sabato 5 maggio 2018

Blogtour "Book blogger. Scrivere di libri in rete: come, dove, perché" di Giulia Ciarapica - Estratti

Buongiorno! Oggi vi parlo di questo libro, che esula dalle mie solite letture in quanto si tratta di un vero e proprio manuale, che spiega ciò che siamo noi book blogger


Queste pagine sono utilissime per noi book blogger ma lo sarebbero ancora di più per autori, o aspiranti tali, uffici stampa, e chiunque bazzichi questo mondo. 



In libreria: come scegliere un libro da leggere (e recensire?) 

Abbiamo tirato fuori dalla libreria alcuni dei titoli che potrebbero esserci utili nel corso del nostro viaggio nella recensione; siamo stati attenti a lasciare spazio sufficiente per accogliere altri volumi: i romanzi, i racconti, i saggi che leggeremo per passione o per lavoro. Adesso però bisogna partire. E lo facciamo ponendoci una domanda, prima di riempire compulsivamente quel “vuoto” di nuovi titoli, senza fermarci a riflettere: come si sceglie un libro da recensire? Un quesito, questo, che può lasciare interdetti, almeno sul momento; perché una risposta unica e univoca non c’è: scegliere un libro da leggere e su cui daremo la nostra opinione ha molto a che vedere con l’istinto e con la sensibilità individuale verso certe tematiche, certi stili, autori, generi. Prima di entrare nel dettaglio, occorre distinguere due situazioni di partenza: ci sono occasioni in cui si ha libertà di scelta rispetto al libro da recensire, e altre in cui questo ci viene suggerito. Quando si scrive per un giornale o in collaborazione con un blog o una rivista, confrontarsi in anticipo sulle recensioni che verranno pubblicate è la norma; dunque può capitare di trovarsi in disaccordo, oppure che ci venga affidata la lettura di testi che sentiamo lontani; altre volte, semplicemente, potremmo avere per le mani un’opera che sta destando scalpore o interesse a livello nazionale, pensiamo a romanzi come Bruciare tutto del Premio Strega 2013 Walter Siti, edito da Rizzoli. 
Teniamo presente che ogni blog segue una propria linea editoriale; nel caso di quelli che fanno capo a un unico utente, questa rispecchia necessariamente gusti e formazione personali di chi li gestisce: in qualche misura, dunque, anche la recensione diventa un mezzo per parlare indirettamente di noi, proprio attraverso i libri a cui scegliamo di dare spazio. 
Ciò premesso, cercheremo se non di rispondere esaustivamente alla domanda iniziale, quantomeno di prendere in considerazione alcuni elementi che possono guidare il nostro occhio di lettori (e aspiranti blogger culturali), catturare la nostra attenzione e curiosità, riuscire a “convincerci” che quello che abbiamo appena visto e un libro adatto a noi. Per farlo, potremmo partire dalla libreria, che sia online o offline, fisica: appena varcata la porta e arrivati davanti agli scaffali, che cosa ci colpisce?





L’immagine di copertina 

“Non giudicare un libro dalla copertina” è una frase talmente inflazionata da essere diventata un detto in più lingue, tra cui l’italiano. Non giudicare dalle apparenze, né un volume né una persona: il senso è chiaro e condivisibile. Eppure, nella scelta, anche la forma, la “confezione” di un libro e dunque la composizione grafica hanno la loro importanza: foto vintage e in bianco e nero, illustrazioni, quadri (spesso si tratta di artisti di epoca moderna) e, non di rado, immagini “interattive”. Vediamo in che senso. 
Quello che vedete qui accanto è l’#AduaSelfie, un’idea che mi è venuta nel settembre 2015 all’indomani dell’uscita di Adua di Igiaba Scego (edito da Giunti) per promuovere sui social un romanzo importante, letto in poche ore. 
Postata su Twitter, la foto è subito diventata virale, e questo proprio grazie alle caratteristiche della copertina, al suo essere “interattiva”: il ritratto a metà della ragazza somala fa subito venire voglia di avvicinare il proprio viso e di completarlo, permette al lettore di giocare, di entrare nel libro ancora prima di leggerlo, in qualche modo di mettersi dalla parte di Adua. Il messaggio forte, inclusivo, partecipativo di questo selfie (“anche io sono Adua”) è stato accolto con entusiasmo da casa editrice e autrice, che hanno lanciato ufficialmente l’#AduaSelfie, a cui molti lettori hanno partecipato per quasi un anno dall’uscita del testo. Insomma, tanto per tornare a un altro detto italiano, “l’abito non fa il monaco”, ma a volte, forse, la copertina sì. 
Esistono cover talmente ben fatte che al solo guardarle verrebbe voglia di acquistare il libro per continuare ad ammirarle come fossero opere d’arte – pensiamo a quelle di Fazi, delle Edizioni e/o, di Neri Pozza o di ABEditore, per citarne alcune, ma qui entriamo nella sfera dei gusti personali. 
Immagini e titoli sono molto utili, servono a catturare l’occhio del lettore, che potrebbe anche perdersi nella miriade di testi che affolla gli scaffali delle librerie italiane e non. Servono a convincere la mano di quel lettore ad afferrare il volume per osservarlo da vicino, a sfogliarne qualche pagina alla ricerca di una frase che lo colpisca, che descriva un suo stato d’animo, infine a voltarlo per leggerne la quarta (o a scorrere con il mouse e scendere nei “dettagli”, se si acquista online) per verificare la propria intuizione.


Cosa ne dite?

Non perdetevi le varie tappe, che sono molte e approfondiscono ogni particolare.




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