giovedì 25 novembre 2021

Recensione "Persepolis" di Marjane Satrapi - Questa volta leggo

Oggi tocca a me questa rubrica 
 
Come sempre grazie a Dolci, Queen della grafica
 
 
Ogni mese verrà scelta una parola e nell'ultima settimana troverete le recensioni sui vari blog partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, scelto in relazione alla parola data, tutti con un comun denominatore.

La parola di novembre è:

N E R O

Ho deciso di leggere questa graphic novel, dalla cover prevalentemente nera
Il libro: 
Autrice: Marjane Satrapi
Titolo: Persepolis
Editore: Rizzoli Lizard
Data di pubblicazione: 10 gennaio 2007
Pagine: 354

Trama:
"Scrivere Persepolis è stato molto importante per me. Credo che non si possa giudicare una nazione intera per gli errori di pochi estremisti. E non voglio che vengano dimenticati tutti quegli iraniani che hanno perso la vita in prigione per difendere la libertà, coloro che sono morti nella guerra contro l'Iraq, che hanno subito la repressione dei diversi regimi, che sono stati costretti a lasciare le loro famiglie e fuggire dal loro paese. Si può perdonare ma non si deve dimenticare." - Marjane Satrapi.




Questo è un libro autobiografico, attraverso il quale viene raccontato l’IRAN degli ultimi 40 anni. Essendo una (anzi 4 in quanto è una raccolta) graphic novel, la storia è molto scorrevole e, grazie anche allo stile dell’autrice, non assume mai connotati tragici, ma stempera tutto con una buona dose di ironia.

Ho apprezzato molto tuffarmi in questa realtà, per me così estranea. Mi è piaciuto scoprire le similitudini, ma soprattutto abbattere qualche pregiudizio, che avevo nonostante mi consideri una persona di mentalità aperta.

Mi è piaciuta proprio la parte relativa al contesto storico, infatti tra i quattro volumi il mio preferito è il primo, che racconta della rivoluzione del 1979 e dell’ascesa al potere dei religiosi islamici, con tutte le conseguenze del caso. Nei successivi libri invece si concentra di più sulla propria vita e soprattutto sul fatto di essere un’esule e di non riuscire a sentirsi a casa in Europa.

Ho apprezzato il voler stemperare le atrocità subite dai dissidenti con uno stile più “leggero”, ironico, senza però sminuire o voler nascondere. Sicuramente si fa leggere con piacere, lascia l’amaro in bocca, ma non una cappa di oppressione e pessimismo.

Credo che per me leggere tutti e quattro i titoli insieme sia stato un po’ eccessivo, lo si fa in poco tempo, ma soprattutto nella parte centrale l’ho trovato meno accattivante, forse appunto perché concentrato sulle vicende personali e sentimentali.

Mi sono piaciuti i disegni e anche i colori, o meglio la loro assenza. Trovo che rendano più incisiva la storia, sembra proprio di “vedere un racconto”, non so se riesco a rendere l’idea. La parte grafica in questo caso è proprio fondamentale e complementare.

Una lettura importante ma non impegnativa, nonostante il tema trattato così serio. Un titolo che sono molto contenta di avere letto.
Voto: 4*

Lo conoscete?

Le altre recensioni









10 commenti:

  1. A parte Heartstopper non ho letto altre graphic novel e dovrei cominciare a muovermi visto che mi piacciono molto.
    Questa per il tema trattato magari non subito ma intanto me la segno

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  2. Leggo poche graphic novel e si solito sono biografie di personaggi famosi tipo la Montessori o Margherita Hack

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    1. sono interessanti anche le persone meno famose, questo libro è autobiografico

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  3. ho un po' di timore nei confronti di questo libro ho paura che possa non essere del tutto nelle mie corde. non sono affatto certa che sia il libro giusto per me, però sono felice che tu abbia apprezzato

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    1. non è la solita gn che leggiamo noi, è una storia forte e autobiografica, ci sta che non sia nelle corde

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  4. Non lo conoscevo proprio però sembra interessante

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  5. Come sempre le gn non sono il mio genere anche se non lo disdegno, ma credo che questo per i temi trattati credo che non lo leggerei almeno in questo momento

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