giovedì 12 agosto 2021

Recensione "La Quinta Stagione" di N.K. Jemisin



Autrice: N.K. Jemisin
Titolo: La Quinta Stagione
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 30 aprile 2019
Pagine: 490
Serie: La terra spezzata Vol.1

Trama:
È iniziata la stagione della fine. Con un'enorme frattura che percorre l'Immoto, l'unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli.
Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa.
Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.





Primo libro della Trilogia La Terra Spezzata, mi ha incuriosita fin dalla sua uscita. Il clamore suscitato, il fatto che abbia vinto per tutti e tre i libri della trilogia il premio Hugo e l'accoglienza così agli antipodi – o si è amato o si è odiato – mi hanno suscitato sensazioni contrastanti, ero curiosa, ma lo temevo, come temo i libri molto "chiacchierati".

L'ho letto insieme a due amiche, in un gruppo di lettura "ristretto", suddividendolo in cinque tappe ed elaborandolo insieme. Secondo me è stata la scelta migliore per questo libro, in quanto è molto complicato e, fino alla fine, di difficile comprensione.

Parto subito dicendo che questo libro mi è piaciuto tantissimo, mi ha colpita fin dall'inizio, dove a ogni capitolo terminato le sensazioni erano sia di smarrimento, in quanto non riuscivo a orientarmi, sia di esaltazione, perché è una storia che spacca (termine usato non a caso).

Ho dovuto prendere appunti, per raccapezzarmi con personaggi, nomi, luoghi. Ho più volte consultato la mappa e ugualmente spesso non ci ho capito più di tanto. È voluto, è complesso così apposta, perché l'autrice ti accompagna per mano, in mezzo a questa storia contorta, fino al finale dove molte matasse vengono sbrogliate e tu puoi finalmente urlare: 'Lo sapevo!' oppure rimanere a bocca aperta – o almeno la mia reazione è stata questa.

La struttura è particolare: ci sono tre blocchi di racconti che hanno protagoniste diverse, blocchi temporali diversi e pure pov diversi, in quanto Syenite e Damaya hanno la terza persona, mentre Essun ha la seconda (si proprio la seconda e funziona). Ho adorato lo stile di questa autrice.

Questo libro ha particolarità stilistiche che non sempre io apprezzo, come il prologo che spoilera il finale, ma essendo così strano, così complesso, con una struttura organizzata e fuori dal comune, per me ha funzionato, tantissimo. Capisco il perché del premio; è un'opera geniale.

Bella l'ambientazione, strana e che viene svelata pian piano, ho apprezzato questo mondo con le catastrofi sempre pronte ad accadere, spade di Damocle terribili, dove il potere politico è crudele e finalizzato alla sopravvivenza.

Bello, tantissimo, come viene trattata la tematica dell'accettazione, o, piuttosto, della non accettazione, del diverso.

Bellissima la caratterizzazione dei personaggi: strani, assolutamente imperfetti, anch'essi fuori dagli schemi. Ho adorato tantissimo Alabaster, e anche Essun mi ha toccata nel profondo, forse nel mio essere madre.

Il finale di questo libro mi ha galvanizzata, per fortuna fra poco iniziamo il secondo della serie, sempre nella medesima maniera, perché ho bisogno di sapere e di parlarne. È una storia strana, complessa, che si fa amare o odiare (e ora capisco il perché), ma che non può passare inosservata.

La consiglio a chi sta cercando qualcosa di diverso, ma anche a chi vuole una storia particolare, che sappia colpire e rapire. Per me assolutamente eccezionale.
Voto: 5*


Conoscete questo libro? Vi incuriosisce?













6 commenti:

  1. Bella recensione Chiara, questo libro ce l'ho nel lettore, ma non credo sia il mio genere, di sicuro questo non è il periodo giusto...

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  2. Che recensione! Un libro stratosferico! Mi hai incuriosito non poco. Chissà magari un giorno sarò pronta anche per questo.

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  3. Bella recensione; libro che promette essere una bomba, grazie

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