lunedì 27 marzo 2017

Recensione "Magari domani resto" di Lorenzo Marone

Buongiorno! Come ormai anche i muri sanno (non l'ho detto in giro, no no) questo blog è tra quelli designati a seguire il premio Bancarella (qui presentazione).
Dopo l'annuncio della sestina finalista (se non ve li ricordate qui c'è il post) ci siamo organizzati in modo da arrivare al giorno dell'annuncio del vincitore sapendo di più su questo premio e soprattutto leggendo i sei libri in concorso.
Oggi vi lascio il mio pensiero sul primo letto e se sono tutti così sarà durissima scegliere.

Vi ricordo inoltre che sui vari social i post relativi a questo evento avranno questo hastag: #bancarellablogger

Autore: Lorenzo Marone
Titolo: Magari domani resto
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 9 febbraio 2017
Pagine:315
Finalista premio Bancarella 2017

Trama:
Luce, una trentenne napoletana, vive nei Quartieri Spagnoli ed è una giovane onesta, combattiva, abituata a prendere a schiaffi la vita. Fa l’avvocato, sempre in jeans, anfibi e capelli corti alla maschiaccio. Il padre ha abbandonato lei, la madre e un fratello, che poi ha deciso a sua volta di andarsene di casa e vivere al Nord.
Così Luce è rimasta bloccata nella sua realtà abitata da una madre bigotta e infelice, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un capo viscido e ambiguo, un avvocato cascamorto con il pelo sullo stomaco. Come conforto, le passeggiate sul lungomare con Alleria, il suo cane superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con il suo anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle.
Un giorno a Luce viene assegnata una causa per l’affidamento di un minore, e qualcosa inizia a cambiare. All’improvviso, nella sua vita entrano un bambino saggio e molto speciale, un artista di strada giramondo e una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare. 
La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma forse è l’occasione per sciogliere nodi del passato e mettere un po’ d’ordine nella capatosta di Luce. Risolvendo un dubbio: andarsene, come hanno fatto il padre, il fratello e chiunque abbia seguito il vento che gli diceva di fuggire, o magari restare?



Siamo a Napoli, Quartieri Spagnoli. Io vivo qui. Il mio nome è Luce. E sono donna.
Questo è il terzo libro che leggo di questo autore e posso affermare questo: soffro dell'effetto Marone. Questa patologia è rappresentata sostanzialmente da tre sintomi:
1. non sapere più cosa leggere dopo, tutti i generi non vanno, il libro che capita parte sfortunato (io ne ho scelto uno che già non mi prendeva tanto prima);
2. sottolineare praticamente tutto il libro e avere quindi debiti con la cartoleria di fiducia per i post-it che segnano i passaggi importanti (ved.foto, ho iniziato già dalla primissima pagina);
3. immedesimarsi sempre e comunque, provare un livello di empatia altissimo, anche quando all'apparenza le cose in comune sono minime (sono piemontese, sposata con figli, nell'infanzia ho avuto entrambi i genitori presenti e mio fratello è tremendo, ma Luce spesso sono io!).
Mi è successo di nuovo, ormai sono preparata.
"La felicità è silenziosa, Luce, ricordalo. Se fai troppo casino, lei ti passa sulla testa e nemmeno la senti".
Luce ha superato i trenta, vive a Napoli nei Quartieri Spagnoli dove lavora come avvocato in uno studio specializzato in cause di truffe alle assicurazioni. E' appena stata mollata dal compagno, troppo spaventato dalle responsabilità e dalle abitudini però ci ha guadagnato un cane, Alleria, chiamato anche Cane Superiore, che riempie un vuoto affettivo che non immaginava neanche di avere. Ma sarà l'incontro con un bambino, Kevìn, che darà una scossa alla sua vita, che la farà riflettere su ciò che vuole veramente, su ciò che nella vita conta.
Ho sempre creduto alla favola (anche un po' dequalificante, a dirla tutta) che prima o poi nella mia vita sarebbe giunto n'omm, come diceva sempre mio padre, a farmi sentire davvero femmina, davvero realizzata. Invece è arrivato un bambino.
Rispetto ai due libri precedenti di Marone, ho notato un cambiamento. C'è molta più ironia e anche più divagazione. Ho sentito delle critiche su questo, personalmente non mi ha minimamente infastidita perché poi si tornava sempre sul pezzo. E il sarcasmo io lo apprezzo sempre. Ho trovato anzi questo libro più confidenziale.
Ho letto quindi il libro con un sogghigno perenne, Luce è un personaggio particolare che non si può non amare. Lei ha la cazzimma, è tosta, combattiva, orgogliosa e onesta, è una petite femme du sud, per citare il francesino. Siamo di fronte a una protagonista molto forte, descritta egregiamente, mi sembrava quasi di conoscerla. A volte nei suoi atteggiamenti ho visto me stessa o alcune amiche, ma come ho detto prima questa è una peculiarità dell'autore.
La vita è un continuo cambiare abitudini, amicizie, modi di fare e di pensare, ideali, amori, addirittura fede, tuttavia quando poi ti ritrovi per caso dinanzi a una vecchia abitudine, solo allora capisci quanto ti sia mancata, quanto ti abbia marchiato la pelle senza che tu te ne accorgessi. 
Anche i personaggi secondari sono caratterizzati benissimo, dal primo all'ultimo e rappresentano ogni categoria di persone con cui viviamo. Don Vittorio, il padre e Manuel (sì, ho un debole per lui) sono i miei preferiti ma tutti meritano molto. Pure qui quello che li contraddistingue è la veridicità, non sono estremizzati o assurdi ma in loro ho rivisto persone a me care (tanto per cambiare). Ad esempio la figura del padre di Luce è la descrizione di mio nonno, uguale uguale, con pregi e difetti.
La cosa che adoro è appunto che sono ben evidenziati anche i difetti, fanno parte del personaggio e dopo un po' non danno neanche fastidio, ma rendono più simpatica la figura.
"Va bene comunque nenné... bisogna avere il coraggio di mettere le mani nel fango, se vuoi trovare l'oro".
Non si può parlare di questa storia senza citare l'ambientazione. Napoli, e precisamente i Quartieri Spagnoli, sono parte integrante del libro, sono la base al quale è appoggiato. L'autore ha voluto far conoscere bene questi posti, anche grazie al dialetto, molto presente nel testo, per me persino troppo. Questo tipo di scrittura a me personalmente affatica, soprattutto all'inizio ho avuto difficoltà. Però rende l'idea perfettamente, mi sembrava di camminare mentre schizzechea, sentendo gli odori (sì, pure di fritto) e guardando il mare da lontano, senza poterlo raggiungere.

I temi che tratta sono molti. Ovviamente la famiglia, per questo autore ormai argomento indispensabile, e quanto un certo tipo di attenzione può fare la differenza, così come la mancanza. Ma anche quella che si può definire come famiglia, composta da vicini, amici, compagni.
Ma parla anche del groppo in gola che ti assale e al quale non sai, o non vuoi, dar nome; della voglia di maternità che arriva all'improvviso; del voler cambiare ma aver paura, del non voler scappare ma essere tentati di farlo; delle aspettative che si hanno nei confronti della vita e quelle invece che gli altri ripongono in te; della malinconia che ogni tanto si prova quando ci si accorge del tempo che passa; del bisogno di accettarsi per come si è.
"Mi stanno sulle palle quelli che credono di aver compreso come gira il mondo. Io non so se andare o restare, cosa sia meglio per me, e solo per me, di certo non credo che chi resti, chi tenti di aggiustare le cose, chi si fa il mazzo tutti i giorni per cambiare il proprio piccolo pezzettino di mondo sia meno coraggioso di chi manda tutto all'aria!".
Il libro è uno dei sei finalisti per il Premio Bancarella e devo dire che questa candidatura è meritatissima, ne consiglio la lettura veramente a tutti.

Questa storia, tanto per cambiare, mi ha fatto riflettere tantissimo, ho sorriso e mi sono commossa. Ho sentito anche io il groppo in gola, ma alla fine un pochino è sceso, fuochino.




Abbiamo deciso di fare anche una domanda agli autori della sestina, non proprio un'intervista perché siamo 9 blog e rischiamo di diventare eccessivi e ripetitivi.


Per questo libro la mia domanda è:

D.In questo libro la protagonista è Luce. Cosa ha significato per te cercare di entrare nel pensiero femminile? E' stato difficile?

R. Non è stato difficile, perché Luce, seppur donna, si porta dentro le stesse mancanze dei miei altri personaggi. È una donna che è stata costretta a costruirsi una corazza per far fronte alla vita e al contesto difficile nel quale è nata, ma dentro è piena di sole, alleria, positvità e "luce". E, poi, credo di avere una sensibilità femminile che mi ha aiutato in tal senso.



22 commenti:

  1. al momento sono a quota 2 libri finalisti e come sai al momento Marone è per me il migliore. E per citare lui non è campanilismo, semplicemente buon senso. Luce è una meraviglia per dirla alla napoletana "ma fatt annammurà!"

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    1. questo è un libro che prende proprio, la protagonista mi ha rubato un pezzetto di cuore, pure a me!

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  2. Non vedo l'ora di leggerlo! Ne parlate tutti bene, quindi ho delle aspettative altissime. Luce già mi piace! Se c'è anche un po' di ironia, è perfetto per me!
    Bella recensione!

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    1. Luce è ironia, io avevo aspettative alle stelle e non sono state deluse! Curiosa poi di sapere la tua opinione

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  3. Bella recensione. ...lo sto leggendo in questo periodo e mi piace tantissimo

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  4. Adoro Marone, i suoi due libri precedenti mi sono rimasti nel cuore. Spero che vinca, anche se non ho ancora letto gli altri cinque libri in finale, a pelle sono sicura che il suo sia il migliore!

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    1. Oh Maria che belle parole! Anche io adoro questo autore e questo libro mi ha conquistata! Leggerò anche gli altri 5 e poi ti farò sapere la mia classifica personale ihhihih

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  5. Tra i finalisti del premio questo libro è sicuramente quello che mi ispira di più! Ho sentito tante cose positive quindi penso di leggerlo, anche perché mi sono ripromessa di dare più spazio agli autori italiani e Marone mi sembra una buona scelta :)

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    1. E' un'ottima scelta, bravissima! Io ne sono rimasta entusiasta

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  6. Devo leggerlo assolutamente perché ne sto sentendo parlare davvero molto bene...
    Un bacio!

    Nuovo post sul mio blog!
    Se ti va ti aspetto da me!
    http://lamammadisophia2016.blogspot.it

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  7. Tu sai di aver scritto una recensione bellissima, vero? E' stato come tornare a leggere Lorenzo. Grazie :*

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  8. Ciao Chiara!
    Ma che vi fa a voi questo Marone??
    Sembra che ogni libro conquisti le lettrici!! hahaha :D
    Devo davvero decidermi a leggere qualcosa di suo, così vedo se sortisce lo stesso effetto!
    Da cosa mi consigli di inziare?

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    1. Ciao Jasmine, Marone conquista tutte ihihihi. Puoi leggerli tutti e tre, sono slegati l'uno dall'altro. Io ti direi di partire da questo, oppure da La tentazione di essere felici. Lascerei La tristezza ha il sonno leggero per un altro periodo della tua vita, pone tanto l'attenzione sul rapporto madre-figlio e analizza i problemi. In questo periodo della tua vita secondo me non è ottimale ;).
      Occhio all'effetto Marone!

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    2. Grazie Chiara!! <3 <3
      Allora mi segno questo e "La tentazione di essere felici" per iniziare! ;)
      Baciiiii

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    3. uh sì, ora sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensi!

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  9. Sembra davvero profondo... le tue parole mi hanno convinto, anche perché non ho ancora letto alcun libro di questo autore! Voglio scoprirlo anch'io ^^

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