lunedì 10 dicembre 2018

Recensione "Oltre l'inverno" di Isabel Allende - Questa volta leggo #10

Buongiorno, oggi inauguro per novembre la rubrica, che amo tantissimo, nata da una mia idea, con la collaborazione di  Dolci e Laura.


Ogni mese verrà scelto un argomento e troverete le recensioni sui vari blog partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, sarà una specie di catena di recensioni, tutte con un comun denominatore.

L'argomento di novembre è

Un libro con neve in copertina o nel titolo

A dicembre il tema può essere legato al Natale ma io invece ho scelto un libro che non lo è per niente anche se la neve la fa da padrona. 

Autrice: Isabel Allende
Titolo: Oltre l'inverno
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 9 novembre 2017
Pagine: 297

Trama:
Lucía, cilena espatriata in Canada negli anni del brutale insediamento di Pinochet, ha una storia segnata da profonde cicatrici: la sparizione del fratello all’inizio del regime, un matrimonio fallito, una battaglia contro il cancro, ma ha anche una figlia indipendente e vitale e molta voglia di lasciarsi alle spalle l’inverno. E quando arriva a Brooklyn per un semestre come visiting professor si predispone con saggezza a godere della vita.
Richard è un professore universitario spigoloso e appartato. Anche a lui la vita ha lasciato profonde ferite, inutilmente annegate nell’alcol e ora lenite solo dal ferreo autocontrollo con cui gestisce la sua solitudine; la morte di due figli e il suicidio della moglie l’hanno anestetizzato, ma la scossa che gli darà la fresca e spontanea vitalità di Lucía restituirà un senso alla sua esistenza.
La giovanissima Evelyn è dovuta fuggire dal Guatemala dove era diventata l’obiettivo di pericolose gang criminali. Arrivata avventurosamente negli Stati Uniti, trova impiego presso una facoltosa famiglia dagli equilibri particolarmente violenti: un figlio disabile rifiutato dal padre, una madre vittima di abusi da parte del marito e alcolizzata, un padre coinvolto in loschi traffici.
Un incidente d’auto e il ritrovamento di un cadavere nel bagagliaio della macchina che saranno costretti a far sparire uniranno i destini dei tre protagonisti per alcuni lunghi giorni in cui si scatena una memorabile tempesta di neve che li terrà sotto assedio.

Da ragazza ho amato alla follia Isabel Allende. Secondo me La casa degli spiriti e Paula sono dei piccoli capolavori e la sua penna ha saputo trasmettermi sentimenti fortissimi. Ho però smesso di leggerla perché è come se avesse avuto un crollo dopo quei due titoli. Mi hadeluso con i diversi titoli usciti dopo e quindi ho fatto una pausa di qualche anno.
Quando la scorsa estate ho visto l'offerta lampo di questo ebook ho proprio voluto vedere se fosse tornata la Allende che tanto mi ha fatto emozionare.

Questa storia parla di una bufera di neve a New York, durante la quale tre persone molto diverse tra loro si troveranno ad affrontare un viaggio per far sparire un cadavere. Proprio così, una donna morta, non uccisa da nessuno dei tre, che li porterà però a confrontarsi e a instaurare un rapporto particolare e profondo.
Qualsiasi disgrazia, il giorno dopo, non è che storia antica.
La trama, nonostante le situazioni ai limiti dell'assurdo, funziona ed è molto particolare. Isabel Allende riesce a costruire una storia mettendo dentro le tre vite separate vissute da Richard, Lucìa ed Evelyn insieme alla storia attuale, facendole coesistere benissimo. Riesce inoltre a spaziare fra molti argomenti, passati e presenti e a renderli in qualche modo collegati. Della sua bravura a livello di creazione della struttura non avevo dubbi neanche prima, ma lo stesso mi ha positivamente colpita la sua tecnica.

Lucìa è Cilena, è dovuta fuggire dal Cile all'inizio della dittatura di Pinochet per non finire fra le file dei desaparecidos, come il fratello. L'autrice quindi torna a casa con questa parte di storia e un po' lo facciamo anche noi lettori.

Evelyn invece è un'esule del Guatemala, anche lei fuggita dopo aver scampato la morte per un soffio e si porta dietro un bagaglio non indifferente di problemi. Ammetto la mia ignoranza sui problemi di quel paese e ho letto con molto interesse questa parte.

Richard è figlio di un ebreo sfuggito al nazismo, anche lui ha avuto una vita difficile costellata da disgrazie e si è trasformato in un paranoico ipocondriaco. Lui è quello che ha avuto meno presa su di me, non sono riuscita a provare empatia praticamente mai.
Ciò che si è vissuto e di cui si è goduto nessuno te lo può togliere.
I temi trattati sono quindi molto attuali e importanti, primo fra tutti l'immigrazione come necessità per sopravvivere. La Allende poi parla di storia sapendo quello che scrive, rendendo tutto molto istruttivo.

Però nonostante tutte queste cose positive il libro non mi ha entusiasmata. Non posso dire che non mi sia piaciuto, perché non è assolutamente brutto, ma neanche che mi abbia così particolarmente colpita o coinvolta.
L'ho trovato freddo, senza partecipazione. Come se per lei fosse un esercizio, un modo per continuare a scrivere (cosa che in un certo modo è confermata nei ringraziamenti finali).
Non ho fatto il tifo per il sentimento maturo che sboccia fra Lucìa e Richard, altro tema delicato, perché l'ho trovato proprio trattato in maniera arida.
Persino mentre narrava le atrocità commesse in Cile e Guatemala non ho provato mai quella partecipazione doverosa, come se fosse un bollettino, un resoconto.

Mi dispiace constatare che secondo me questa autrice ha perso il tocco che aveva una volta, quella vitalità che ti faceva immergere nei suoi libri, che suscitava emozioni forti. Questa non è una brutta storia ma non posso neanche dire che la consiglierei, è impersonale. Peccato.
Voto:

Voi conoscete l'autrice? 

Le altre tappe del mese



28 commenti:

  1. Io dell'Allende ho fatto indigestione anni fa e ora non riesco più a leggerla. Un po' il tuo percorso insomma. Per me restano fondamentali La casa degli spiriti e D'amore e ombra. Degli altri ho un ricordo confuso.
    Un saluto da Lea

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  2. La casa degli spiriti è bellissima e penso proprio sia la sua storia più bella. La Allende ha uno stile particolare, diverso dalle solite autrici e credo che vada letto nel momento giusto e non per costrizione altrimenti non si riesce ad apprezzarla come merita. Questo suo libro non l'ho letto ma vorrei proprio farlo

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    1. questo libro ho proprio voluto leggerlo, nessuna costrizione. Ma la delusione rimane purtroppo, il mio piacere è andato scemando. Peccato

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  3. Io non ho letto nulla di questa autrice.

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    1. i primi libri sono spettacolari e tu li apprezzeresti tantissimo

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  4. Io come Manuela. Non sono mai stata attratta dai suoi libri non so spiegarne i motivi, è un fatto di pelle. Quando leggo le sue trame non le sento mie. Mi dispiace che tu alla fine ne sia rimasta delusa, purtroppo capita spesso con autori che prima si dimostrano pieni di talento poi subisco una battuta d'arresto. Spero che il prossimo vada meglio.

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    1. non credo ci sarà un'altra volta, non penso leggerò altro suo.

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  5. Anche io ho letto tantissimo della Allende. I miei preferiti sono stati La casa degli spiriti e La figlia della fortuna e poi il vuoto. Ho continuato a comprare i suoi libri,ma sono in alto,sulla libreria,sotto la lettera A,mai letti. A volte li ho trovati,come te,aridi,cosa che non mi è mai quasi successa con la Serrano. Anche lei cilena,anche lei tratta temi profondi ma con la quale sono riuscita a stabilire,a parte una sola volta,immediatamente uno scambio di emozioni e pensieri!

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    1. Ho letto anche la Serrano (dubbi?) e preferisco la Allende primi tempi come stile. Ma il calo di appagamento dei suoi libri (Allende) mi fa propendere per non leggerla più

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  6. Avevo già letto diversi commenti non entusiastici su questo libro, non credo lo metterò nella mia tbr

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    1. se vuoi leggere la Allende scegli un altro titolo, consiglio spassionato e sincero

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  7. Che tristezza! Amo la Allende e ho letto molti suoi libri, tutti vecchiotti. Ho avuto anch'io l'impressione che scriva quasi per obbligo o, come dire, per vendere... mi piaceva molto di più una volta con le sue storie ricercate, particolari e magiche!

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    1. i primi libri erano qualcosa di speciale, a questi manca la passione

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  8. La Allende è una di quelle autrice che vedo spesso in giro ma non mi attira a leggerla.

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  9. Con la Allende ho uno strano rapporto. Dopo aver letto La casa degli spiriti mi sono fermata, voglio ricordarla così 😂

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    1. secondo me fai benissimo. Tieniti quel ricordo, lì è stata magnifica

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  10. ho un rapporto un po' contraddittorio con questa autrice....mah

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  11. Non ho mai letto nulla della Allende, ma è bruttissimo quando si nota un calo così importante in un'autrice che si ama

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    1. è vero, dispiace proprio tanto e fa perdere pure un po' il piacere dei precedenti

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  12. Questo era uno dei libri che credevo di dover leggere... la Allende non è una qualunque! Quello che scrivi però mi fa ricredere sulla sua capacità di tenere alto il livello e non so se leggerò qualcosa di suo a breve.

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    1. puoi provare e vedere se anche a te ha dato questa impressione. Io con lei invece ho chiuso

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  13. Io, come Eliza, dopo La casa degli spiriti non ho letto altro. E anch'io preferisco serbare quel ricordo ;)
    Bacci

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  14. Non hai mai letto nulla della Allende... niente niente... di sicuro dovrei rimediare! Questa trama sembra parecchio interessante :3 tu da cosa mi consigli di partire?

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    1. Denise ti consiglio di non iniziare da questo ma da La casa degli spiriti che è meraviglioso

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