Autore: Mirko Dadich
Titolo: Hydrostasis
Editore: dbooks
Data di pubblicazione: 17 ottobre 2017
Pagine: 154
Trama:
In questa sua prima e personalissima raccolta di racconti, Mirko Dadich ci offre una fantascienza vera e assoluta, fatta di invasioni aliene, pianeti lontani, intelligenze artificiali e guerre galattiche, cloni e futuri alternativi; ma anche e soprattutto fatta di amicizia, amore, abbandono e dolore, coraggio e assurda crudeltà.
Nove storie accattivanti, sei delle quali inedite, che con stile moderno e raffinata sensibilità sanno cogliere in pieno e rielaborare quei temi di riflessione che da sempre costituiscono la spina dorsale delle migliori opere sci-fi. Una fantascienza appassionante e spietata, in grado di scatenare emozioni profonde in ogni lettore.
Ho letto questa raccolta di racconti dopo che il direttore di Altrisogni mi ha chiesto se avevo piacere a farlo. Vista la qualità dei lavori delle raccolte Vol.1 e Vol.3 che ho scoperto nel 2017, non ho esitato, soprattutto perché nell'ultimo periodo questo genere mi attira sempre più.
Considerata la provenienza mi aspettavo quindi un lavoro molto curato e non sono stata delusa per niente.
Questa è una raccolta di racconti, molto diversi fra loro ma tutti di fantascienza. Ce ne sono di corti e qualcuno più lungo, taluni più scientifici altri più distopici. Insomma per tutti i gusti, anche alcuni che io non conoscevo.
Non sono proprio un'intenditrice o un'esperta ma leggo molto e posso dire che Mirko Dadich è bravissimo a scrivere e che è particolarmente capace sui racconti. Lo sostengo e lo ribadisco, per me è ancora più difficile riuscire a creare un testo breve condensando dentro tutto il necessario, ambientazione e storia, e far sì che il lettore si senta appagato.
Qui l'impresa è riuscita, benissimo. Ce n'è uno in particolare, Rosso, che in poche righe mi ha lasciata a bocca aperta, un esempio di grande maestria.
Ho trovato questo libro di un livello alto, adatto soprattutto ai cultori del genere. Non è semplice né adattato per essere apprezzato dalla massa, è proprio indicato per i "puristi".
Per me questo è stato sì un po' difficile, ma un sollievo, soprattutto dopo due delusioni cinematografiche (e una pure letteraria) recenti. Da amante di Star Wars non ho amato il lato comico dell'ultimo film, il voler mettere una parte divertente in un contesto in cui per me stona.
La stessa cosa è capitata con un altro titolo, Valerian e la città dei mille pianeti. So che è una questione di gusti, ma mi sembra una nuova corrente che c'entra poco e che mi da i brividi.
Leggendo questi racconti ho provato malinconia e stupore, ho trovato la voglia di cambiare e la ricerca del bene superiore, l'amarezza della sconfitta. Tutte quelle forti emozioni che secondo me bisognerebbe provare leggendo fantascienza. Qualcosa di grande, epico, che scuote nel profondo.
Mirko Dadich mi ha ridato la fantascienza come la intendo io, che mi ha riportato a quando leggevo Asimov e venivo coinvolta in maniera totale. Non facile, per niente, molto appagante. Grazie.
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