Rubrica in cui vi lascio il mio piccolo pensiero su libri letti che non hanno una recensione vera e propria.
"E come sempre da cosa nasce cosa. La colf e l'ispettore Vol.4" di Valeria Corciolani
Continua la serie di Jules e Alma, stavolta l'indagine riguarda un argomento delicato, che crea giudizi, il più delle volte sbagliati: la marijuana a scopo terapeutico. La Corciolani da questa base ha costruito una storia interessante, che unisce legalità ed etica, che mi ha catturata da subito.
Mi è piaciuta questa storia, anche il finale che speravo fosse proprio così. In questo libro inoltre entrambi i nostri protagonisti, Jules e Alma, hanno una crescita importante, assistiamo proprio alla maturazione dei personaggi, cosa che ho apprezzato molto.
A livello investigativo questo titolo non mi ha regalato grossi scossoni, l'ho apprezzata soprattutto per i personaggi, per le loro storie personali.
Ancora una volta ho apprezzato lo stile, scorrevole e curato, la Corciolani ha un modo di raccontare le cose con il cuore, con un punto di vista umano. E ora gli ultimi due della serie, anche se non sono pronta a lasciare andare questi personaggi.
"Il senso del dolore. L'inverno del commissario Ricciardi" di Maurizio de Giovanni
Dopo aver letto tutta la serie di Sara, ho voluto recuperare quelle precedenti, in quanto questo autore mi ha proprio colpito, mi è piaciuto.
Siamo negli anni '30 e il Commissario Ricciardi è un tipo a dir poco particolare. Lui "sente" il dolore dei morti, vede l'ultima immagine e ciò che le persone hanno pensato subito prima di morire. Nonostante sia decisamente benestante quindi decide di volgere il suo "dono" a servizio della giustizia, per cercare di placare quel dolore che i morti gli trasmettono.
Ho trovato l'input della storia veramente interessante e de Giovanni in poche pagine riesce a caratterizzare alla perfezione i personaggi. Stavolta io ho avuto difficoltà proprio per il tipo di personaggio, per la sua tristezza profonda, per la malinconia che trasmette al lettore, ma solo perché io soffro e spesso li rifuggo. Nonostante questo sentimento di contrasto da parte mia, ho letto (e ascoltato in parte) tutto il libro con curiosità, in quanto il giallo da risolvere è oltremodo interessante e ho apprezzato non poco l'esito finale.
Primo libro di una serie che in qualche modo mi incuriosisce, ma che credo leggerò meno velocemente dell'altra proprio per la sensazione di tristezza, anche se lo stesso sono curiosa, soprattutto per la ragazza dietro la finestra.
"Nudi e crudi" di Alan Bennett
Ho ascoltato questo libro letto da Paola Cortellesi che secondo me è fantastica e rende appieno il british humor. Questa storia fa ridere e riflettere, in perfetto stile Bennett, in poche righe ci fa pensare al cambiamento, alla difficile accettazione di esso e anche a come si affronta l'imprevisto, a come a volte serva uno scossone per rendersi conto di andare avanti con il "pilota automatico" e che non sempre ciò che si è sempre fatto è giusto o bello.
Mi è piaciuto, ho riso e sorriso molto, ho provato una forte tenerezza per la signora Ransome, soprattutto nella parte finale.
Ho anche apprezzato che venga data una spiegazione al costrutto iniziale, che sembra inspiegabile.
Breve, si legge (o si ascolta) in fretta e lascia belle sensazioni.
"Antica Madre" di Valerio Massimo Manfredi
Io e Manfredi non abbiamo feeling, avevo già provato anni fa a leggere Alexandros, per poi mollarlo quasi subito. Stavolta sono arrivata alla fine, ma aiutandomi con l'audiolibro.
Manfredi ha studiato e sa, questo si percepisce tantissimo. Pure troppo direi io, perché a volte ho proprio avuto l'impressione che volutamente fosse uno sfoggio di cultura, più che un racconto di una storia e forse proprio questo ha decretato la mia mancanza di coinvolgimento.
Ho trovato la narrazione asettica, niente attrattiva, senza quel trasporto, anche minimo, necessario per farsi trasportare dagli eventi, che ho vissuto, appunto, quasi come una lezione di storia (tra l'altro io amavo studiare storia) tenuta però da un professore per me noioso.
La storia di Varea quindi è sì interessante, ma non troppo; la parte che ho preferito è stata il racconto dell'Iliade rivisitato.
Insomma una storia che non sono riuscita ad apprezzare, nonostante la evidente sapienza dell'autore.
Voto: 2.5*
"La coppia dorata" di Sarah Pekkanen e Greer Hendricks
Questo duo di autrici mi intriga, le trovo molto capaci a creare la giusta suspense. Stavolta la storia ruota attorno a una coppia e alla sua terapista, con intrecci che hanno radici pure nel passato.
Il Pov è doppio, in terza persona con la moglie della coppia, Marissa, e in prima persona con Avery, la terapista. Ammetto che questi cambi sono stati un po' spiazzanti, come forse era l'intento delle autrici.
La storia comunque è intrigante e coinvolgente, ma stavolta ho capito dove andasse a parare già a metà libro, quindi i colpi di scena per me non sono stati così eclatanti.
Rimane comunque un buon thriller, che pone la parte psicologica come principale, quindi molto introspettivo.
Di queste autrici ho preferito i due titoli precedenti, soprattutto il primo, ma le considero lo stesso il mio porto sicuro per quando voglio concedermi un thriller.
Voto: 3.5*
Ne conoscete qualcuno?
Non ne conoscevo nessuno, ma non credo sia il mio genere :P
RispondiEliminapeccato
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