Buongiorno lettori, oggi "impresto" il blog a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, data dall'idea di Rosaria, prendendo spunto dalla rubrica Questa volta leggo.
La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. A lei è capitato il blog della mia socia Dolci e ha scelto questo libro (già recensito anche da me).
Autore: Pierpaolo Mandetta
Titolo: Dillo tu a mammà
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 11 maggio 2017
Pagine: 312
Trama:
I sentimenti non sono semplici, ma con le parole lo diventano.L'amore è sempre una faccenda di famiglia. Samuele ne è convinto, mentre guarda fuori dal finestrino sul treno che da Milano lo trascina verso sud. Dopo essere fuggito per anni, è finalmente pronto a rivelare ai suoi genitori di essere omosessuale. Con lui c'è Claudia, la sua migliore amica, incallita single taglia 38 e unica donna di cui si fida. Appena arrivano a Trentinara, un grazioso borgo del Cilento, ad accoglierli ci sono i parenti al completo. E la sera, alla festa del paese, il papà ha un annuncio da fare: suo figlio e la fidanzata Claudia si sposeranno a breve. È un vero e proprio shock per Samuele: lui vuole sposare Gilberto, il compagno rimasto a Milano, proprio lo stesso uomo che lo aveva convinto a riavvicinarsi ai suoi. Ma nelle case del Sud è quasi una tradizione che sogni e desideri vengano condivisi in "famiglia": non solo con mamma e papà, ma anche con quella vecchia zia che si incontra una volta all'anno e persino con la vicina di casa. E così Samuele, per poter essere padrone della propria vita, dovrà fare i conti con un passato che vuole lasciarsi alle spalle; stavolta, però, non è disposto a scendere a compromessi. E adesso chi glielo dice a mammà?
Fare questa recensione si sta rivelando più difficile del solito, e non perché non avendo un blog mio, non sappia da che parte iniziare, perché da quando conosco Chiara che mi coinvolge in mille progetti, sto imparando anche ad accettare che la recensione faccia parte della lettura e viceversa, ma perché questo libro mi ha lasciato delle emozioni indefinite ed un pensiero vago, troppo vago.
Avevo aspettative molto molto alte perché è da tanto che volevo leggerlo ed avevo sentito solo pareri molto entusiastici, ma, come mi succede ogni volta che un libro abbia un successo strepitoso, io rimango tiepida, quasi incapace di proferire un giudizio. Avrei voluto una lunga lista di “questo mi è piaciuto”, “in questo mi sono ritrovata”, “questo passaggio mi ha fatto sognare”, ma è stato piuttosto un monotono susseguirsi di “è mancato qualcosa”.
Andiamo con ordine. Samuele Foglia è un blogger, risiede a Milano ma è natio di un profondo Sud, un paese di montagna nel Cilento, da cui lui è scappato anni prima, per un semplice e purtroppo motivo comune a tanti ragazzi del Sud: sentirsi stretti ed incompresi in un paese che non dà molte possibilità di espressione e di esternare quello che si è, si vuole, si desidera:
«Trentinara non mi ha mai capito. Questo paese ha tentato di abbracciarmi, di stritolarmi, di forzarmi al calore umano, ai doveri di famiglia, alla baldoria dei sentimenti, sia festosi che lugubri. Per questo me ne sono andato. Trentinara è fatta così. E io sono il suo opposto.»
Non è che però lui al Nord si trovi meglio o abbia imparato a starci, anzi, è un continuo battibeccare con la sua amica Claudia, milanese di nascita e di abitudini e di mentalità, proprio su tutta questa fiscalità e questo ordine e questo poco sole che c’è nella gente del Nord.
Ecco qui che si delinea il primo aspetto della personalità di Samuele, il suo piangersi addosso, il suo criticare, ma in fondo non fare niente per cambiare le cose, questo buttarsi sempre giù, rimandare gli eventi, gli incontri, i chiarimenti, questa sua calma apparente, che dire che mi abbia infastidito è dire poco, davvero poco. E lo so che a 30 anni puoi avere tanti momenti di contraddittorietà e di svilimento e di depressione, ma in alcune situazioni, ad esempio nei suoi rapporti sentimentali, mi sarebbe piaciuto vederlo un po’ più risolutivo. Ma forse non sarebbe più stato Samuele?!
Samuele è gay. Ed affronta un viaggio in treno da Milano a Trentinara, accompagnato dalla sua amica, personaggio che invece mi è piaciuto tantissimo, per andare ad informare i suoi genitori che non solo il ragazzo che hanno sempre creduto etero in realtà è omosessuale, ma che ha un fidanzato e che sta per sposarsi!
«Il maschilismo italiano ha imposto ai figli degli standard di virilità che non includevano la possibilità di essere omosessuale alla luce del sole, portare a casa il proprio fidanzato, conservare status sociale o appoggio familiare. Un po’ come ho dovuto fare io, per non mettere in difficoltà la famiglia. Ho dovuto nascondermi, fare le cose in silenzio, dire bugie, trasferirmi.»
La notizia è difficile da mandare giù per tutti, a parte sua nonna che seppur anziana sembra quella che reagisca meglio alla notizia, anche per chi lo aveva sempre saputo ma non voleva accettarlo, per chi non se ne era proprio accorto, per chi aveva preferito far finta di niente, per chi lo aveva sempre saputo ma gli aveva permesso di andarsene senza muovere un dito, ma soprattutto per Samuele stesso che, se non fosse stato “costretto” dal suo fidanzato, Gilberto, sicuramente non avrebbe mai sentito la necessità di parlarne alla famiglia ed al paese tutto. Perché si sa come va in questi paesi, in cui a conoscersi sono molti ma che a conoscere i fatti tuoi sono tutti: ciò che Samuele dirà alla sua famiglia, giungerà presto alle orecchie dell’intero paese di 1.700 anime!
Samuele mi ha fatto sorridere, con quella sua tipica ironia del Sud, quel prendersi in giro senza problemi, mi è piaciuto tanto il suo rapporto di amicizia con Claudia, ma tutta la sua sfera sentimentale mi ha dato molto da pensare, e non in positivo. Non ho proprio tollerato Samuele per le sue elucubrazioni mentali, mi è sembrato sempre un cane che si mordesse la coda. Ad esempio, è uno che per tutto il libro parla di amore e di ricerca di emozioni, anche nelle risposte che dà a tutte le persone che lo seguono su Fb, ma in fondo lui si adopera veramente per inseguirle? O continua a restare statico anche nel vivere le sue passioni? In alcune scene sarei voluta entrare nel libro e gridargli: “ Scetate, vajò, scetate!”...
Per quanto riguarda gli altri personaggi che fanno da contorno al libro, devo dire che l’autore li descrive con molta precisione ed accuratezza: la madre, la nonna, i genitori, la sorella, Peppe, riesce addirittura a differenziare una zia dall’altra, a dare spessore ad un gatto, che poi scoprirà essere il suo. Di certo nei suoi personaggi non manca la caratterizzazione della sfera psicologica, anche di quelli che nomina anche solo per mezza pagina, ma quelli in cui ho avuto più facilità nel riconoscermi, o quanto meno una parte del mio provare sentimenti, sono senz’altro un’algida Claudia, che poi scopriremo tanto algida non essere ed un distaccato Gilberto, che ad un certo punto si scoccia di questa inerzia di fondo di Samuele.
Ciò che accomuna queste due persone tanto diverse è l’ “amore” che provano per Samuele, ed anche se non si sopportano a vicenda, sono comunque i capisaldi della vita del giovane. Loro ci sono, sì per motivi diversi e con prospettive diverse, ma in questa nave senza bussola che è la vita di Samuele, loro hanno sempre dimostrato di volerci essere. Sono stati la sua ancora di salvezza, hanno tenuto duro, lo hanno risollevato, compreso, cazziato, coccolato, movimentato, lo hanno amato fino a che hanno potuto, ma poi hanno ceduto.
Per quanto riguarda il ritmo, era partito benissimo, veloce, dinamico, spigliato, con dialoghi divertenti e frasi molto profonde che si rincorrono tra Milano e Salerno, ma poi, soprattutto in alcune parti centrali, il ritmo si affievolisce tanto, anzi troppo, fino quasi a scomparire. In queste parti si respira un’aria molto blanda ed anche ripetitiva, a tratti noiosa.
La scrittura è impeccabile, sciolta, capace, intelligente.
Seguo l’autore del libro, Pierpaolo Mandetta, anche su Facebook e devo dire che non ha niente a che fare e vedere con il suo personaggio: sul social esplode tutta la sua vitalità campana, il suo cercare di adattarsi al suo nuovo lavoro, la sua profondità nel metterti di fronte a tante realtà variegate e colorate, tristi e dolorose. Mi piace questa sua vena nostalgica nel ricordare episodi del passato ed il suo viscerale attaccamento alla famiglia.
Ho letto tantissimi libri in cui i protagonisti erano coppie gay, anche se perlopiù erano adolescenti che si scoprivano omosessuali e che, con grandi difficoltà e peripezie varie, tentavano di fare il proprio coming out (i migliori per me restano “Aristotele e Dante scoprono i segreti dell’universo”, “Angeli da un’ala soltanto” e “Ti darò il sole”), ma questo no, non mi è arrivato, o non nel modo in cui avrei voluto. Sono addirittura arrivata a chiedermi se il libro avrebbe avuto lo stesso successo se il protagonista non fosse stato gay, ma solo un trentenne che non ha le palle neanche di lasciare il proprio ragazzo o che è talmente cieco e superficiale ed egoista da non rendersi conto di quello che pensa davvero di lui la sua migliore amica!
La lettura è stata piacevole, ma la mia antipatia a pelle per il protagonista ed il suo ego smisurato, sicuramente ha influenzato l’insieme e me l’ha resa ostica e a tratti fastidiosa.
Bella recensione e bella rubrica :)
RispondiEliminaAnch'io come Ludovica mi sento una voce fuori dal coro, questo libro non è piaciuto particolarmente neanche a me e condivido in toto il suo pensiero!
Quindi io e te oltre a “condividere” Warner condividiamo anche il fatto di non aver amato tanto un libro che tutti unanimemente hanno amato?? Mi consola tantissimo 😘
EliminaGrazie!
*unanimamente* 🤣
EliminaAlmeno non siamo sole 😂😘
EliminaA me è piaciuto molto il libro. Ho incontrato Pierpaolo l'anno scorso ed è una persona dolcissima!
RispondiEliminaLo seguo su Fb ed effettivamente lui mi piace tantissimo!
Eliminaio sono tra le estimatrici del libro e ovviamente sono dispiaciuta che a te non sia piaciuto, ma come dice chiara il bello della lettura è anche questo potersi confrontare e capire le nostre impressioni in merito.
RispondiEliminaQuesta credo sia la tua seconda recensione che leggo cara Ludovica e mi chiedo PERCHE' NON HAI UN BLOG TUTTO TUO? trovo che tu scriva benissimo e se mai dovessi aprirne uno io sarei tra le tue fan!
Grazieeeeee! Amo scrivere,ma ci voleva Chiara Ropolo per convincermi a farlo con sistematicità e quasi professionalità! Lei ha creduto in me,quando neanche io ci credevo!! 😘😘😘
Eliminaperché sei BRAVISSIMA!
EliminaMi dispiace che a Ludovica il libro non sia piaciuto perchè io l'ho messo in lista dopo la recensione entusiasta di Chiara ma è giusto che la valutazione di un libro sia totalmente soggettiva
RispondiEliminaIo credo nella democraticità della lettura! Ho gusti similissimi a Chiara,davvero,ma per fortuna c’è la libertà di avere delle opinioni diverse e la possibilità di parlarne! Avere degli scambi con tutte voi sta diventando la cosa interessante del leggere! Grazie!
EliminaIo non ho letto ancora questo libro ma, anche se la recensione non è del tutto positiva, a me ha fatto venire comunque voglia di capirci di più!
RispondiEliminaQuindi, spesso, le critiche negative non vengono per nuocere!
Giustissimo! Certi libri li ho letti solo per confutare giudizi altrui😂
EliminaAnche per me le critiche negative sono utili
EliminaAnche io sono tra quelle che ha amato questo libro anche se il finale non mi ha soddisfatto. Io ho una mania per i finali :P
RispondiEliminaIo sono una di quelle che ha amato e pianto per Io prima di te,ma l’ho odiato PROFONDAMENTE per il finale😡😡😡
EliminaDolci tu e i tuoi finali!
EliminaUn’altra anima innocente travolta da Chiara... Ludovica, hai tutto il mio sostegno... per quel che riguarda il libro purtroppo non lo conosco e quindi non posso dire nulla, però la tua recensione mi è piaciuta
RispondiEliminaGrazie Manuela! La Comandante è la Comandante! E noi due siamo destinate a subirle ed amarle per sempre😍😍😍
EliminaAnima innocente... adesso. Avete firmato col sangue, col sangue!
EliminaCiao Ludovica ^_^ Bella recensione, ho capito bene cosa ti è piaciuto e cosa no, brava :3
RispondiEliminaPS: Non credo lo leggerò, ho una specie di idiosincrasia per storie di questo tipo ^^"
Grazie Rosa! A dire il vero io amo molto queste storie,ma il personaggio mi è stato ostico dall’inizio!!
EliminaAnche a me il libro è piaciuto molto. Considera che è un debutto con la grande distribuzione e molte cose devono ancora essere sistemate. Secondo me Pierpaolo ha un'altra voce, più frizzante, quella dei post su Fb per intenderci, che esploderà con il prossimo romanzo. In questo, anche se molto carino, secondo me ha preferito mantenersi in una struttura sicura senza osare troppo. Io l'ho apprezzato molto per l'argomento, perché sono pochi ad avere il coraggio di parlare di omosessualità con cognizione di causa.
RispondiEliminaGrazie Stefania! Hai presente quei libri in cui credi di poter andare a colpo sicuro,perché,cavolo è piaciuto a tutti,anche a chi ha gusti opposti e poi non ti lascia completamente soddisfatta? Forse,sono stata io ad averlo approcciato con troppe aspettative! Io adoro storie che parlano di omosessualità. Ultimo letto,quest’estate,è stato Chiamami col tuo nome di Aciman e dire che l’ho adorato è dire poco! Leggerò sicuramente il secondo di Mandetta perché lui mi è simpatico,davvero!
EliminaLudovica mi sono ritrovata anch'io nella tua recensione. Non so perché, ma non ho amato molto Samuele e alla fine non ho potuto condividere l'entusiasmo delle persone che hanno amato profondamente il libro. Più andavo aventi nella lettura e più avevo l'impressione che mancasse qualcosa come dici tu.
RispondiEliminaio l'ho amato ma capisco il fastidio verso il personaggio
EliminaNon mi ha mai ispirato e, a questo punto, credo di aver fatto bene a non prenderlo in considerazione ;)
RispondiEliminadai, uno in meno nella lista
EliminaAvevo intravisto questo libro in giro ma non l'avevo mai preso in mano e non sapevo di cosa parlava. Capita anche a me di rimanere delusa da libri osannati come capolavori, ma la trama di questo m'ispira parecchio e penso che alla prima occasione gli darò una possibilità
RispondiEliminaÈ l'unica per farsi una propria idea
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