mercoledì 19 dicembre 2018

"Che palle il Natale!" di Rossella Calabrò - Intervista con le vamp... blogger #26

Buongiorno, puntualissime come ogni 19 tornano le vamp... blogger!



La rubrica ha cadenza mensile, il 19 e ogni mese risponderemo alle medesime domande, cambierà solo la lettura che potrete scegliere voi fra quelle proposte nel sondaggio in basso.



Rubrica ideata e gestita da me e la mia socia Dolci del blog Le mie ossessioni librose, a cui si è aggiunta Manuela (La Menna) del blog Letture a pois.


Il sondaggio di dicembre era molto Natalizio. Ha vinto quello meno smielato (io felice). 

Autrice: Rossella Calabrò
Titolo: Che palle il Natale!
Editore: Sperling & Kupfer 
Data di pubblicazione: 7 novembre 2017
Pagine: 180

Trama:
Che palle, ogni anno è la stessa storia: non si fa in tempo ad archiviare le foto delle vacanze estive e dire mestamente ciao all'abbronzatura, che comincia ad affacciarsi, strisciante e insidioso, il conto alla rovescia per il Natale. Basta distrarsi un attimo, e ci si ritrova invischiati tra luminarie e lieve panico, tra cene aziendali e intolleranze relazionali, tra regali da acquistare e altri da riciclare senza farsi beccare, tra tacchini e capitoni e tutta quella pletora di riti un filino molesti a cui è impossibile sottrarsi. Quest'anno, però, in aiuto della popolazione accorre un team di esimi studiosi - capitanati dall'impavida Rossella Calabrò - per analizzare e sdrammatizzare l'odierno concetto di festività natalizie. I piccoli orrori, le frasi fatte, le famigerate riunioni di famiglia, gli eccessi culinari, la retorica buonista: questo pamphlet non risparmia niente e nessuno. E dispensa una serie di impagabili consigli pratici per gestire il trauma natalizio e uscirne con le palle, sì, incrinate, ma non frantumate del tutto. Perché in fondo il Natale non è cattivo: è solo che lo disegnano così. 
L'intervista


D. A quale genere appartiene il libro?
R. Humor. Non è un romazo, sono paginette corte fini a sé stesse, tipo i libri della Littizzetto per intenderci. Fanno ridere tantissimo, quindi umoristico in pieno!

D.Cosa pensi dei protagonisti?
R. Non essendo un romanzo non c'è un protagonista, se non proprio il Natale. Non sono un Grinch anche se non divento del tutto idiota in questo periodo. Di sicuro non mi sento più buona.

D.Personaggio preferito?
R. Di nuovo nessun personaggio. Posso dire però che ancora rido per qualcuna delle storielle e che sono Pandoriana anche io

D. Personaggio più odiato?
R. Ho già detto che non è un romanzo?

D. Che emozioni ti ha suscitato la lettura?
R. Ho riso, tanto, tantissimo. Un toccasana per questo periodo.


D. Punti di forza?
R. Fa ridere e lo stile è strepitoso. Mi sembrava di sentire la voce di Alberto Angela che elencava tutti i modi in cui il Natale ci frantuma le palle. Impossibile non ridere davvero.

D. Punti deboli?
R. L'unico appunto che mi viene da fare è il prezzo, in proporzione al numero di pagine. Stop.

D. Come hai trovato lo stile del/della scrittore/scrittrice?
R. Rossella Calabrò è una forza, scrive benissimo. Qui proprio lo stile fa la differenza perché oltre a prendere in giro il Natale, anzi i comportamenti che ruotano attorno a esso, viene esposto come uno studio sociologico, un documentario. Questo aggiunge risate al divertimento.

D. E' facile entrare in empatia con il/la protagonista?
R. Non c'è il protagonista.

D. Quale aggettivo lo descrive meglio?
R.  Divertente.

D. A chi lo consigli?
R. A tutti i Grinch, la risata non mancherà. E anche come regalo di Natale, è azzeccatissimo (io lo sfrutterò).

D. Cosa ne pensi della cover?
R. Mi piace


D. Citazione preferita?
R.  

D. Quante stelline gli dai?
R. 4.5*
E ora il nuovo sondaggio, votate





Voi l'avete letto? Ve lo consiglio proprio ! Passate a vedere cosa ne pensano le mie socie, post di Dolci quipost della Menna qui.


Al prossimo mese




6 commenti:

  1. Io mi sono fatta un sacco di risate e ne avevo proprio bisogno

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  2. Anche a me ha divertito molto.

    Allora questo mese ho votato 3 libri differenti. Stai a vedere che vince il quarto!

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  3. Risposte
    1. si fanno proprio figuracce in giro ma è impossibile non ridere

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