martedì 5 marzo 2019

Recensione "Circe" di Madeline Miller

Autrice: Madeline Miller
Titolo: Circe
Editore: Sonzogno
Data di pubblicazione: 14 febbraio 2019
Pagine: 411

Trama:
Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull'isola di Eea, non si perde d'animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino - con l'ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l'astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché - non più solo maga, ma anche amante e madre - dovrà armarsi contro le ostilità dell'Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov'è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare.
La prima cosa a cui ho pensato quando ho avuto in mano questo libro sapete qual è?

Pollon, uno dei miei cartoni animani preferiti di quando ero bambina. Non voglio però alimentare fantasie perché questo libro è completamente un'altra cosa, #maiunagioia.

Smetto di scherzare perché Circe merita serietà e provo a dirvi perché secondo me dovreste leggere questa meraviglia di libro.
Tutti sappiamo qualcosa, chi più chi meno, dell'Odissea, sul viaggio di ritorno a Itaca di Odisseo (Ulisse) dopo la guerra di Troia. Personalmente ne sono sempre stata affascinata, in generale dall'epica, quindi il nome Circe non mi era del tutto sconosciuto. Ammetto però che ne avevo una visione completamente diversa.
Fu la mia prima lezione. Celato sotto il dolce volto familiare delle cose, ce n'è un altro in attesa di spaccare in due il mondo.
Madeline Miller ha preso in mano questo personaggio e, un po' attraverso una minuziosa ricerca, un po' romanzandolo, ha creato questo piccolo gioiellino di libro.
Avrete capito che mi è piaciuto, proprio tanto tanto, ma leggere Circe per me è stato un viaggio attraverso il mito e anche i sentimenti profondi di un personaggio diverso dal solito.

La storia mi è piaciuta tantissimo, molte cose non le conoscevo ed è stato interessante anche lo sguardo rivolto a quelle note, un punto di vista diverso. In alcuni punti mi è sembrato quasi di studiare, talmente sono le nozioni da apprendere, i personaggi da sapere, ma il coinvolgimento non è mai venuto meno. Non si è trattato di una lettura così facile, ma ha assolutamente meritato la fatica.
Sapevo di non avere alcun diritto di rivendicarlo. Ma in un'esistenza solitaria, sono rari i momenti in cui un'altra anima si fonde con la tua, così come le stelle sfiorano la terra una volta l'anno. Una tale costellazione era stato lui per me.
Ho amato molto la caratterizzazione dei vari personaggi, credo sia l'elemento che più mi è piaciuto. Anche sui personaggi secondari l'autrice si prende il tempo di esporli di far capire vizi (soprattutto) e virtù. Il modo in cui gli Dei dell'Olimpo e i Titani vengono presentati mi ha ricordato Pollon, ovviamente in maniera più adulta. Capricciosi ed egoisti, annoiati e permalosi sono messi in contrapposizione a lei, Circe, che capisce di non essere come loro. Grazia anche al suo incontro con Prometeo riesce a capire che questa estraneità non deve essere per forza una brutta cosa.
Spose, erano chiamate le ninfe, ma non era esattamente così che ci vedeva il mondo. Eravamo un sontuoso banchetto disposto su una tavola, che si rinnovava senza fine. E ce la cavavamo malissimo nella fuga.
Circe in questo libro non è solamente buona, anzi. Viene però spiegato bene il motivo per cui compie alcune scelte non per darne una giustificazione, ma proprio per capirne il perché, senza giudizio. L'ho amata moltissimo anche per questo, per i suoi lati bui.

Viene fuori una protagonista anomala, all'apparenza fragile, sicuramente molto sola. La solitudine è la sua compagna di vita che è lunghissima in quanto immortale. Ho provato molta tenerezza (non pena) per lei, per il suo bisogno di essere accettata e amata.
Ecco il pensiero: tutta la mia vita non era stata che tenebre e abissi, ma io non ero parte di quelle acque scure. Ero soltanto una delle creature che le abitavano.
Gli uomini che gravitano attorno a lei sono anch'essi non privi di difetti. L'autrice presenta una versione di Odisseo che toglie un po' il lustro dato dal mito e che personalemente ho molto apprezzato. In qualche modo ogni uomo che ha interagito con lei, familiari e non, l'ha delusa ma le ha anche insegnato molto.
Vivere con lui era come essere vicino al mare. Ogni giorno un colore diverso, una diversa cresta d'onda, ma sempre la stessa irrequieta intensità che trascina verso l'orizzonte.
Le figure femminili le ho trovate molto curate e definite. Sono forti per quanto il loro mondo maschilista permette loro. C'è un accento forte sulla condizione femminile, l'ho trovato per qualche verso femminista, senza però essere eccessivo o cadere nella retorica.
Si dice che le donne siano creature delicate, come fiori, come uova, come qualsiasi cosa che possa essere schiacciata in un momento di negligenza. Se mai ci avevo creduto, non era più così.
Il finale mi è piaciuto moltissimo, mi ha stupita anche se in qualche modo me lo sarei dovuta aspettare. Mi ha entusiasmato parecchio.

Questo è un libro corposo, intenso, che non si legge in fretta ma che colpisce nel profondo non solo per la storia e il mito, ma proprio per le molte emozioni che regala. La Miller mi ha conquistata e ne consiglio la lettura a tutti, è veramente tanto interessante. Ora vado a comprare La canzone di Achille (altro libro scritto dall'autrice) e spero che lei prosegua il suo lavoro, magari con Arianna o Medea, chissà.
Voto:

Ringrazio la Casa Editrice per la copia.

Voi conoscete questo libro? Vi incuriosisce?


19 commenti:

  1. Oh io adoro la mitologia, e come te sono cresciuta a pane e Pollon!! Bella recensione mi sa che metto in lista questo libro...

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  2. A me era già piaciuta moltissimo questa autrice con La canzone di Achille e non vedo l'ora di leggere Circe

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    1. chi è che stamattina ha fatto l'ordine per La canzone di Achille?

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  3. Avevo già in lista questo libro perché amo la mitologia, in particolare quella greca, e adesso sono ancora più convinta di doverlo presto leggere :)

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  4. Bellissima recensione! Ho adorato La canzone di Achille e non vedo l'ora di leggere anche questo.

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    1. Grazie Fernanda! Io invece ora leggerò Achille e spero che scriva ancora altro

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  5. Anche a me è piaciuta tantissimo questa storia. L'autrice è stata davvero brava e anche se la storia è lunghetta si legge che è una meraviglia

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    1. ricordo la tua recensione Susy e concordo. Mi ha proprio conquistata

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  6. Vabbè ho capito lo segno vicino alla figlia di Odino

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  7. Mi incuriosisce molto, però al momento non credo che lo prenderò. Troppi libri da leggere e, visto che questo non potrei leggerlo subito, meglio rimandare!

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    1. Te lo consiglio comunque, tanto non scade, prima o poi ce la faremo a leggere tutto

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    1. è veramente la prima cosa a cui pensi! Però Vale tu devi leggerlo, davvero

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    2. Cavolo! Mi sa che c'hai ragioneeee *-*

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