mercoledì 30 aprile 2025

Recensione di Ludovica - Tu leggi? Io scelgo! - "Andiamo a vedere il giorno" di Sara Rattaro

 Buongiorno lettori, oggi tocca a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria e ora gestita da me e Chicca. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. 

Questa volta ha scelto tra le recensioni di Floriana, e ha scelto questo titolo.
Il libro:
Autrice: Sara Rattaro
Titolo: Andiamo a vedere il giorno
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: 6 novembre 2018
Pagine: 196

Trama:
Una figlia, una madre, un viaggio on the road. Una famiglia che sa ritrovarsi. Un gesto di perdono che vale più di mille parole. Alice è stata una figlia modello e una perfetta sorella maggiore, quella che in famiglia cercava di tenere insieme tutti i pezzi mentre il padre stava per abbandonarli, quella che per prima ha trovato il modo di comunicare con il fratellino, nato privo di udito, e di farlo sentire «normale». Ha pensato agli altri prima che a se stessa, ha seguito le regole prima che il cuore e adesso, di fronte a una passione che ha scardinato tutti i suoi schemi e le sue certezze, si ritrova a mentire, tradire, fuggire. Ma sua madre, Sandra, non ha alcuna intenzione di lasciarla sola. Su quel volo per Parigi c'è anche lei, e insieme iniziano un viaggio che è un guardarsi negli occhi e affrontare tutti i non detti, a partire da quel vuoto che ha rischiato di inghiottire la loro famiglia tanti anni prima. Alice si illude che, ritrovando la persona che si era insinuata nelle crepe della loro fragilità, possa dare una risposta a tutti i perché che si porta dentro, magari capire ciò che sta accadendo a lei ora, vendicare il passato e punire se stessa. Le occorreranno chilometri e scoperte inattese, tuttavia, per comprendere che non è da quella ricerca che può trovare conforto. Perché una sola è la verità: la perfezione non esiste, solo l'amore conta, solo l'amore resta. E la sua famiglia, così complicata, così imperfetta, saprà dimostrarle ancora una volta il suo senso più profondo: essere presente, sempre e a ogni costo. Per continuare insieme il cammino, qualunque sia la destinazione.



Che Sara Rattaro sia una garanzia quando si tratti di riportare il lettore in luoghi conosciuti e da personaggi amati, come se il tempo non fosse mai passato, è fuor di dubbio.

Andiamo a vedere il giorno è, in un certo senso, il prosieguo di un altro romanzo, Non volare via, peccato che quando mi sia trovata a scegliere dalla libreria di Floriana, non avevo assolutamente colto un collegamento tra i due volumi. Solo che più andavo avanti con la lettura e più avevo l’impressione di sapere già chi fosse Alice o Alberto o Sandra o Matteo. E sì, li conoscevo bene tutti, perché quel libro, con la storia di Sandra e Alberto che scoprono che il loro bambino fosse muto, con Alice che sembrava una donna fin da bambina, quando si trova davanti qualcosa di assolutamente più grande di lei, mi erano rimasti molto nella mente.

Come parla d’amore la Rattaro, cioè andando a sviscerare davvero la psiche umana da più angolazioni e prospettive, è uno dei motivi per cui vivo ogni suo libro come un viaggio anche all’interno della mia, di psiche, e del mio di cuore, perché pur parlando di tutti, lei sembra proprio parlare a te.

Al centro di questo romanzo c’è Alice, un’Alice adulta, un’Alice tutta d’un pezzo, una che ha da sempre visto il tradimento del padre come una grande onta per lui e come qualcosa che a lei non sarebbe mai potuta succedere. Ed invece l’amore di cui ci parla in questo romanzo la Rattaro, la coglie di sorpresa, in una maniera insospettabile, e soprattutto in un momento in cui lei non avrebbe dovuto lontanamente lasciarsi andare, ed invece lo farà perché alcune persone hanno questo potere di non lasciare scelta. Ti conquistano con poche parole (che guaio quando un uomo molto più grande e molto più saggio decida che debba essere proprio tu l’oggetto del suo corteggiamento mentale) e tu non hai via di uscita. Alice sembra quasi intrappolata in questo amore che la sconvolge  e per cui, un po’, si perde in se stessa e in lui, sembra quasi dimenticare le sue parole verso il padre che aveva tradito e che lei, comunque, aveva continuato a giudicare colpevole.

Non giudica mai la Rattaro, non lo aveva fatto con Alberto e non lo fa di certo con Alice, lascia che sia lei a capire cosa sia meglio per lei, quale scelte debba fare per poter essere un po’ felice.

Il mio rapporto con questa autrice è molto vario, nel senso che la maggior parte dei suoi libri li ho amati, alcuni davvero moltissimo, ma altri, invece mi hanno lasciato del tutto tiepida, come anche questo.

Come dicevo in apertura, ho apprezzato tantissimo il fatto che il tempo non sia passato tra i due libri e l’autrice riesca senza grosse difficoltà a ricollegare  fatti persone storie e sentimenti, ma ciò che mi ha lasciato l’amaro in bocca è che stavolta credo abbia lasciato troppe porte aperte, troppi cerchi non chiusi. In alcune parti ho patito la retorica usata dietro frasi o anche concetti, la ripetitività di alcuni episodi, l’improbabilità di un viaggio da Parigi al sud della Francia, in cui anche l’obiettivo, ritrovare l’amante del padre, mi sembra debole come pretesto.

Questa volta, forse, la scrittura della Rattaro non è stata sufficiente a far volare via la lettura, peraltro veloce e senza grossi intoppi, anzi piacevole come sempre! 
Voto: 3*

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Grazie Dolci per la grafica

2 commenti:

  1. io i libri della Rattaro li devo leggere quando sono nel mood giusto perchè ogni volta è un colpo al cuore. questo mi manca

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  2. Mi allinro molto alla tua recensione per la Rattaro. Di lei ho amato diversi titoli ma poi alcune storie le ho trovato ripetitive nei concetti e nella retorica, come hai scritto tu. Però io ho smesso di leggerla, per ora.

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