lunedì 17 giugno 2024

Recensione "L'impero dei dannati" di Jay Kristoff

Il libro:
Autore: Jay Kristoff
Titolo: L'impero dei dannati
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 9 aprile 2024
Pagine: 720
Serie: Empire of the vampire Vol.2

Trama:
Gabriel de León è riuscito a salvare dalla morte il Santo Graal, ma non ha più alcuna possibilità di fermare la notte senza fine.
Dopo aver voltato le spalle ai suoi confratelli Santi d'argento una volta per tutte, insieme al Graal Gabriel si mette alla ricerca del modo per porre fine al sine die.
Ma l'ultimo dei Santi d'argento dovrà affrontare molti pericoli, interni ed esterni. Inseguito dai figli del Re Sempiterno, trascinato dentro conflitti e intrighi intessuti attraverso i secoli, tormentato dalla sua stessa crescente sete di sangue, Gabriel potrebbe non vivere abbastanza a lungo da vedere rivelata la verità del Graal.
Una verità forse troppo orrenda anche solo da immaginare.




Cacchio che libro, ma è assolutamente illegale lasciarci così! Zio Jay ti prego, davvero la mia Egida sta brillando, non farci aspettare troppo!

Aspettavo questo libro da tanto (troppo Zio Jay davvero), quando finalmente l’ho avuto tra le mani avevo quasi timore a iniziarlo. Si sa, i secondi libri di trilogie sono, solitamente, i meno avvincenti, servono da tramite, ma qui la parola solitamente è determinante. Questo libro è una bomba e Kristoff un cacchio di genio sadico (lo sapevo già, ne ho avuto un’ulteriore conferma).

L’ho letto con un gruppo di lettura, ormai collaudato, in cui a ogni blocco di capitoli ci siamo fermate a discuterne, tirando fuori congetture e dubbi, dandoci risposte e delucidazioni. Questo tipo di lettura è stato sia utile che soprattutto molto soddisfacente, perché nonostante il mio coinvolgimento sia stato totale fin da subito, mi ha permesso di parlarne e discuterne, di ampliare le mie idee.

Sono riuscita ad amare, tantissimo, Gabriel. Nel primo libro l’avevo apprezzato, ma non ero riuscita a perdere la testa per lui. In questo secondo capitolo invece è emersa molta umanità, sofferenza e il sarcasmo che già lo contraddistingueva è schizzato alle stelle. Io sono proprio partita a razzo, l’empatia è stata fortissima, ho proprio sofferto insieme a lui.

Lo stile è quello a cui ci ha abituati lo zio, crudo, splatter, volgare, condito da una buona dose di sarcasmo e pieno di pathos. Tecnicamente secondo me è inattaccabile (mi spiace per chi ha trovato tanti difetti, io no), oltretutto la narrazione ha due pov e Kristoff è riuscito in maniera magistrale a integrarli.
Poi ogni particolare, ogni personaggio (tranne uno ma non perdo le speranze) ha il loro perché. Questa cosa ogni volta mi riempie di soddisfazione, non so neanche il perché, ma adoro quando capita.

Si soffre, ma ero preparata. Non ero invece pronta alla valanga di emozioni che questa trama così fitta e piena di colpi di scena (mi hai fregato Kristoff, sono rimasta a bocca aperta troppe volte) mi ha trasmesso. Il finale, che è fantastico, mi ha lasciata esaltata. Finita la lettura mi sono ritrovata agitata ed esaltata, bisognosa di parlarne con tutti e di andare magari in Australia a mettere fretta a questo autore, per me così straordinario.
Il più bel libro dell’anno, di nuovo. Mannaggia a Santi
Voto: 5*


Conoscete questo libro? Venite con me a mettere fretta all'autore?

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