Buongiorno, oggi è il primo lunedì di ottobre, un mese che mi piace molto, anche perché manda via settembre che proprio non mi va giù.
Oggi voglio raccontarvi di giovedì sera. Sono andata a Boves (CN) perché nell'ambito della manifestazione Boves Letteraria, la mia amica blogger Laura Libridinosa ha presentato Lorenzo Marone. Forse molti di voi sanno che Laura è la stalker ufficiosa di Lorenzo (ormai lo chiamo anche io per nome ihihih), quindi questa serata è stata sentita fin dall'inizio.
Per sapere come si è svolta la serata vi lascio il link della Libridinosa, dettagliato e divertente come sempre, che racconta splendidamente come si sono svolte le cose, è qui.
Della serata però voglio raccontarvi le mie emozioni, che sono state intense. Mi sono sentita speciale. Gli organizzatori e gli autori (al plurale perché è venuta anche Alice Basso!) mi hanno trattata da VIP, mi hanno fatta sentire parte di loro, non semplice spettatrice, ma coinvolta. E' stato entusiasmante perché non ero solo Chiara che legge i libri, ma Chiara che è amica, che recensisce e fa parte della squadra. Ringrazio tanto Fabio Dutto, l'organizzatore dell'evento e tutti loro che mi hanno fatto vivere una sera da sogno, mi sono sentita importante.
L'altra cosa che volevo condividere con voi è l'arricchimento che mi ha procurato l'aprire questo blog. Sono qui anche grazie a Laura che mi ha prima spronata e poi aiutata e che ancora dispensa preziosi consigli. Lei è diventata presto una mia carissima amica, una delle migliori. Giovedì sera era la seconda volta che la vedevo "dal vivo", ma da subito ho avuto questa sensazione di complicità, è come se ci vedessimo tutti i giorni. L'affetto e la relazione virtuale che abbiamo è importante e forte e non trovo differenza con altre amiche, anzi! Sono stata fiera e onorata di essere presente in un momento tanto speciale e importante per lei, perché era giusto così, dovevo essere lì a sostenerla.
La serata è andata benissimo, c'era molta gente, tra cui un mio amico d'infanzia (che bello rivederlo) e Laura e Lorenzo sono stati bravissimi e molto professionali. Traspariva la loro complicità e si è parlato di felicità e dei libri meravigliosi che ha scritto Lorenzo. Ascoltarlo è bellissimo, mi ha incantata, sentire cosa significano i libri per lui è un'esperienza che auguro a tutti. Il tempo è volato, sono stata rapita dalla conversazione e, tramite facebook, è stata un'esperienza collettiva, mi è piaciuta tantissimo.
Prima di giovedì ho voluto leggere il libro La tentazione di essere felici, volevo essere preparata. La recensione l'ho preparata quindi prima di questa serata meravigliosa, non ne sono stata influenzata, non c'era bisogno, il libro parla da sé.
Dopo questo delirio di emozioni ecco il mio pensiero su un libro che mi ha trasmesso molto e a cui ogni tanto ritorno col pensiero.Autore: Lorenzo Marone
Titolo: La tentazione di essere felici
Editore: Longanesi
Data di pubblicazione: 8 gennaio 2015
Pagine: 268
Trama:
Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere.
Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c’è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d’aiuto negli occhi tristi di Emma…
I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo formidabile romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità.
C'è poco da fare, esco poche volte vincitore dalla lotta contro me stesso per diventare un po' meno scorbutico.Chi mi segue sa che sono amica della stalker ufficiale di questo autore. Ma sa anche che non mi faccio condizionare da niente e nessuno nelle valutazioni e nelle recensioni, se un libro non mi piace lo dico. Infatti a questa amica in particolare ho stroncato qualche titolo (ancora credo sia offesa per Olivia) e quindi ho iniziato a leggere questo libro non preoccupata per lei, ma per me. Dopo La tristezza ha il sonno leggero avevo timore, perché mi è piaciuto veramente tanto e i confronti nascono spontanei. Oltretutto mi ci sono ritrovata come se fossero pensieri miei e ha avuto un effetto quasi terapeutico. La paura era di rimanere delusa, per le troppe aspettative. Paura totalmente infondata. Posso dire tranquillamente che ora comprendo Laura e le altre amiche che mi continuavano a parlare di Cesare. Non mi è solo piaciuto, mi ha conquistata in pieno, posso farlo rientrare nei libri più belli in assoluto che ho letto. Ho provato a rallentarne la lettura, senza riuscirci. In poco più di un giorno l'ho divorato, non riuscivo a smettere, non riuscivo a mollarlo. Senza dubbio lo rileggerò.
Uffa, non c'è niente di peggio di una persona socievole. Cosa c'è mai di tanto spassoso nel conoscere un nuovo individuo? Tanto siamo tutti uguali, chi più chi meno, un mucchio di difetti che passeggia per strada e incontra altri mucchi simili.
Il protagonista è appunto Cesare, il classico vecchietto rompiscatole e tremendo. E' vedovo e pieno di rimpianti, arrabbiato col mondo. Se ne frega di tutto e di tutti, compresa la sua famiglia. Ha tradito ripetutamente la moglie, che ha smesso subito di amare, non ha un buon rapporto con i figli e neanche col suo nipotino. Insomma non gli va bene niente, si lamenta di tutto. Ha vissuto una vita di cui adesso è pentito e che non ha scelto, ha lasciato che le cose succedessero. Ha sempre bramato ciò che non è riuscito ad ottenere, appunto per la loro natura irraggiungibile. Insomma non proprio un protagonista positivo. Io però l'ho amato dalla prima riga, proprio per i suoi difetti. Di mio amo i personaggi imperfetti e Cesare lo è. Poi è sarcastico, ha sempre la battuta pronta e ha ideali molto forti. Nel suo lamentarsi è simpatico perché non è lagnoso, non so se riesco a spiegarmi. Non da fastidio e fa sorridere. Perché lui vorrebbe essere insensibile ma non lo è. Vorrebbe essere arrabbiato con la moglie ma continua a parlarle e a raccontarle le cose anche se è morta da cinque anni e lui non l'ha amata come avrebbe dovuto. Vorrebbe fregarsene dei problemi dei figli, ma non ce la fa, non ci riesce a non intervenire e dire la sua. E anche con Federico, il nipote, alla fine riesce a fare il nonno come si deve. Tutto questo per merito di Emma, la nuova vicina di casa dagli occhi tristi, disperati. Un'anima sensibile e tormentata che risveglia in Cesare un istinto protettivo e lo sconvolge molto più di quanto ammetta.
Si crede di non aver bisogno di nessuno finché ci si accorge di non avere più nessuno. E quando succede, è un bel casino.
Ho amato tutti i personaggi. Marino, l'amico devoto anche se provato dalla vita, Eleonora, la gattara, Rossana, così bisognosa di affetto ed Emma. Avrei voluto abbracciarla, i suoi occhi (anche se solo immaginati) hanno scosso qualcosa anche in me.
Ma tu guarda un po' se alla mia età dovevo aggiungere un altro individuo al misero elenco di persone delle quali mi interessa. Ho sempre cercato di tenere sotto controllo la lista, così da non farla aumentare a dismisura. Più persone ami, meno dolore eviti.
Un romanzo che mi ha fatta ridere e piangere, soprattutto mi ha fatto riflettere tantissimo. Sulle aspettative, su ciò che vogliamo davvero, su quanto possiamo accontentarci e su quanto è importante trovare qualcosa che veramente ci dia soddisfazione. Su quanto sono fondamentali la famiglia e gli amici, sulle occasioni mancate e quelle colte. Sul fatto che a volte non si possa fare nulla per cambiare le cose. Sul fatto che invece a volte esprimere un sentimento cambia tutto.
Mi piace la sensazione e le emozioni che mi ha lasciato.
Mi piace Cesare.
"Sono contento. O, almeno, combatto ogni giorno per esserlo."
Se non l'avete ancora letto per favore fatelo. Per voi, per non perdervi un capolavoro. Per conoscere Cesare che, scusami Laura, è diventato anche un po' mio.