Buongiorno, ecco la rubrica sulle serie, nata da una mia idea e che ha come obiettivo di cercare di portarne a termine qualcuna delle millemila iniziate.
Appuntamento fisso quindi ogni 11 del mese per parlare di serie.
Grazie a Dolci per la grafica
La rubrica quindi consiste nel leggere mensilmente un libro appartenente a una serie cominciata (quindi non il primo) e di parlarne sul blog, però con una recensione speciale in questo caso.
Infatti per invogliarmi ho pensato di cambiare un pochino il metodo, avvisando prima. Farò una cosa che normalmente aborro, cioè farò spoiler, sulla serie e sul libro letto. Più un delirio da fangirl, che richiama perciò i gruppi di lettura sui social, che una recensione vera e propria.
Proseguo con un gruppo di amiche la lettura della serie de Il trono di ghiaccio, siamo alla fine (per fortuna).
Il libro:Autrice: Sarah J.Maas
Titolo: La torre dell'alba
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 13 ottobre 2020
Pagine: 672
Serie: #6 Il trono di ghiaccio
Trama:
Chaol Westfall e Nesryn Faliq sono giunti nella sfolgo-rante città di Antica per stringere un'alleanza con il khagan del Continente meridionale: le sue possenti armate sono l'ultima speranza per l'Erilea. Ma questo non è il loro unico scopo: nella famosa Torre Cesme cercheranno una guaritrice che possa far tornare Chaol a camminare. Una come Yrene Towers, sopravvissuta agli orrori delle persecuzioni di Adarlan contro chi, come la sua famiglia, usava la magia per curare. Yrene non ha alcun desiderio di aiutare il giovane un tempo nemico. Tuttavia ha giurato di assistere chi ha bisogno, e onorerà la sua promessa. Stretti tra gli intrighi del khaganato, Chaol, Nesryn e Yrene stanno per ottenere le risposte di cui sono in cerca. Risposte che potrebbero salvare il loro mondo. O distruggerlo.Sesto libro di questa serie, l’autrice ha messo in pausa la storia principale per raccontarci la sottostoria del suo personaggio più bistrattato, Chaol. Questo libro non è uno spin-off, è necessario al filone principale, ma è come se avesse congelato l’istante e raccontato cosa è accaduto da altre parti.
Questa scelta è strana e discutibile, sicuramente chi ha letto la serie in contemporanea alle uscite è rimasto perplesso. Infatti siamo alla fine, manca un solo volume e questa pausa forzata, magari di un paio d’anni, non aiuta di sicuro. Per me non è stato così traumatico perché sto leggendo la serie adesso, tutta di seguito e con un piccolo gruppo di lettura. Traumatico è stato però sopportare il protagonista.
Io esco fuori dal coro generale, non ho mai amato Chaol, neanche nel primo libro. Non sopporto i personaggi così, tutti principi e onestà, che nascondono (neanche troppo bene) una traccia di bigottismo. L’autrice poi ha infierito su di lui, facendomelo detestare profondamente. Solo durante lo scontro che l'ha ferito ai miei occhi ha avuto un miglioramento, credo che se fosse morto avrei preferito e l’asticella sarebbe salita ancora. Questo per dirvi con che animo ho affrontato questo libro.
La Maas all’inizio di questo libro però mi ha stupita, presentandomi un nuovo regno e nuovi personaggi, che hanno stuzzicato non poco la mia curiosità e acceso una fiammella di speranza, che però è stata presto annegata.
Questa storia aveva del potenziale, ma secondo me la Maas è ricaduta nel suo bisogno di lodare e rendere migliori i personaggi, creando ovviamente coppie su coppie.
Credo che se non avesse puntato così tanto sulla parte romance e di corteggiamento, ma avesse ampliato la componente fantasy e soprattutto quella sugli intrighi, sarebbe potuto essere proprio una storia buona e interessante. Il risultato però è stato pessimo, per me.
Pagine e pagine e pagine infinite di sensi di colpa di Chaol, di elogio di Yrene, di parole per ficcare a forza ogni personaggio in stereotipi troppo enfatizzati. Che noia! Ho detestato tutti, sono arrivata ad augurare la morte a ogni personaggio, a sperare in un disastro. Questo poi, unito all’analisi precisa del mio gruppo di lettura, mi ha portato a fare attenzione a ogni incongruenza, a notare ogni difetto, ogni errore, a sottolineare tutte le contraddizioni. A smontare il libro.
Ciò che più critico alla Maas è l’aver abbandonato il suo pregio più grande: la programmazione. Dal primo libro di questa serie mi ero stupita, in maniera ben più che positiva, per la sua costruzione. Mi era sembrato che ogni particolare avesse un perché, che ogni azione seguisse un filone già prestabilito, insomma che l’autrice avesse avuto un’idea precisa e che stesse seguendo e ampliando quella, deviando magari quando qualcosa lo necessitava, ma tornando comunque a seguire un disegno preciso. E io volevo scoprirlo quel disegno, volevo stupirmi della sua inventiva, come per esempio è successo nel finale di Regina delle ombre.
Invece la sensazione che sto avendo, già dal precedente libro ma ancor di più con questo, è che l’autrice sia rimasta ingarbugliata nelle sue decisioni, non sapendo bene dove andare a parare. La rivelazione di questo libro l’ho trovata assurda ma non in senso buono, come una pezza messa lì perché boh, come vado avanti?
Adoro il suo modo di scrivere, ma stavolta è stata una cocente delusione. Arrivata a questo punto voglio finire la serie, sperando di cambiare idea, sperando che l’autrice riesca a stupirmi, ma partendo con aspettative piuttosto basse.
Voto: 2*
Prima o poi la dovrò provare questa autrice
RispondiEliminainizia con l'altra serie magari
EliminaDella Maas ho letto solo le Corti; prima o poi recupero anche questa serie; mi spiace sia andata male; grazie per la recensione
RispondiEliminaspero che con l'ultimo della serie si riprenda
EliminaFin ora avevo letto solo pareri positivi sulla Mass invece per te questo libro è stato un disastro colossale 😱
RispondiEliminaSpero che il finale di serie riesca a soddisfarti di più
io continuo ad adorarla come autrice, anche se in questa serie sta andando giù. Speriamo per l'ultimo
EliminaHo letto il prequel ed il primo libri di questa serie e devo trovare il tempo di continuare. Peccato per questa "caduta" ad un libro dalla fine!
RispondiEliminaripongo tutte le mie speranze nel finale
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