venerdì 20 agosto 2021

Recensione "Binti" di Nnedi Okorafor


Autrice: Nnedi Okorafor
Titolo: Binti 
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 1 ottobre 2019
Pagine: 464

Trama:
Binti Ekeopara Zuzu Dambu Kaipka di Namib è una ragazza di etnia Himba, talmente brava in matematica e nella tecnica dell'astrolabio da venire selezionata per frequentare la prestigiosa Oomza University. È l'occasione della vita e così, nonostante la contrarietà della sua famiglia, e le radicate tradizioni della sua terra, Binti fugge dal villaggio in cui vive e si imbarca sulla Terzo Pesce per intraprendere il viaggio interstellare verso Oomza. Ma tutto cambia quando le Meduse, feroci creature belligeranti, attaccano il veicolo che la ospita, uccidendo l'equipaggio, i passeggeri, gli altri studenti che Binti ha appena conosciuto. La giovane si trova così a doversela cavare da sola, intrappolata su un'astronave piena di esseri assassini, per cinque lunghi giorni prima di raggiungere la meta. Ma chi sono le Meduse? Binti scopre che dietro la loro storia, e la guerra che hanno scatenato contro i Khoush, si nasconde molto più di quanto non appaia. E ora una serie di compiti piuttosto gravosi le si para davanti: sopravvivere alla trasferta, proteggere gli abitanti del pianeta su cui ha sede l'ateneo; e provare a usare i propri ineguagliabili talenti per porre fine a un conflitto sanguinoso. Il volume raccoglie i romanzi brevi: "Binti", "Ritorno a casa", "La maschera della notte" e il racconto "Il fuoco sacro"


Questo volume racchiude i tre libri della trilogia e anche un racconto lungo, sempre della stessa serie. Penso che la scelta di pubblicarli insieme in un volume unico sia giustissima, in quanto singolarmente non sono voluminosi e soprattutto è bene leggerli di seguito. Inoltre, secondo me, migliorano in crescendo.

Binti è il nome della protagonista, una ragazza appartenente a una tribù africana con convinzioni molto radicate nelle tradizioni e vittima di pregiudizi. È un libro di fantascienza: siamo in un futuro in cui specie diverse di esseri viventi, umani e alieni, convivono senza grossa fatica, ma il popolo di Binti è considerato inferiore, in quanto non viaggia, non lascia mai la propria terra e le cui donne si cospargono il corpo con un unguento. La ragazza però romperà questa consuetudine e partirà per un viaggio che rivoluzionerà non solo la sua vita, ma quella di diverse culture e avrà effetti sul mondo intero.

Binti affronta argomenti impegnativi e importanti, quali razzismo, importanza delle tradizioni, peso delle aspettative altrui, presa di coscienza di sé, questione femminile, accettazione. Vengono trattati in maniera giusta e opportuna, anche con esempi significativi. Ho apprezzato il fatto che i cattivi non siano solo una etnia, ma che ogni specie possa sbagliare e porre rimedio, che ognuno possa fare la differenza.

Questo libro è partito in sordina, in quanto all'inizio ho patito un po' la mancanza di spiegazioni e di empatia nei confronti della protagonista, che non ho granché amato (troppo saccente). Le tematiche trattate sono molto importanti, ma subito le ho trovate esposte in maniera fredda e frettolosa, come se fosse un dato di fatto. Andando avanti però, oltre a capire meglio l'ambientazione, sono anche riuscita a entrare meglio nella storia, a farmi trasportare. Ho preferito le parti in cui succedono più cose, rispetto a quelle introspettive che, per i miei gusti, sono state eccessive.

La maggior partecipazione è data anche dall'introduzione di due coprotagonisti: la medusa Okwu e Mwinyi, appartenente agli Enyi Zinariya (altra tribù africana). Loro due hanno aggiunto quella parte più emotiva che secondo me mancava alla storia, pur non essendo personaggi ordinari, o forse proprio grazie a quello.

Un particolare che ho apprezzato è come è vissuta la matematica, con tratti artistici e quasi zen.

Mi è piaciuto il finale, anche se me lo aspettavo un po' più epico, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro: l'accettazione di sè è importante e non bisogna avere pregiudizi.
Voto: 4*


Conoscete questa saga? Vi piace la fantascienza?












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