giovedì 17 febbraio 2022

L'angolo vintage 2.0 - Recensione "Uccidi quei mostri" di Jeff Jackson

Buongiorno lettori, torna questa rubrica inventata da me (nel 2016) che è stata rivista e alla quale si sono aggiunte compagne di viaggio. L'idea sembra piaciuta (ha pure dato spunto ad altri), ne sono veramente felice, questo mese potrete trovarla anche sui blog: La nostra passione non muore ma cambia colore - Confidenze librose - Letture a pois - La biblioteca del libraio 



In cosa consiste la rubrica? Anche se la qualcuno pensa che a noi blogger i libri vengano sempre e solo regalati vi assicuro che non è così, noi ne compriamo e pure tanti! Se poi si è un po' compulsivi, tipo me e le mie socie, ci si ritrova ad avere intere pile di arretrati da leggere.
Quindi ogni mese sceglierò (magari facendomi aiutare con qualche sondaggio sui social) un libro comprato da un po' e non ancora letto e lo recensirò. Sarò in compagnia e pubblicherò ogni 17 del mese.

Per questo mese ho scelto questo libro, grazie anche alle challenge a cui partecipo.
Il libro:
Autore: Jeff Jackson
Titolo: Uccidi quei mostri
Editore: SEM
Data di pubblicazione: 8 ottobre 2020
Pagine: 336

Trama:
Un’anomala ondata di violenza sta travolgendo gli Stati Uniti. I musicisti vengono assassinati sul palco durante i concerti da qualcuno nascosto tra la folla. Sono eventi casuali o c'è dietro qualcosa di più grande e terribile? È la musica stessa che è divenuta corrotta, in una cultura in cui tutto è sostituibile, tutti sono creativi ed è l’effimero a farla da padrone? Con il suo cast di band ambiziose, fan disposti a tutto e killer enigmatici, Jeff Jackson racconta una tormentata e vertiginosa storia di inizi improbabili e finali inattesi, che risuonerà nell'immaginario di chiunque ami il rock‘n’roll. Come un vinile, questo libro ha due lati e può essere letto in entrambi i modi, basta capovolgerlo. Questo esperimento narrativo, che offre il punto di vista di vittime e assassini, arricchisce l'esperienza di lettura, poiché il lato B non continua la narrazione del lato A, ma piuttosto ne presenta un'altra, ovviamente legata alla prima. Il lato A, Il mio periodo oscuro, racconta di Xenie, una giovane donna disgustata dalla violenza sfrenata che imperversa sulla scena musicale, ma che si trova attratta inesorabilmente dal mistero dei killer di rockstar. Il lato B, Kill City, segue una storia alternativa, che ci presenta personaggi sorprendenti e si infiltra sempre più a fondo nei metodi e nelle ragioni degli assassini. Con una prosa grintosa e tagliente, Jeff Jackson crea una storia di musica, violenza e voci dall'aldilà. Una canzone d’amore per un mondo che muore.




Ho comprato questo libro d'impulso, appena uscito, dopo aver visto come è strutturato e letto una recensione. L'ho dovuto avere principalmente per la componente della musica, in quanto questo libro viene presentato con queste parole:
Quello che hai tra le mani non è un libro di narrativa. È una ninna nanna punk rock per la gioventù bruciata
Se poi a questa introduzione si unisce il fatto di una struttura particolare, un lato A e un lato B da leggere capovolgendo il libro, il gioco è fatto, non ho potuto proprio resistere. Quindi la delusione provata leggendolo è stata ancor più forte.

La trama è intrigante, il fatto di trattare il libro come un vinile, da leggere sia side A che side B, è geniale, ma per me purtroppo non ha funzionato.

La componente che più mi ha deluso è lo stile, che ho trovato oltremodo noioso. Ho proprio faticato a leggere, mi sono distratta tantissimo e ogni volta dovevo riprendere le fila e rileggere diversi pezzi.

Stavolta i capitoli brevi, con cambio di pov, non hanno aiutato, perché hanno contribuito a rendermi oltremodo disattenta e mi hanno fatto passare la voglia, più che stuzzicarmi la curiosità.

Inoltre sono rimasta delusa, delusissima, sul fattore musica. Credevo che questo libro ne fosse pregno, vista l'importanza per la storia, mi aspettavo di trovare riferimenti e di avere persino una colonna sonora, magari creata da me, immaginata ecco. Invece ho trovato piatto anche questo frangente e la cosa mi ha proprio avvilita.

In sostanza per me Uccidi quei mostri è un grande poteva essere che alla fine non è stato, peccato.
Voto: 2*

Quando l'istinto sbaglia così clamorosamente
Passate a leggere anche le altre recensioni:



4 commenti:

  1. Quando un libro è noioso diventa molto faticoso arrivare fino in fondo

    RispondiElimina
  2. Cavolo che peccato!!!! Vedendo la copertina e leggendo la trama ne ero stata attratta ma dopo averti letta non credo sia proprio il caso😅

    RispondiElimina
    Risposte
    1. a me non è proprio piaciuto, peccato era una bella idea

      Elimina