mercoledì 17 novembre 2021

Recensione "Il matrimonio di mia sorella" di Cinzia Pennati

Buongiorno lettori, torna questa rubrica inventata da me (nel 2016) che è stata rivista e alla quale si sono aggiunte compagne di viaggio. L'idea sembra piaciuta (ha pure dato spunto ad altri), ne sono veramente felice, questo mese potrete trovarla anche sui blog: La nostra passione non muore ma cambia colore - Le mie ossessioni librosi Confidenze librose


In cosa consiste la rubrica? Anche se la qualcuno pensa che a noi blogger i libri vengano sempre e solo regalati vi assicuro che non è così, noi ne compriamo e pure tanti! Se poi si è un po' compulsivi, tipo me e le mie socie, ci si ritrova ad avere intere pile di arretrati da leggere.
Quindi ogni mese sceglierò (magari facendomi aiutare con qualche sondaggio sui social) un libro comprato da un po' e non ancora letto e lo recensirò. Sarò in compagnia e pubblicherò ogni 17 del mese.

Per questo mese ho scelto questo libro, nel formato di audiolibro:
Il libro:
Autrice: Cinzia Pennati
Titolo: Il matrimonio di mia sorella
Editore: Giunti Editore:
Data di pubblicazione: 7 ottobre 2020
Pagine: 270

Trama:
Un romanzo tutto al femminile in cui ogni lettrice potrà ritrovare un pezzo di sé e della sua vita. Una panoramica sulle donne, sui loro desideri e sul loro rapporto con gli uomini
Bellissima e sognatrice, da sempre Celeste è la prediletta della famiglia, adorata dagli amici e dai numerosi corteggiatori. E finalmente è arrivato il giorno che tutti aspettavano: le nozze con Roberto, l’uomo ideale, solido e affidabile. Un matrimonio in grande stile, con un abito da favola e la chiesa traboccante di fiori.
Ben diverso dalla rapida cerimonia con cui si è sposata la sorella maggiore Agnese: quasi un marchio d’infamia che la madre non le ha mai perdonato. D’altronde, Agnese è la figlia concreta e misurata, quella su cui si può sempre contare, che non riserva sorprese.
Ma adesso, a quasi quarant’anni, con due bambine, un lavoro estenuante e un marito con cui forse la magia non c’è mai stata, Agnese vacilla: è veramente questa la vita che desiderava? E se è così, perché prova uno strano brivido ogni volta che riceve un messaggio da Andrea, quel nuovo collega così comprensivo? Ma quando perfino Celeste, tanto sicura e perfetta, viene messa in crisi da un ritorno inaspettato, Agnese non può che chiamare a raccolta le donne di famiglia, tutte radunate davanti a un bicchiere di sherry: la madre Ines, in eterno conflitto con la nonna; la cugina Fiamma, con un segreto nel cuore; e soprattutto l’eccentrica zia Rosa, che non si è mai sposata ma ha molto da rivelare sulla forza della passione...
Nell’arco di un solo giorno speciale, tra ricordi, confessioni, tradimenti e riconciliazioni, Agnese vedrà cadere ogni certezza e ogni maschera: ma è davvero troppo tardi per essere leali con se stesse?


Ho voluto recuperare questo libro per diversi motivi, complici soprattutto una challenge e il fatto che potessi ascoltarlo come audiolibro, ma forse ho sbagliato a scegliere questo tipo di utilizzo.

Il matrimonio di mia sorella racconta in prima persona, dalla parte di Agnese, proprio il giorno del matrimonio della sorella. Attraverso l’evolversi della giornata, però, l’autrice riesce ad affrontare argomenti molto intensi e molto attuali, che vertono tutti sul fatto di essere una quarantenne e dover conciliare i vari ruoli di donna, moglie, madre, lavoratrice, figlia, il tutto cercando di non perdere la vera essenza di sé.

Leggendo la sinossi ho subito pensato di trovarmici in tutto, in quanto io rientro in tutte le casistiche, compresa quella di sorella messa spesso in ombra da una personalità forte e meglio accettata. Insomma, questa storia aveva tutti gli elementi per conquistarmi, farmi riflettere e farmi promuovere il libro. Purtroppo non è andata così.

Credo di aver sbagliato ad ascoltarlo piuttosto che leggerlo, perché la voce narrante in queste 6 e più ore di ascolto è riuscita a irritarmi e infastidirmi come finora mai successo (non ho però grande esperienza sugli audiolibri). Tutta questa partecipazione, questa empatia, questo sentimento, l’ho trovato esageratamente forzato, mi ha stonato fin da subito e arrivata alla fine non ne potevo proprio più.

Questo particolare, unito al fatto di non sopportare la protagonista, hanno decretato il mio non gradimento del libro.

Agnese è una donna in cui mi potrei ritrovare, se non fosse che lei affronta il suo malessere facendo unicamente una cosa: lamentarsi. Mai contenta, neanche le figlie a momenti le danno gioia, trova scuse su scuse sui suoi errori, mentre non perdona niente a nessun altro. E poi, davvero, si lamenta troppo!

Credo capitino a tutti i giorni in cui si è più sconfortati del solito, momenti in cui si guarda dove si è arrivati e ci si chiede come mai non si è felici. Ma come soluzione non credo che quella di lamentarsi sia la migliore: serve solo ad accrescere il malessere.

Forse non era neanche il periodo giusto o forse semplicemente questo libro non fa per me. Fatto sta che ho faticato, molto, ad arrivare alla fine e soprattutto a non distrarmi (non ci sono riuscita del tutto).

Però voglio dare un’altra possibilità all’autrice, magari però leggendo in maniera “classica”, per capire se il fattore ascolto abbia influito così tanto come credo.
Voto: 2*


Voi l'avete letto? Cosa ne pensate?

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8 commenti:

  1. Io con gli audiolibri ho avuto una sola esperienza come la tua con una voce monotona, ma altre buone esperienze, anche se ne ho ascoltati solo altri due, letti dalla Cortellesi e da Marcorè, che mi hanno fatto amare quei libri. Il problema però è che ci ho messo più che a leggerli! Mi distraggo tantissimo perché non sono capace di star ferma ad ascoltarli e quindi perdo dei pezzi e sono dovuta tornare indietro più volte. Quindi ho deciso di leggere quei due libri di nuovo, ma stavolta sul serio però!

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    1. ho ascoltato altri audiolibri che mi sono piaciuti, ma stavolta proprio il rifiuto

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  2. oh ma che peccato però. io con gli audiolibri ancora non ho provato ma dubito di riuscire.

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    1. a me ora non dispiace, anche se stavolta non è andata bene

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  3. La voce delle narratrici è essenziale, se non piace quella guasta anche il gusto della storia

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  4. Non mi sono ancora approcciata agli audiolibri e forse per la mancanza di tempo che ho in questo periodo dovrei provarci, soprattutto quando sono in pullman. Cmq. questo libro ce l'ho da diverso tempo e spero di leggerlo perché sono molto curiosa

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