venerdì 20 novembre 2020

Recensione "Vieni via con me" di Susan Elizabeth Phillips

 Grazie alla casa editrice Leggereditore per la copia.
 
Autrice: Susan Elizabeth Phillips
Titolo: Vieni via con me
Editore: Leggereditore
Data di pubblicazione: 22 ottobre 2020
Pagine: 356
 
Trama:
Corri! Scappa il più velocemente possibile!

Quando la vita la mette a dura prova, l’ostetrica e giovane vedova Tess Hartsong scappa il più lontano possibile e si rifugia a Runaway Mountain. In questa piccola e sperduta città sulle montagne del Tennessee, circondata dalla natura, spera di superare il suo dolore e trovare il conforto di cui ha bisogno per guarire.
Ma, invece di pace e tranquillità, incontrerà un artista enigmatico con una brama di solitudine; un folletto da fiaba con troppi segreti; una neonata indifesa; un mucchio di adolescenti curiosi e una città diffidente nei confronti degli estranei, e specialmente di uno di loro, testardo quanto Tess. Altrettanto caparbio e pervicacemente cocciuto, Ian North è un uomo difficile, intelligente e dotato ma con un’anima torturata, un uomo che mette in discussione nel profondo Tess e che farà crollare tutte le sue barriere.
Susan Elizabeth Phillips, autrice bestseller del New York Times, ritorna con un commovente romanzo sulla femminilità, i cuori selvaggi e sul potere curativo dell’amore. 

 

Lo confesso, sono un po’ delusa: quando inizio a leggere un libro della mia adorata SEP so cosa aspettarmi, lei è proprio uno di quei casi in cui vado sul sicuro, autori/autrici che hanno un’impronta propria, definita. Stavolta mi ha proprio spiazzata, perché in Vieni via con me non ho ritrovato la SEP dei libri finora letti.
Capisco anche che questo sia un problema mio, questo libro è un bel romance che tratta argomenti intensi e lo fa con maestria, ma io mi aspettavo una lettura decisamente diversa.
Non ho trovato la tipica allegria, quella leggerezza, che non è frivolezza, nel trattare argomenti impegnativi, facendoti riflettere ma col sorriso sulle labbra. Manca, per me, proprio questo elemento, come pure la seconda storia parallela, altro elemento tipico suo.

Tess, ex ostetrica, non riesce a superare il lutto, ha perso il marito da un paio d’anni e non sa come fare ad andare avanti, così si trasferisce nel Tennessee, in una piccola città, Runaway Mountain. Qui incontra Ian, artista con un blocco di ispirazione dal passato burrascoso e problematico. A unirli un inatteso imprevisto, che li aiuterà anche a superare i loro problemi.

La storia è la tipica di odio/amore, il modo che io prediligo, ed è scritta magistralmente. La SEP è un’autrice esperta e competente e riesce a trattare argomenti quali il lutto o l’accettazione di sé in maniera giusta, anche con quel suo tipico tocco.

Mi è piaciuto molto l’excursus sulla street art, un particolare originale. Il fatto invece che un’ostetrica capiti in un paesino pieno di donne incinte, mi ha fatto storcere il naso.

La storia è godibile e dalla giusta morale, la scrittura (anche se non quella che mi aspettavo) piacevole. Ho faticato però a entrare in sintonia con i protagonisti. Non ho praticamente mai sopportato Tess, cosa che mi ha profondamente disturbata perché le protagoniste femminili di questa autrice di solito le stra adoro. Stavolta invece non è scattato il feeling e, pur capendo i suoi problemi, Tess mi è sembrata solo saccente e fredda. Con Ian è andata meglio, anche perché il suo passato è veramente fonte di tormento e lui ne risente. Mi è piaciuta la sua crescita così come quella della coppia.

Si legge facilmente ed è scorrevole, è una buona storia, ma per me non ha niente a che vedere con i precedenti dell’autrice. Spero che nei prossimi libri torni quella di una volta. 
Voto:

 
 

10 commenti:

  1. sai io non sono una lettrice assidua della SEP e questo forse ha fatto si che apprezzassi molto di più il romanzo. come sai il mio primo approccio con lei non fu dei migliori e invece con Tess e Ian mi sono sentita parte della storia. mi spiace che tu ne sia rimasta delusa, ma purtroppo questi sono i rischi che corriamo un po' tutti quando leggiamo. ti rifarai con il prossimo

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    1. Mi hanno proprio fregato le aspettative e il mio amore per l'autrice

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  2. Secondo me colpa della mancata sintonia è da attribuire balla traduzione, davvero scarsa in alcuni punti. Poi anche io ho sentito la mancanza della leggerezza tipica della SEP.

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    1. Oh Rosa mi consoli. Pensavo di essere solo io. In effetti la traduzione forse ha giocato un ruolo decisivo

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  3. Penso anch'io che non sia all'altezza di altri suoi libri, ma mi è piaciuto molto. Stavolta non c'è niente di leggero, ma gli argomenti sono tosti e lei è brava a raccontarli. Mi spiace che non ti sia piaciuto questo libro, ma come dice Chicca, ti rifarai sicuramente

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    1. Ma a me è piaciuto, solo non tanto come mi aspettavo, è diverso dai soliti e non ero pronta. Problema mio :(

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  4. La SEP me l'hai fatta scoprire tu!
    Terrò da conto questa tua recensione quando dovrò scegliere cosa leggere.


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  5. Questo ancora mi manca, ma non tutti i libri della SEP sono così fantastici... Credo sia normale, un percorso non può essere sempre in discesa e mai in salita. E comunque un suo libro mediocre è sempre migliore di tanti altri, che di buona hanno solamente il titolo!

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    1. Questo senza dubbio, la Sep è bravissima sempre. A me gli altri suoi sono piaciuti tutti tantissimo (tranne uno oltre questo)

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