Buongiorno, oggi tocca alla rubrica sulle serie, nata da una mia idea e che ha come obiettivo di cercare di portarne a termine qualcuna delle millemila iniziate.
La rubrica quindi consiste nel leggere mensilmente un libro appartenente a una serie cominciata (quindi non il primo) e di parlarne sul blog.
Questo mese vi propongo questo titolo, di questa autrice scoperta da poco.
Il libro:
Autrice: Serena Venditto
Titolo: Commedia gialla con gatto nero
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 16 maggio 2023
Pagine: 368
Serie: Mycroft, il gatto detective #2 e #3
Trama:
C'è una casa nel bosco si svolge a Villa Esther, una dimora incastonata nel cuore del Molise: è bianca, maestosa, sfavillante di neve e luci natalizie. È qui che Alice e Damiano hanno deciso di celebrare le loro nozze, ospiti della ricchissima famiglia Latorre. Un padre intelligente e fascinoso, tre figli sereni e realizzati: una famiglia da pubblicità. Che segreti si nascondono dietro quest'apparenza perfetta? In una lunga notte che non conosce il sonno, ci sarà da districare un mistero più fitto del bosco.
In Al Sassofono Blu la compagnia teatrale "Trappola per topi" propone una cena con delitto in un locale del centro storico di Napoli. Ma se oltre all'assassinio immaginario del conte de La Roche durante lo spettacolo se ne consumasse uno vero? Un giallo nel giallo che si snoda fra le assi di un palcoscenico e i vicoli di una città che non dorme mai.
A indagare in entrambi i casi è la formazione al completo dei quattro più uno di via Atri 36: l'archeologa Malù, appassionata di romanzi gialli e misteri di ogni tempo, Ariel, traduttrice italoamericana di commedie rosa, il pianista giapponese Kobe e il sardo-nigeriano Samuel, rappresentante di gelati, accompagnati come sempre dall'infallibile fiuto del gatto nero Mycroft.
Proseguono le avventure di questo gruppo di amici, una specie di Friends partenopeo, la cui penna della
Venditto tanto mi aveva affascinata sia nel racconto presente nell'antologia E cosy sia, sia nel primo libro della serie, Aria di neve.
Questa volta però io ho commesso un errore: ho iniziato questo titolo in audiobook. Trovo che gli audiolibri siano un'ottima forma di lettura, ideale per esempio per me quando faccio le pulizie, ma non sempre sono nelle mie corde: vuoi per la trama troppo complessa, o troppo lenta, oppure come in questo caso per la lettrice assolutamente sbagliata e infastidente (per i miei gusti).
Ascoltato e non letto quindi l'inizio di questo libro è stato terribile, non sopportavo assolutamente Ariel, la protagonista, che mi si è trasformata in una sciacquetta volubile, ma neppure Malù, saccente all'estremo e fastidiosa. Insomma quando poi ho immaginato la risoluzione del caso praticamente subito, ho capito che questo primo libro di questo libro (non è un gioco di parole, ma questo volume racchiude due episodi) me lo ero "rovinato" per il modo in cui IO mi sono approcciata ad esso.
Così per Al sassofono blu ho deciso di tornare alla lettura tradizionale, che mi ha permesso di apprezzare di nuovo i protagonisti, e per fortuna! Infatti qualcosa sul passato di Malù viene svelato e devo dire che è stata la componente che più ho apprezzato (anche qui la parte investigativa non mi ha fatto impazzire, anche se non ci ero arrivata).
Ho solo patito stavolta la critica che Ariel fa verso il suo lavoro. Se nel primo libro l'ho interpretato come forma ironica, e anche un po' autoironica, verso l'editoria, stavolta l'ho vissuta proprio come critica verso un genere, uno snobismo di cui avrei volentieri fatto a meno. Non ho fatto la tesi sulla punteggiatura di Joyce, ma leggo anche generi leggeri, tra cui questo, e non mi sento meno lettrice degli altri. Solita polemica insomma.
La voglia di proseguire la serie è rimasta, anche perché i personaggi hanno avuto tutti un'evoluzione, pian piano si conoscono meglio, sono curiosa di sapere quale altro mistero risolveranno.
Voto: 3.5*
Conoscete questa serie?
Passate anche a leggere gli altri blog, appuntamento al mese prossimo!
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