Titolo: Chiaro di Venere
Autore: Claudio Demurtas
Editore: Eventualmente
Data di pubblicazione: 3 gennaio 2017
Pagine: 192
Trama:
DALL'ATROCE MASSACRO NELLA PIANA DELLE GIARE IN VIETNAM NEL 1963, ALLA DRAMMATICA FINE DI SALVADOR ALLENDE DIECI ANNI PIU' TARDI A OPERA DI PINOCHET, SI DIPIANA IL FILO DELLA STORIA DI FEDERICO, UNA MATRICOLA UNIVERSITARIA DI NOME E DI FATICHE, SULLO SFONDO DEL SUO AMORE TORMENTATO PER LUISELLA, CONFESSA TUTTE LE SUE DÉFAILLANCES SENTIMENTALI, POLITICHE, SOCIALI E RELIGIOSE, AMBIENTATE IN UNA SARDEGNA ONIRICA, MA NON PER QUESTO MENO VERA, CHE CELA SOTTO NOMI DI FANTASIA PAESAGGI DI CAGLIARI, CARBONIA, ILBONO E DELLA MITICA ARBATAX DALLE ROCCE ROSSE. E QUESTA MATRICOLA, DISARMANTE E DISARMATA, CUI NON BASTA IL PAPIRO PER AFFRANCARSI DAI LUOGHI COMUNI MISERELLI FRUTTO PER LO PIU DI PERTINACE MANCANZA D'INFORMAZIONI E DI LETTURE ALL'INIZIO DELL'ANABASI LA SUA VISIONE DEL MONDO E DELLE COSE ERA QUASI TUTTA CONTENUTA NELLE CRONACHE DI CALCIO DEL "CORRIERE DELLO SPORT" - CAPACE PERO' DI CRITICA E DI AUTOCRITICA, RIUSCIRA' SPANDENDO SUDORE E SOFFERENZA A TROVARE SE STESSO, IL MONDO E GLI ALTRI E LA VITA E L'AMORE ATTRAVERSO VICENDE VELATE, A VOLTE, DA SEMPLICE IRONIA, A VOLTE DA UMORISMO O SBERLEFFO AMARO TOUT COURT, O CAMUFFATO TALORA DA ANGOSCIA ESISTENZIALE VERA E PROPRIA E MASCHERA TRAGICA.
Un assaggio del libro:
"....La littorina entrò in stazione fermandosi bruscamente. Federico scese fischiettando: non vedeva l’ora di conoscere la risposta del preside. La prospettiva di stare dietro una cattedra gli suscitava grande fiducia nel futuro. Si sarebbe potuto comprare presto la Seicento, naturalmente di seconda mano, ottimo biglietto da visita con le ragazze. Sotto casa, comprò Il Gazzettino poi s’avventò per le scale del palazzo più alto di via dei Mille, una via angusta, buia, tutta di case antiche che si rovesciavano addosso esili balconi in ferro e panni stesi. La sua stanza si trovava proprio al centro di quel quartiere medioevale che guardava dall’alto Civitanuova. Solo il sole di mezzogiorno riusciva a penetrare in quel groviglio scuro di vicoli disegnando nappe gialline e solo grazie a esso cardelli e canarini si rinfrancavano e perfino i gerani rinvigorivano nei davanzali. Andò dritto in camera sua e disfece la valigia appoggiando le cose alla rinfusa sul letto d’ottone, gonfio per il doppio materasso e sul tavolino, come sempre coperto da una spessa tovaglia scura. Fece il numero della zia; nessuno rispose. Contrariato, spalancò la finestra lasciando planare la vista su un mare di tetti, sui terrazzini e le ringhiere, sugli abbaini accovacciati, sui gatti, e giù giù fino alla scia delle navi e al cielo striato sopra i monti lilla. Poi acchiappò il giornale. Un titolo a nove colonne urlava in prima pagina: Iniziato il blocco contro Cuba dopo un drammatico monito a Mosca. Sotto c’era una eloquente immagine del presidente Kennedy che parlava corrucciato alla Nazione....."
Titolo: Ritratto di dama
Autore: Giorgia Penzo
Editore: CartaCanta
Genere: narrativa romantica
Data di uscita: marzo 2017
Prezzo di copertina: € 13.00 (presto disponibile anche in ebook)
Pagine: 152
ISBN: brossura (9788896629970)
Scheda libro su Goodreads:
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TRAMA
Il viaggio di due anime che si amano da sempre e che combattono per incontrarsi, una favola metropolitana dalle atmosfere parigine.
Notte di San Lorenzo. Seduta su una panchina di fronte a Notre Dame una ragazza sembra aspettare qualcuno. Guillaume, studente di Storia dell’arte, la nota da lontano. Incrocia il suo sguardo e ha un sussulto: è identica alla famosa Belle Ferronnière ritratta da Leonardo da Vinci. Con una immediata complicità, dal Point Zéro inizia la loro passeggiata attraverso la Ville Lumière. I due parlano di ciò di cui è fatta la vita: arte, fato, desideri, morte. Ma soprattutto d’amore. A un passo dall’alba, la ragazza svela a Guillaume il suo segreto…
ESTRATTO
[…]
Quando si ritrovò a delineare le iridi, il polso del giovane vacillò. «Lasciamo perdere. È inutile.» Strappò il foglio dal blocco lanciandolo con rabbia dietro le spalle. «Non capisco perché spreco ancora tempo a fuggire.» Indietreggiò da Pélagie fino a sfiorare la parete di stucco veneziano. «Le mie dita vogliono ritrarre lei e nessun’altra.» Strisciò la schiena contro il muro toccando terra con lo sguardo imbrigliato a quello preoccupato della ragazza. «Io voglio lei. E nessun’altra.»
Quasi si accasciò. Affondò il viso tra le mani sporche e a nulla valsero i tentativi di Pélagie d’attirare la sua attenzione. Il nero si amalgamò alle perle di sudore nascoste dietro i riccioli scuri. Sembrava un minatore stremato dall’ennesimo giorno nella cava; un uomo abituato a scavare nell’oscurità, intenzionato a trovare la vena di minerale ma destinato ad accontentarsi dei sassi.
Pélagie si rannicchiò al suo fianco come un ragnetto stanco di tessere la tela. Lo strinse a sé, senza trarne disagio, e il nero sulla tempia di lui si trasferì alla spalla diafana di lei. Erano strani insieme, mal assortiti quanto un bocciolo di vaniglia sopra una torta di pepe.
«Io sono qui» pigolò. «Puoi baciarmi, toccarmi, prendermi, lasciarmi. E continuerò a essere qui. Perché ti ostini a non vedermi?»
Lo sguardo del ragazzo era perso da qualche parte sul pavimento. «Sono suo, Pélagie» replicò calmo. «Te l’ho già spiegato. Perché ti ostini tu a non ascoltarmi?»
[…]
La modella si scostò da lui con violenza. «Cosa manca a me che viceversa la tua damina possiede, eh?» Con uno scatto d’impeto scagliò il mozzicone sul pavimento e lo spense col tallone, furiosa. «La ami sul serio?»
«Sul serio.»
Un brontolio isterico le massaggiò le gengive. «Sei uno stupido. Perché perseveri nell’amare un’idea?»
«Dicono che l’amore trascenda lo spazio, il tempo e addirittura la realtà. È lui a scegliere noi, non il contrario.»
«Ma per quale maledetta ragione proprio lei?»
«Non lo so. Forse per nessuna, e per tutte quelle che l’universo può contenere. Oppure per lo stesso motivo per cui respiro» ammise, disarmato. «Posso trattenermi dal non farlo, ma dopo poco il mio organismo comincia ad avere bisogno d’ossigeno. Nonostante combatta e tenga duro ogni volta un secondo di più, alla fine non posso fare a meno di riempirmi i polmoni. È naturale. Allo stesso modo mi viene naturale amarla e quando provo a lasciarla andare, la mia anima soffoca.»
«Tu sogni, amico mio. Parli come se un giorno potessi incontrarla al mercato, nemmeno fosse una donna qualunque. Come se potessi incrociarla per caso tra la folla durante una delle tue passeggiate notturne.»
«Lei è da qualche parte…»
«È al Louvre!» La modella divampò alla stessa maniera del suo ritratto. Poi si spense piano mentre la gola riassorbiva l’urto della voce tagliente. «E per quanto tu possa aver perso la testa per lei, non ti ricambierà mai. Non può. Fattene una ragione.»
«Non ci riesco.» Il ragazzo lanciò lo sguardo oltre il lucernario alla ricerca di un segno rintanato nell’azzurro, ma il cielo era pulito e senza auspici. Non trovò nulla di più in quel colore che gli interni della mansarda o le iridi di Pélagie gli avessero già svelato.
BIOGRAFIA AUTRICE
Giorgia è nata a Reggio Emilia, dove vive tuttora.
Ama il cinema (dove va almeno una volta a settimana), i giochi di ruolo (avete presente Vampire: The Masquerade e D&D?), la mitologia, l’Art Nouveau, divorare biografie di personaggi storici femminili e scappare a Parigi alla prima occasione. È una ragazza nerd nata nel posto sbagliato, nell’epoca sbagliata e laureata alla facoltà sbagliata. Scrivere è la sua più grande passione.
Autrice: Susanne O'Connell
Traduttrice: Elisabetta De Martino
Titolo: La profezia dei Volturni
Data di pubblicazione: 18 luglio 2016
Pagine: 280
Trama:
“Ribellati, esita e indugia, creatura… ma sii pronta quando arriverà il tuo destino!”
La vita di Vagóor, giovane guerriero dell’acqua, cambia repentinamente quando inizia a dubitare della solenne profezia su cui si basa tutta l’esistenza del suo popolo. Una storia fantasy molto avvincente, ambientata in un mondo incantato apparentemente puro e sublime, che però diventa presto “così tetro e fosco da far credere di essere finiti in un romanzo di Stephen King” (dalla recensione di una lettrice).
Secondo le regole della sua comunità, Vagóor, che compirà presto 17 anni, dovrà affrontare le tre pericolose prove che, in base alla profezia, ogni giovane Volturno deve tentare di superare per salvare il suo popolo.
Ma Vagóor si ribella. Avrà ragione lui, ritenendo che la profezia a cui il suo popolo crede tanto fermamente sia solo una menzogna, oppure sarà vero che i Volturni vennero confinati dal nemico sulla terraferma e devono tornare a essere acqua per poter vivere di nuovo, felici e immortali, nel proprio elemento? Riuscirà inoltre a conquistare il cuore della bella Mirihanna, anche se proprio lei sembra essere la sua più accesa rivale? L’esitazione terminerà quando avrà inizio la battaglia decisiva…
Un mondo diverso. Un amore complicato. Una fede che vuole trovare compimento e… un terrificante nemico che deve essere distrutto in battaglia.