche a leggere gli altri blog, appuntamento al mese prossimo!

14 commenti:

  1. @ Chiara se non sbaglio anche il primo non ti aveva convinto del tutto… comunque non penso proprio che leggerò questa serie, non mi ispira per nulla…
    @ Lodovica la serie di Vani la devo ancora leggere...uffa voglio giornate di 48 ore ed essere pagata per leggere!!!

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    1. Sabri il primo mi era piaciuto ma non del tutto. Questo proprio no, purtroppo

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    2. Sabri, se trovi qualcuno che ti paghi per leggere, fai un fischio🤣🤣

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  2. Ciaooooooooo, questo mese ho saltato ma per un saluto il tempo lo si trova sempre!

    @chiara: questa serie mi ispirava ma leggendo la tua recensione direi che per ora passo.
    @ludovica: il genere di Alice è l'arancione. Perché non sono dei veri propri gialli. Son parole sue, non mie. Per il resto... anche io leggerei qualsiasi cosa deciderà di scrivere sulla fiducia.

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    1. a me non ha convinto, ma poi sai è soggettivo

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    2. Arancione... bene! Allora classifichiamolo così o freghiamocene, nell’attesa che ci dia subito altro da leggere

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  3. Il libro di Chiara non lo conosco. Vani 5 lo sto leggendo ora...e ne sono innamorata

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    1. Il libro che ho letto io è per ragazzi, con una componente fantasy/horror

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  4. Chiara ma che peccato però! immagino tu ci sia rimasta malissimo. E' odioso quando succede così.

    Ludovica che posso dire, Vani è una di noi, ormai è entrata nelle nostre famiglie e si è fatta spazio,parecchio, e credo mancherà a tutti!

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  5. Il secondo di una serie è quello più complicato per me.
    Ludovica dobbiamo salutare Vani :(

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  6. Untold mi spiace non sia stato all'altezza, mentre La Basso è una garanzia, mi pare di capire. Mi devo spiccicare a mettermi in pari con Vani!

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    1. Vani devi recuperarla e su Untold mi dispiace ma è stato proprio deludente

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