sabato 28 ottobre 2023

Ci provo con - Recensione "Dagger. La luce alla fine del mondo" di Walt Popester

Buongiorno, torna la rubrica mensile nata da una mia idea per buttarsi su nuovi autori. 

Rubrica a cadenza mensile in cui si legge un autore o un'autrice per la prima volta.

A me piace fare rubriche in compagnia, ovviamente senza nessun obbligo, così ho esteso l'invito alle mie amiche blogger. In basso trovate le partecipanti di questo mese e se vi facesse piacere partecipare avete solo da dirlo.

Il libro:
Autore: Walt Popester
Titolo: Dagger. La luce alla fine del mondo
Editore: Self
Data di pubblicazione: 12 maggio 2017
Pagine: 243
Serie: Dagger saga Vol.1

Trama:
Dagger è un mostro. Ha tredici anni. È stato concepito per resuscitare un dio sanguinario esiliato all’alba dei tempi; non proprio il tipo di cose che fa simpatizzare le persone per te.
Viene nascosto in una gilda di piccoli ladri dove una ragazzina albina è l'unico essere che non lo considera un mostro a causa dei suoi occhi rossi. Poi gli eroi vengono a salvarlo... e le cose sembrano peggiorare ulteriormente. Lo trattano come un prigioniero, sorvegliato giorno e notte, ma Dagger appartiene solo a se stesso.
O almeno così crede.
Nascosto tra le dune e le rovine del deserto, il nemico sembra aspettare solo il momento giusto per riprendersi ciò che è suo.
In fondo, quello che tutti vogliono è solo il suo sangue.
E Dagger non ha alcuna intenzione di accontentarli.



Questo libro l’avevo già comprato da un po’, a seguito di consigli su un gruppo facebook, perché italiano e tendente al grimdark, sottogenere fantasy che ho scoperto di amare molto. Finalmente è venuto il suo momento.

Questo libro è sicuramente dark, lo è davvero molto, e decisamente violento. Vorrei subito premettere che normalmente non mi infastidisce la violenza, il genere grimdark ne fa un discreto uso, ma deve essere contestualizzata in qualche modo: in questo libro ho avuto l’impressione che fosse fine a sé stessa, come a voler dimostrare che si sta leggendo un certo tipo di prodotto, ma io l’ho trovata spesso eccessiva e soprattutto non funzionale alla storia. Nel disclaimer iniziale l’autore prepara a questo, ma è quasi come volesse giustificarsi preventivamente.

Detto questo però la storia ha una sua costruzione che ho apprezzato e un’ambientazione che pur pescando in elementi classici del genere mantiene un tocco originale, cosa che ho molto apprezzato.

Mi è piaciuto il protagonista, Dagger, ma soprattutto nella prima parte del libro, in quanto più ingenuo, ma a modo suo già scafato.

Ho apprezzato l’ironia della penna dell’autore, che è presente in molti personaggi, come se non riuscisse a fare a meno di usarla.

Ho trovato un po’ acerba la narrazione, non così tanto coinvolgente, anche se godibile.

Un buon primo libro di serie.
Voto: 3.5*
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Grazie Dolci per la grafica




5 commenti:

  1. Ha una trama che mi incuriosisce molto ma non tollero troppo bene la violenza gratuita nei libri quindi non so se potrebbe fare al caso mio.

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  2. Passo, come ben sai, al momento mi rifugio in letture più da confort zone

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  3. No grazie, passo; ottima recensione, grazie

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