lunedì 27 febbraio 2017

Recensione "Solo l'amore" di Francesca Lesnonni - Spazio al self

Autrice: Francesca Lesnonni
Titolo: Solo l'amore
Data di pubblicazione: 25 gennaio 2016
Pagine: 155

Trama:
Lucia è scomparsa... nessuno sa che fine abbia fatto la dolce sorella di Carlo, unico indizio un biglietto:
"Non preoccupatevi, sto bene. Vado dove ho sempre desiderato essere, da che ho memoria..."
Nessuno però si preoccupa realmente della sparizione di Lucia tranne Pier che, innamorato da sempre di lei, decide di prendersi un anno sabbatico per dedicarsi alla misteriosa ricerca. 
Per sua fortuna Pier potrà contare sull'aiuto di alcune persone, come i signori Dardi, due amabili vecchietti, che gli consegneranno dei bigliettini scritti da Lucia; o Luigi, un sapiente tappezziere con la passione per la lettura, che lo aiuterà a mettere ordine nei suoi taccuini pieni di appunti e divagazioni; o l’amatissimo padre che, al momento opportuno, saprà cogliere una traccia importante…
Ma, prima di trovare Lucia, Pier dovrà confrontarsi con una diversa percezione di sé e degli altri, rivisitare la propria vita, comprendere qual è il suo vero sogno...
Grazie al suo intelligente umorismo e piccoli colpi di scena, Pier si ritroverà su un aereo diretto a Parigi.
Sarà lì che finalmente rincontrerà Lucia?



Questo libro per me ha una cover molto bella ma fuorviante. Mi aspettavo di trovare altro, un romanzo con alla base l'amore e la ricerca di esso. Invece è la storia di Pier, la sua rinascita. E' sì una scoperta ma interiore e solo del protagonista. 

La trama di per sé non mi è dispiaciuta, anche se molto scarsa, ma è un romanzo introspettivo e quindi non è così fondamentale che sia corposa.
E questo non era un giallo, ma una ricerca, la ricerca più importante della mia vita.
Il protagonista è Pier che dopo la scomparsa di Lucia, a 54 anni, decide di cambiare completamente vita e di scovarla. Lei la conosciamo solo attraverso le sue parole ma è l'incarnazione di una santa. Brava, dolce, aiuta i poveri e i malati, ha sofferto per amore e non ha mai fatto qualcosa di sbagliato, non ha mai voluto far del male a nessuno. Perdona le offerse e da perfetta Pollyanna vede il lato positivo anche nei torti. 

Anche Pier non è secondo in quando a bravura. Ama leggere, perdona tutti, è alla perenne ricerca dell'approvazione della madre che, nonostante sia un'arpia che potrebbe rivaleggiare con i mostri delle fiabe, perdona e ama incondizionatamente. Anche a Lucia, che l'ha mollato per volare insieme a un altro, scusa tutto, non è certo colpa sua!

Forse si è capito il motivo alla base per cui questo libro non mi è piaciuto. C'è un eccesso di buonismo, davvero troppo! Una storia che parla dell'importanza del vivere appieno la vita non può non farmi vedere qualche difettuccio, un errore. Qui è tutto perfetto, dall'aiutare i bambini africani che muoiono di fame ad andare in ospedale a portar conforto ai malati, per passare a fare compagnia ad anziani soli. Tutte cose encomiabili ma a me fanno venire l'orticaria messe insieme in una persona scevra di carenze. 
"Volendo essere riduttivi" ha continuato "Considerando solo una piccola tessera del mosaico, credo che i nonni di Lucia vivano nel suo cuore... nel cuore di un'incantevole cerva che cammina sulle alture..."
Poi questo lo so è un problema mio, io i perfettini non li ho mai sopportati. E Pier mi ha dato l'impressione del bambino viziato che scopre di amare ancora Lucia solo quando lei sparisce, esattamente come quando tolgo un giocattolo inutilizzato ai miei figli.

Un'altra pecca, sempre per me, è lo stile dell'autrice. Retorico, quasi poetico, troppo ricco a mio avviso per essere scorrevole. Ma la cosa che mi ha fatto penare sono le divagazioni. Inizia una frase e si perde per quattro pagine, spesso dimenticando l'inizio e quindi ribadendolo più volte. E' così praticamente per tutto il tempo, una divagazione dietro l'altra sul senso della vita e la magnificenza di Pier e Lucia. Questo mi ha annoiata e mi sono distratta tantissimo, mettendoci molto tempo a finirlo.
"Anche a me piacciono le parentesi, io le chiamo divagazioni"
Mi dispiace non essere riuscita ad apprezzare la poesia che questo libro vuole trasmettere, anche se poi ne ho gradito il finale. Decisamente non è il genere che fa per me.






6 commenti:

  1. Anch'io la penso come te Chiara. Mi dispiace ma non è riuscito a coinvolgere nemmeno me soprattutto per la marea di divagazioni che c'erano

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  2. Peccato, ci speravo molto su questo libro. Ma com'è che ti capitano sempre letture così introspettive o ricche di descrizioni? La prossima volta stacci più attenta ahahahah.
    So che non sopporti i perfettini, hai ragione, ma lasciali in pace ;D

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    1. Questa volta mi ha fregato la cover e la sinossi! Poi se mi chiedono gentilmente un parere mi dispiace non darlo, peccato però questa volta non era nelle mie corde

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  3. Pure troppo generosa a dargli una stella e mezza

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