giovedì 31 ottobre 2019

Recensione di Ludovica - Tu leggi? Io scelgo! - "Circe" di Madeline Miller

Buongiorno lettori, oggi tocca a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. 

A lei questa volta è capitata Silvia (blog Ragazza in rosso) e ha scelto questo libro, che ho amato molto anche io (mia recensione qui):

Autrice: Madeline Miller
Titolo: Circe
Editore: Sonzogno
Data di pubblicazione: 14 febbraio 2019
Pagine: 411

Trama:
Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull'isola di Eea, non si perde d'animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino - con l'ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l'astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché - non più solo maga, ma anche amante e madre - dovrà armarsi contro le ostilità dell'Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov'è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare.


Subisco il fascino della mitologia greca sin dai tempi del liceo, anche quando mi toccava tradurre dal greco versi su versi, ed ero rimasta più che estasiata dal primo lavoro di questa scrittrice, La canzone di Achille, tanto da acquistare a scatola chiusa Circe, quindi non ho avuto dubbi ad individuare proprio in questo volume la scelta per la rubrica dal blog di Silvia.

La prima considerazione che mi sento di fare a caldo, ho da pochissimo terminato la lettura, è che la scrittrice non teme i giudizi, più spesso i pregiudizi, che i lettori hanno rispetto a personaggi che da sempre fanno parte del nostro bagaglio culturale, ma che in fondo conosciamo poco o niente e non teme neanche i personaggi stessi. Li interroga, entra nelle loro teste, scardina la fama che li precede, ribalta le convinzioni, mi ha portato ad amare un Achille, che avevo sempre detestato con tutta me stessa, e mi ha portato a conoscere una Circe che, diciamolo subito, avevo sempre visto come la nemica giurata di una Penelope che mentre tesseva per amore e per salvare la sua patria, veniva tradita da Ulisse.

Circe è molto di più di una dea, è molto di più di una maga, Circe è umana nella sua divinità, è un’anima pura anche mentre trasforma Scilla in un mostro a sei teste, lo rimane perché non solo non conosce i suoi poteri, ma perché continua a dubitarne fino a quando non viene esiliata dal padre in un’isola lontana, Eea. Non crede in se stessa, non crede nella forza della sua mente, non crede nel potere delle piante che possono curare, salvare, uccidere, non crede in lei perché tutti l’hanno sempre vista come una perdente, tutti l’hanno sempre vista strisciare sotto i piedi del padre, Elios, invece di alzare la testa e riconoscersi una bellezza ed una tenacia che aveva ma che non vedeva.

Circe ama, spesso uomini sbagliati, soprattutto perché una dea non dovrebbe innamorarsi di un mortale, non dovrebbe proprio riconoscerne il fascino, ed invece da Glauco, passando per Dedalo, terminando con Odisseo, Circe li guarda con stupore, è turbata dalla loro umanità, ne è più che affascinata, ne è estasiata, non riesce a fare a meno di farli entrare nella sua vita, anche se sa che questa sarà la sua rovina.

Circe diventa la maga Circe nel momento in cui viene scacciata dalla sua casa e condotta in esilio, in un luogo in cui credeva si sarebbe lasciata morire, lei ritrova se stessa, i suoi desideri, la sua personalità, vivendo a contatto con la natura, lei entra davvero in contatto con la se stessa che neanche pensava esistesse. Diventa coraggiosa, diventa forte, non mettendo a tacere il suo altruismo, la sua benevolenza, la sua ritrovata, anzi scoperta, indipendenza, ma andando a fortificare tutte le sue caratteristiche.

La scrittrice è bravissima a farci entrare totalmente nella psiche e nella vita di Circe, cambia registro a seconda delle persone a cui la mette dinanzi: se è Dedalo a parlarle lei è dolce e quasi umana, ma se è Hermes, il dio messaggero, suo amante, allora lei diventa pungente, irriverente, ironica.

È un libro che ti prende, in maniera totale, dalla prima all’ultima pagina, grazie ad una scrittura passionale e scorrevole, i secoli che passano da un fatto all’altro sono narrati come se fossero solo una manciata di anni, tanto la costruzione attorno cui ruota tutto è stabile e concreta. I dialoghi sono disegnati precisamente e sono diversi a seconda delle persone con cui Circe ha a che fare!

Circe è una grandissima donna, una donna che come una fenice, sa rinascere dalle sue stessi ceneri, è una donna che non si arrende neanche di fronte alle malvagità volute e compiute dagli dei dell’Olimpo, è una donna che sa dimenticare anche la cattiveria della sua stessa famiglia, è una donna, più che una dea o una maga. Leggere di lei, della sua vulnerabilità, della sua fragilità, è stato un po’ anche leggere di ogni donna contemporanea che arranca per liberarsi dal giogo di una famiglia ingombrante, che lavora per trovare ciò che la rende del tutto felice, che suda pur di affermarsi nella sua passione, che ama e continua ad amare gli umani senza pensare alla sua immortalità.

La nostra casa al mare si affaccia proprio su quella che secondo la mitologia era Eea ed oggi è il Circeo, quando la foschia si alza ed il cielo è terso, si vede il promontorio e sembra proprio una donna allungata, una donna che stia riposando. La prossima volta che andrò, vedrò la vera Circe, mi sembrerà di udire la sua voce umana e di vedere i suoi riccioli ribelli, vedrò un’immagine che fino alla lettura di questo libro era insospettabile, ma che ora è vera è tangibile.

Un libro che mi ha emozionato tantissimo, un libro che avrei voluto non finire di leggere. Un bellissimo libro da consigliare a tutti. A tutti. Con una speranza: che un prossimo possa parlare di Medea o di Didone o di Andromaca o della stessa Penelope!
Voto:





Le altre tappe



20 commenti:

  1. Wow! Mi hai incuirosito davvero molto, vediamo di poterlo leggere :)

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  2. Ho questo libro ma non mi convince. Eppure è là, eh...

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    1. Dai Rosaria! È un libro completo, passionale, storico e non è neanche un romance! Dovresti proprio leggerlo!

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    1. La lettura è un salto nel passato ma anche un po’ nei nostri cuori!

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  4. Ho amato La canzone di Achille e vorrei leggere anche questo quanto prima

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    1. Avevo adorato Achille! Ora anche Circe❤️❤️❤️

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  5. Ecco….questo libro è in lista… non dico altro! bella recensione Ludovica

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  6. Ludo come sempre le tue recensioni sono straordinarie! brava brava brava

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  7. Ancora una volta mi ritrovo a dire che non vedo l'ora di leggerlo, purtroppo la fortuna non gira a mio favore perché non riesco a beccarlo su Libraccio per l'acquisto e quindi penso proprio che a Natale me lo farò regalare.Ho amato La canzone di Achille e per me l'autrice è stata una vera sorpresa, e vedo che conferma ancora nella tua recensione il mio parere.

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    1. L’autrice non è solo questo, è una studiosa che non solo sa di quello di cui parla, ma ha la capacità di entrare in un personaggio e di farci entrare il lettore! Straordinario!

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    1. Grazie alla tua recensione ho avuto modo di leggerlo!!! Grazie

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    1. Merita tantissimo sia questo che La canzone di Achille❤️❤️❤️❤️❤️

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  10. Bello e per certi versi migliore della Canzone di Achille

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    1. Ho amato di più, per motivi miei di ricordi scolastici, Achille, ma anche questo è stato bellissimo!!!

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