mercoledì 13 marzo 2024

Recensione "Il tempo fa le pietre" di Valeria Corciolani - Tu leggi? Io scelgo!

Buongiorno lettori, appuntamento con la rubrica nata da un'idea di Rosaria, gestita da me, Chicca e Dolci, che adoro sempre di più.

La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante

L'ordine di scelta è casuale, abbiamo usato random.org e questa volta mi è capitata Ludovica

Il libro: 
Autrice: Valeria Corciolani
Titolo: Il tempo fa le pietre
Editore: Amazon Publishing
Data di pubblicazione: 13 aprile 2021
Pagine: 301
Serie: La colf e l'ispettore Vol.6

Trama:
Né movente né testimoni per la nuova indagine di Jules Rosset e una Alma sempre più riluttante
All’alba di un giorno di maggio, il corpo di un uomo viene trovato tra i binari della stazione di Chiavari, dilaniato dal treno merci delle 4.43. Quando l’ispettore Jules Rosset si prepara a seguire l’iter richiesto nei casi di suicidio, qualcosa di stonato lo mette in allarme. A complicare la situazione c’è l’Alfonsina, ricoverata in un centro di riabilitazione cardiologica dopo un piccolo intervento.
In uno slalom vorticoso tra vedove aspiranti investigatrici, prostitute sensibili e formiche anarchiche, grazie allo sguardo risolutivo di Alma Jules arriverà alla verità. Ma le ultime settimane hanno scavato in lui un crepaccio tra il “prima” e l’“adesso”: adesso che ha ripreso in mano la sua vita, adesso che Alma ha fatto la sua scelta, adesso che lui non sa più quello che vuole. Forse ha solo bisogno di tempo, perché, si sa, il tempo fa le pietre, e perciò saprà anche smussare gli spigoli, spazzare i dubbi e arrotondare le attese.




Ho rimandato questa lettura, perché dopo 5 libri sono molto affezionata ad Alma e Jules, oltre che al variegato corollario di secondari, e sapendo che Il tempo fa le pietre avrebbe messo la parola fine a questa serie, ero titubante, non volevo lasciarli.

Valeria Corciolani credo abbia avuto lo stesso mio problema nello scrivere questo ultimo capitolo, perché la malinconia io l’ho sentita, nonostante mantenga comunque un tono allegro e da libro di evasione. D’altronde non mi aspettavo di meno da lei, che negli anni ho imparato, attraverso le sue parole, a conoscere, apprezzare, stimare.

Mi è piaciuto questo libro, tanto. Credo che abbia dato la degna conclusione a questi personaggi, facendoli evolvere nella giusta maniera, mantenendoli realistici e non snaturandoli.

Ho apprezzato le descrizioni, sì avete letto bene, IO ho apprezzato le descrizioni dei luoghi, mi sembrava di camminare nei vigneti insieme ad Aldo, oppure tra i caruggi a respirare quell’aria salmastra tipica dei posti di mare. Ha creato una sorta di malinconia buona, che ha aiutato l’inevitabile distacco finale.

Stavolta il mistero da risolvere non l’ho intuito subito, ho apprezzato anche la riflessione finale sul bene e male, giusto e sbagliato, quella linea sottile che la coscienza ci impone e che a volte è difficile mantenere.

I personaggi la fanno da padrone e, come una sorta di gran saluto, ne ritroviamo di già visti nei libri precedenti, quasi a volersi anche loro accomiatare. La mia preferita però è stata una nuova, Rouge, che mi ha fatto pensare alle canzoni di De André, anche qui con una sorta di buona malinconia.

Insomma un libro per salutare questi personaggi che hanno accompagnato un po’ del mio tempo con piacere, che mi hanno permesso di conoscere una bravissima autrice capace di trasmettermi molte emozioni.
Voto: 4.5*

Conoscete questa serie?
Le altre recensioni:
Grazie a Dolci per la grafica

12 commenti: