lunedì 28 maggio 2018

Recensione di Ludovica - Tu leggi? Io scelgo! - "Le coincidenze dell'estate" di Massimo Canuti

Buongiorno lettori, oggi torno a cedere il blog a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. A lei questa volta è capitato il blog di Laura e ha scelto questo libro, che incuriosisce molto anche me.

Autore: Massimo Canuti
Titolo: Le coincidenze dell'estate
Editore: Edizioni e/o
Data di pubblicazione: 9 marzo 2017
Pagine: 232

Trama:
Una Milano diversa.
Un’amicizia inaspettata.
Un’adolescenza alla scoperta della propria identità sessuale.
Milano, estate. Vincenzo è un adolescente particolare: ha pochi amici, è amante della musica metal e degli skate, e non sa ancora bene se è attratto dai ragazzi o dalle ragazze. Italo è un uomo di circa cinquant’anni che un giorno si sveglia su un marciapiede e non ricorda nulla del suo passato. Comincia a vivere come un barbone cercando di ricostruire la sua identità finché non finisce per caso nell’androne del palazzo di Vincenzo. Il ragazzo ha un lampo, sembra riconoscerlo, ma fa finta di non averlo mai visto prima. Dove ha incontrato quell’uomo? E come ha fatto Italo a perdere la memoria? Ma ecco che in loro soccorso arriva Evelina, anziana inquilina del palazzo ed ex parrucchiera dei divi di Cinecittà. Sarà proprio lei, con la sua eccentrica vitalità e tenera presenza a riannodare i fili di un passato fatto di bugie e risentimenti.
Le coincidenze dell’estate è un romanzo sull’amicizia inaspettata che può nascere fra tre persone di generazioni diverse, ma non solo. Parla della difficoltà di crescere in una famiglia a pezzi, della scoperta dell’omosessualità, del coraggio di uscire allo scoperto; è un romanzo sulla crudeltà del mondo del lavoro e su quanto sia traumatico ripartire da zero dopo aver perso tutto. Ma è soprattutto un romanzo sulla scoperta della propria identità. Tra sorelle circensi, suonatori di polka e ragazzine provocanti, Massimo Canuti scrive un libro leggero e toccante che a tratti assume la forma del giallo. Il tutto nell’insolita cornice di una Milano afosa, lenta e deserta, lontana dallo stereotipo della città fredda, svelta e indifferente che non lascia spazio a nessun contatto umano.


Se vorrai partire...lascia che siano i tuoi desideri a dirti dove andare. 
I miei desideri 
I tuoi sogni. Lascia che siano loro a guidarti. Ovunque vogliano portarti. 

In superficie avevo amato tutto: la copertina, dai colori tenui e delicati, il titolo che, per una come me che non crede molto alle coincidenze, mi era sembrato molto simbolico, le edizioni e/o tra le mie preferite, per la cura e l’attenzione di cui ricoprono i loro prodotti, la trama che vedeva un’amicizia, uno dei miei temi preferiti, tra un ragazzo di 15 anni che ancora non sa se sia attratto dai ragazzi o dalle ragazze ed un uomo che ha perso la memoria ed anche la strada per tornare a casa. 

Le prime cento pagine, in cui l’autore ci introduce in una Milano che si sta preparando al deserto dell’estate ed in cui, in parallelo, ci parla di Vincenzo, un quindicenne che frequenta il primo anno di liceo e che non vive bene la sua situazione familiare e di Italo, un uomo che si ritrova a vivere per strada come un barbone, in seguito alla perdita di memoria, causata non si sa bene da cosa, mi sono risultate molto, molto lente. Tanto lente che mi sono sforzata ad andare avanti solo perché obbligata. 

Quando Vincenzo ed Italo si incontrano, per quella che loro crederanno una coincidenza fino alla fine del libro, la narrazione cambia un po’ di registro, nel senso che diventa più movimentata e si fa più interessante, ma, seppur nel finale mi abbia suscitato più di un’emozione positiva, no, non è la lettura che mi aspettavo, non è il libro che credevo di leggere. 

La famiglia di lui è quanto di più problematico un ragazzo di quindici anni possa sperare di avere: un padre odioso dalla sua prima apparizione, in cui anche il suo modo di rivolgersi a suo figlio, dispotico ed insolente, la dice lunga sui loro rapporti difficili, la madre poco presente, anzi, proprio assente, concentrata solo sulla professione e su una vita privata che sta faticosamente ricostruendo. Unica nota positiva è la sorella Serena, sorellastra maggiore, a dire il vero, presente nei ricordi di Vincenzo ed unica a cui lui confesserà il suo segreto, e che lo capirà. 

La famiglia di Vincenzo non saranno tanto i suoi parenti più prossimi, ma la signora Mercalli, la sua anziana vicina di casa, ed Italo, l’uomo senza memoria che per caso piomberà nel loro palazzo e a cui entrambi dedicheranno la loro estate. Il rapporto che viene a crearsi tra Italo e Vincenzo è molto particolare, paritario, intimo e dolce: Italo probabilmente è il padre che Vincenzo non avrà mai e con lui riesce ad essere il ragazzo che finora non è riuscito a mostrare a nessuno. 

La scrittura è fin troppo essenziale, quasi striminzita, lineare, senza voli pindarici o termini astrusi e ridondanti, scarna, concreta e razionale. Poco emotiva, per niente emozionante. 

Anche la trama lascia un po’ a desiderare: sembra che manchi sempre qualcosa, che non sia finita, non sia compiuta, che non abbia un senso, o magari sono io a non averlo colto, questo non lo so. 

Vincenzo, in compenso, è un personaggio che mi ha fatto tenerezza dalle prime pagine, buono, altruista, disponibile, autonomo, intelligente, coraggioso, perché ci vuole coraggio ad accogliere qualcuno che non si conosce e a volergli bene, come se si conoscessero da sempre!
Voto:



Ludovica

Le altre tappe:


Alla prossima


12 commenti:

  1. oh che peccato quando un libro ci delude, soprattutto se le aspettative erano alte. però gli incidenti capitano, speriamo nel prossimo!

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  2. È il secondo libro che scelgo per questa rubrica che mi ha deluso! Spero che quello scelto a giugno mi farà battere forte il cuore❤️❤️❤️

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  3. Mi dispiace che non ti sia piaciuto ma almeno non si allunga la mia wish list ������

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    1. troviamo sempre qualcosa di positivo noi

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    2. Esatto, sempre cercare ciò che di buono c’è, fosse anche il non inserimento nella wish-list

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    3. Dobbiamo cercare di smaltire queste liste infinite!
      Però mi dispiace sempre un po’ quando ho tante aspettative e poi,poi...niente! Soprattutto se sono scrittori italiani!

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  4. All’inizio della tua recensione ho pensato: bene un altro libro da prendere... Poi piano piano iniziavano a fiorire dubbi, alla fine ho detto Ok non fa per me, peccato perché lasciava ben sperare.

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    1. Se non avessi dovuto recensirlo per il gruppo,lo avrei mollato di sicuro! Il personaggio principale,Vincenzo, mi è piaciuto,ma non credo gli sia stata data la giusta voce!

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  5. Mi dispiace che non ti sia piaciuto. Anche per me l'inizio è stato lento, ma poi la storia mi ha preso sempre di più .

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    1. Ci ho sperato fino alla fine,ed infatti,ho tenuto duro perché avevo delle aspettative altissime,ma no,non ci siamo innamorati né a prima vista né al secondo sguardo! 😂😂

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  6. Questa cover è proprio un'imbrogliona!! D:

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