martedì 10 aprile 2018

Gruppo di lettura "Destroy me" di Taheren Mafi - Capitoli da 11 a 23

Buongiorno! Prosegue il gruppo di lettura per la saga di Taheren Mafi, stiamo leggendo la novella Destroy me, purtroppo inedita in italia.



Abbiamo potuto farlo grazie a traduzioni amatoriali e qui vi lascio il recap di Ludovica per la seconda parte di questa novella.

Autrice: Tahereh Mafi
Titolo: Destroy me
Serie: Shatter me #1.5

Trama
Perfetta per i fan di Shatter Me, che sono disperatamente in attesa dell'uscita di Unravel Me, questa novella colmerà il divario tra questi due romanzi dal punto di vista del cattivo che tutti noi amiamo con odio, Warner, lo spietato leader del settore 45.
In Shatter Me di Tahereh Mafi, Juliette è fuggita dalla Restaurazione seducendo Warner e poi sparandogli ad una spalla. Ma come si scoprirà Destroy Me, Warner non è così facile da eliminare...
Tornato alla base e cercando di recupertare dopo la ferita quasi fatale, Warner deve fare tutto ciò che è in suo potere per tenere a bada i suoi soldati e sopprimere ogni idea di una ribellione nel settore. Ancora ossessionato da Juliette, la sua prima priorità è trovarla, riportarla indietro e uccidere di Adam e Kenji, i due traditori che l'hanno aiutata a fuggire. Ma quando il padre di Warner, il comandante supremo della Restaurazione, arriva per rimediare agli errori di suo figlio, è chiaro che ha piani molto diversi per Juliette, e Warner non può permetterselo.
Ambientato dopo Shatter Me e prima del suo successivo sequel, Unravel Me, Destroy Me è una novella raccontata dal punto di vista di Warner, il leader spietato del Settore 45.


Premessa: Questo post contiene SPOILER! È impossibile fare un gruppo di lettura senza raccontare cosa succede quindi se non siete ancora arrivati a questo punto fate attenzione.


RIFLESSIONI DI LUDOVICA CAPITOLI DA 11 A 23

È vero che sono 60 pagine, solo 60 pagine, ma sono 60 coltellate al cuore, sono 60 spine nel fianco, sono 60 modi in cui si riesce a capire sia Warner che Juliette, sono 60 similitudini che si riescono a fare tra i due, per la prima volta, sullo stesso piano. Sono 60 volte in cui il mio cuore, finora schierato totalmente ed esclusivamente dalla parte di Adam, si è avvicinato a quest’animo così tormentato e bisognoso di attenzioni umane, che è quello di Warner. 

Warner. Cosa dire? Che il mio giudizio su di lui era stato superficiale e pressappochista. Ero riuscita a cogliere solo l’apparenza e l’aspetto più esteriore delle sue manovre nei confronti di Juliette e mi era sfuggito completamente il vero ed unico motivo delle sue azioni: vedere in un altro essere umano il suo stesso tormento, la sua stessa solitudine, il suo stesso disagio con il mondo. 

Dal capitolo 11 alla fine si succedono pochi fatti, ma sono tutti: significativi, perché daranno spunto a future azioni; esplicativi, perché avranno modo di fornire tante risposte a quesiti che ci eravamo posti con Shatter me; rivelatori, perché avremo modo di conoscere cosa scriveva Juliette sul taccuino che conservava gelosamente nella sua prigione prima e nella sua stanza poi; umani, perché finalmente vedremo un Warner fragile, emotivo e vero, messo continuamente alla prova dal suo dispotico padre. 

Riassumendo in breve, perché non vorrei soffermarmi tanto sulla trama quanto sulle emozioni che mi ha lasciato. 

Il temutissimo fino ad ora Warner, colui che con estrema freddezza aveva sparato in fronte al suo soldato, si trova a gestire, per niente compiaciuto, l’arrivo e la convivenza con suo padre, il terribile Comandante Supremo della Restaurazione. 

Warner visita i comprensori perché curioso del loro stile di vita, vuole sapere come si siano adeguati ad un cambiamento tanto brusco e radicale del loro modo di vivere, ma non solo. 

Durante una cena tra padre e figlio, parlando di Juliette, il primo rivela a Warner di aver sempre saputo con assoluta certezza che esistessero delle anomalie, come lo è lei, e che non avesse mai mosso un dito per mettere fine alla loro esistenza, perché fino a quel momento non avevano intralciato il suo operato o i suoi obiettivi o i suoi metodi. Ma che, arrivati a quel punto, non potesse più permettere la coesistenza sullo stesso territorio, suo territorio, di un gruppo di rivoluzionari e della Restaurazione e che, soprattutto, dovessero ristabilire, senza perdere altro tempo, il clima di paura che c’era prima che Warner fosse ferito. 

Warner è sempre più ossessionato da Juliette: attraverso il taccuino che trova, lui riesce non solo ad arrivare alla più intima essenza della ragazza, ma a sentirsi in completa sintonia con i suoi stati d’animo ed i tormenti purtroppo condivisi. Warner la sogna più volte, ed ogni volta gli sembra sempre più vicina e reale, fino alle pagine conclusive della novella, in cui addirittura gli sembra di vederla in un campo vicino ai comprensori, mentre lui sta compiendo l’azione più umana vista fare da lui fino a questo momento: accarezzare un cane e ridere con lui, mentre gli dà da mangiare e gioca con lui. 

Le considerazioni da fare sugli effetti, anche fisici, che questa brevissima novella ha avuto su di me sono molteplici e li ho vissuti tutti di pancia, quindi dovrò procedere con ordine e lucidità, per non perdermi nei meandri delle mie emozioni. 

Warner, mio Dio, Warner! Ops! Devo essere obiettiva obiettiva obiettiva e lucida lucida lucida!!!! 

Con la novella finalmente sappiamo che Warner non è il mostro senza cuore che ci era apparso fin qui, che dietro la sua volontà di avere Juliette alla base non ci fosse un malato e maniacale bisogno di sfruttarla, ma la necessità di conoscerla e di salvarla, anche da se stessa. Warner perde completamente l’uso della ragione (per nostra fortuna!) a causa della lettura del taccuino, averlo in tasca non lo rende tranquillo, è nervoso, ha bisogno di schiarirsi la mente per parlare con i suoi soldati, proprio lui che è sempre stato “un mostro freddo e insensibile che non ha paura di nulla e a cui importa anche di meno”. 

Mi ha strappato sospiri di angoscia vederlo parlare con uomini che aveva sempre gestito con superiorità e saperlo, questa volta, così consapevole dell’odio che quegli uomini nutrono per lui, addirittura pensare che i “suoi” uomini non lo rispettino e siano dispiaciuti che Juliette non sia riuscita ad ucciderlo.
«Mi ritengono poco più di un bambino folle.
Non mi rispettano, non mi sono leali.
Sono delusi dal fatto che sia in piedi davanti a loro.
Ma mi temono, questo sì.»
Altro stato d’animo che mi ha letteralmente messo lo stomaco sottosopra è l’insieme di disprezzo e di sottomissione involontaria e stress e disciplina e disumanità e umiliazione e codardia e ipocrisia ed odio odio odio che Warner prova nei confronti del padre. Sinceramente, però, credo che per il momento il giudizio che ha di suo padre sia ancora contenuto e non si sia espresso completamente, perché io, a leggere di questo padre, di questo Comandante Supremo più che padre, che trova ogni scusa per mettere in difficoltà ed umiliare suo figlio, dimostrando solo una cattiveria ed una perversione gratuite, io, lo avrei descritto con parole molto, ma molto più cariche di odio ed astio. Quindi, credo, che nei prossimi capitoli anche il loro rapporto sia destinato a precipitare ulteriormente.
« Odio il suo volto. Non riesco a guardarlo troppo a lungo;
non mi piace sentire il pieno impatto con la sua disumanità.
Non è tormentato da ciò che fa o da come vive.
Anzi, gli piace. Ama la scarica conferita dal potere,
pensa a se stesso come ad un’entità invincibile.
E, per certi versi, non si sbaglia.
Sono arrivato a credere che l’uomo più pericoloso al mondo
sia quello che non prova alcun rimorso.
Quello che non si scusa mai e quindi non cerca perdono.
Perché in fondo sono le nostre emozioni a renderci deboli,
non le nostre azioni.
Warner e Juliette. Ed il cuore aumenta di un battito! 
Oserei dire che il fulcro dell’intera novella non sia tanto l’agognato punto di vista di Warner, quanto, invece, il taccuino che Warner trova nella stanza di Juliette, quando va a cercare indizi che l’aiutino a ritrovarla. Il taccuino è come una passaporta del mondo potteriano: sarà lo strumento che permetterà a Warner di entrare nella psiche di Juliette, di avere delle risposte concrete a cose che lui aveva solo immaginato o supposto, e allo stesso tempo è il mezzo con cui Juliette in passato è riuscita ad esorcizzare la sua incomunicabilità e la sua grande solitudine. 
«In una settimana tutta la mia vita è cambiata.
Le mie priorità, mutate.
La mia concentrazione, distrutta.
Tutto ciò che mi interessa in questo momento ruota intorno a una persona e,
per la prima volta nella mia vita, non si tratta di me.
Le sue parole sono impresse a fuoco nella mia mente.
Non riesco a smettere di pensare a cosa deve aver passato.
Trovare il suo diario mi ha debilitato.
I miei sentimenti per lei sono sfuggiti al controllo.
Non ho mai desiderato tanto disperatamente di vederla, di parlarle.
Devo trovarla prima che si distrugga.
Sono disposto a fare qualsiasi cosa pur di riprendermela.»
Warner e Juliette. Ed il cuore aumenta di un altro battito! 
Quando Warner osserva Juliette è come se guardasse se stesso in uno specchio, più la guarda e più aumenta la consapevolezza di come il mondo lo recepisca, di come i suoi soldati lo giudichino, che poi non è altro che il modo in cui Juliette percepiva se stessa ed il suo rapporto con i genitori o con i suoi compagni di classe. 

Ciò che emerge da questa seconda parte di novella è che Warner diventa sempre più conscio dei suoi sentimenti nei confronti di Juliette, non è per curiosità o per assetata smania del possesso che l’ha fatta prelevare dal manicomio e l’ha condotta nella sua base militare, non è per un sadico gioco che l’ha chiusa nella stanza delle simulazioni, non è un caso fortuito che lui abbia bisogno di lei. E ciò che mi ha fatto proprio venire gli occhi a cuore a cuore a cuore è la facilità con cui l’uomo tutto d’un pezzo, a capo di un intero settore, figlio del Comandante che sta mandando allo sfacelo il mondo, confessi almeno a se stesso tutto l’amore che prova per Juliette, senza remore o vergogne o freni.
«Quasi dimentico che lei ancora mi odia,
nonostante la forza con cui sono caduto ai suoi piedi.
E sono caduto.
Con tantissima forza.
Mi sono schiantato al suolo. Ci sono sprofondato.
Non mi sono mai sentito così in vita mia. Niente del genere.
Ho provato vergogna e codardia, debolezza e forza.
Ho conosciuto il terrore e l’indifferenza, l’odio per me stesso e il disgusto generale.
Ho visto cose che non posso cancellare.
Eppure non ho mai provato niente al pari di questa sensazione
terribile, orribile e paralizzante.
Mi sento mutilato. Disperato e fuori controllo.
E non fa che peggiorare. Ogni giorno mi sento male.
Vuoto e in qualche modo dolorante.
L’amore è un bastardo senza cuore.
E io sto diventando pazzo.»
Un ultimo appunto sulla scrittura che, se in ‘Shatter me’ era risultata sincopata e a singhiozzo proprio come risposta allo stato d’animo di Juliette, adesso risulta sicuramente più sciolta e fluida, ma anche tormentata ed angosciante. Molto interessante vedere il mondo con gli occhi di Warner, anche se il suo di mondo non è che sia così affascinante, ma lui, seppur non crede di poter cambiare la sua realtà, perché ormai non crede più di avere speranza di vivere un’altra vita, comunque si sta adoperando per dare un’altra vita alla donna che ama.

Ludovica

Siete d'accordo con lei? Io vi aspetto nei prossimi giorni per proseguire con questa meravigliosa saga.


9 commenti:

  1. è troppo figo verificare come ogni lettrice individua passi diversi della stessa novella per raccontare la sua versione della storia!
    Io sto scrivendo il post, che pubblicherò nel pomeriggio, e mi sono concentrata su altri aspetti. Le letture di gruppo arricchiscono davvero un sacco! Grazie, Ludovica!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì Stefania, hai ragione! Questa lettura un po’ mia ha sconvolto, perché io DAVVERO non avrei dato una chance a Warner, neanche fosse l’ultimo uomo rimasto sulla terra!
      Aspetto la tua tappa con ansia!

      Elimina
    2. è proprio vero che ognuno nota cosa differenti, per questo adoro leggere le opinioni delle altre persone

      Elimina
  2. ma io credevo di aver già commentato! uff ormai la mia memoria mi sta abbandonando.
    Ludovica mi è piaciuto molto come hai impostato questa tappa, mi trovo molto in sintonia con quanto hai scritto e aggiungo che sono ormai certa che in unravel me accadranno cose che ci faranno tremare! Warner è un personaggio fantastico ma io aspetto al varco anche adam non può essere davvero così statico.

    RispondiElimina
  3. Bellissima questa tappa, mi è piaciuto moltissimo leggere la tua opinione! Team Warner forever!

    RispondiElimina
  4. Ho apprezzato leggere questo punto di vista e capire meglio Warner, vedere cosa ha dovuto passare.
    Sicuramente ne vedremo delle belle!

    RispondiElimina