sabato 30 giugno 2018

Recensione di Ludovica - Tu leggi? Io scelgo! - "Il circo della notte" di Erin Morgenstern

Buongiorno lettori, oggi torno a cedere il blog a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. A lei questa volta è capitato il blog di Francesca e ha scelto questo libro, che ho comprato pure io e mi guarda dalla libreria.

Autrice: Erin Morgenstern
Titolo: Il circo della notte
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 11 gennaio 2012
Pagine: 460

Trama:
Appare così, senza preavviso. La notizia si diffonde in un lampo, e una folla impaziente già si assiepa davanti ai cancelli, sotto l'insegna in bianco e nero che dice: "Le Cirque des Rèves. Apre al crepuscolo, chiude all'aurora". È il circo dei sogni, il luogo dove realtà e illusione si fondono e l'umana fantasia dispiega l'infinito ventaglio delle sue possibilità. Un esercito di appassionati lo insegue dovunque per ammirare le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsioniste, l'albero dei desideri, il giardino di ghiaccio,.. Ma dietro le quinte di questo spettacolo senza precedenti, due misteriosi rivali ingaggiano la loro partita finale, una magica sfida tra due giovani allievi scelti e addestrati all'unico scopo di dimostrare una volta per tutte l'inferiorità dell'avversario. Contro ogni attesa e contro ogni regola, i due giovani si scoprono attratti l'uno dall'altra: l'amore di Marco e Celia è una corrente elettrica che minaccia di travolgere persino il destino, e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza.

Ci sono alcun libri che parlano di magia e ce ne sono altri che, seppur non parlassero di magia, sarebbero magici ugualmente. 
Ci sono libri che apri con la consapevolezza, forte e chiara, che non stai per leggere una storia qualsiasi, che quelle pagine ti porteranno verso un altrove fatto di immagini, suoni, gesti, che le parole saranno poche e selezionate e pensate e sapranno trascinarti lontano, in un luogo che non è luogo, in un tempo che non è tempo, in una storia che è tante storie in una. 
Questo libro è Poesia pura. Questo libro è Magia. È Fantasia. È Sentimento vero. È amore. È un tocco che non si può dimenticare. È un verbo che non si può afferrare. Questo libro è Emozione. Quella che solo parole incise su una pagina riescono ad evocare. 
Questo libro riuscirebbe a sciogliere anche le persone più fredde che non credono nella Magia, ma che leggono Harry Potter perché ormai è di moda farlo. 
Non amo il circo. Non mi incuriosisce, non sono interessata neanche ai più grandi circensi della storia del circo. È un mio limite, forse, o solo una mia mancanza. Ed allora perché iniziare qualcosa che come titolo abbia «Il circo della notte»? 
Perché anche se non credo nell’amore a prima vista, questo libro mi ha trafitto il cuore con un’immagine ed un titolo ed una sinossi. Con tutto. Con l’energia che è sprigionata dalle prime righe. Fermarmi è stato impossibile, anche se ho cercato di dosare le pagine e mai superarne una certa quantità quotidiana, ma arrivata ad un certo punto le pagine scorrevano da sole, senza che potessi più far nulla per arrestarle. 
Perché questo non è un circo qualunque, e non solo perché gli artisti si esibiscono solo da mezzanotte alle prime luci dell’alba, ma perché è un circo magico, e quegli artisti sono anch’essi un po’ magici e c’è la magia a muovere fili invisibili, c’è la magia a ricordarci che tutto è possibile, anche quello che sembra improbabile ad occhi razionali e pratici, c’è la magia ad insegnarci che senza la capacità di sognare le nostre vite non avrebbero senso.
Nessuno di loro ha il minimo sentore di quali siano le cose possibili in questo mondo,
e il peggio è che nessuno di loro ascolterebbe se tu tentassi di illuminarli.
Vogliono credere che la magia sia solo inganno,
perché se la credessero reale passerebbero le notti in bianco,
 terrorizzati della loro stessa esistenza.
La scrittura è delicata, poetica, evocativa. Il racconto, in terza persona, esprime perfettamente fatti e soprattutto i pensieri di tutti i personaggi, non solo i principali, ma tutti quelli che vivono sotto l’ala protettrice del circo. Ogni posto non è occupato casualmente, ma tutto assume un significato più alto e metaforico. 
In un arco di tempo ventennale si sviluppano le vicende dei circensi, ma anche di tutti quelli che, per un motivo, ad esempio realizzare degli orologi particolari, o di un altro, andare semplicemente ad assistere agli spettacoli notturni, entrano in contatto e restano non solo affascinati, ma segnati a vita da un’esperienza surreale come questa. 
Si parla di una sfida. Di abilità? Di magia? Di resistenza? Di forza? No, niente di tutto questo! 
A decidere questa sfida saranno da una parte ‘Prospero l’Incantatore’, che metterà in campo sua figlia Celia e dall’altra ‘L’uomo in grigio’ che sceglierà un bambino da un orfanotrofio, Marco, per controbattere alla mossa di Prospero. 
I due bambini, che diventeranno grandi nell’arco di tutto il libro, lo spazio temporale occupato va dal 1873 al 1903, fino alla fine non sapranno perché sia stata lanciata questa sfida, non sanno chi sia il proprio avversario, non sanno neanche su quale “palcoscenico” avverrà e soprattutto non sanno se e che cosa si vincerà.
Non si tratta soltanto di quella che tu chiami magia.
 Secondo te la mossa sta solo nell’aggiungere nuove tende al circo? Non è così.
Tutto quello che fate, in ogni istante del giorno e della notte, è una mossa.
 La scacchiera  ve la portate sempre dietro, non è certo confinata in pezzi di stoffa e strisce.
Purtroppo né tu né il tuo avversario potete contare su caselle precise sulle quali posizionarvi.
Le menti contorte, ed anche malvagie, dei due maghi sceglieranno il Circo come anfiteatro della sfida, parlando ai due protagonisti, Celia e Marco, della sfida ma non spiegando mai loro l’entità e la portata di tale sfida, lasciando alle loro capacità il dovere di esprimersi, ma tralasciando la cosa più importante: ci sarà un unico vincitore. 
E la cosa potrebbe anche andar bene, potremmo accettare che una sfida veda solo un possibile vincitore, ci starebbe anche che in una sfida, anche se non si conoscano i giocatori e quale sia il premio finale, sia fattibile che non possano coesistere due vincitori, ma quando poi, ad un certo punto, i due giocatori, di cui uno solo conosce l’identità del suo avversario per buona parte del tempo, cominciano a provare un sentimento che vada oltre l’ambizione e la necessità di non deludere i propri mentori, succede che lo scopo della sfida non diventi più sopravvivere all’altro, ma far sopravvivere l’altro. 
Le regole del gioco cambiano, usano la magia non per misurare la loro abilità ma per regalarsi momenti di pura magia, per dimostrarsi, attraverso nuovi tendoni e bellissime giostre, il loro amore. 
Un amore che sarà forte ed immutabile per vent’anni, sarà grande e memorabile, e sarà solo il loro. Un amore che uscirà indenne dagli anni che scorrono veloci, un amore che sconfiggerà i pregiudizi della magia, o solo di due maghi che si divertono a creare queste gare assurde e ad usare persone ignare di far parte di un malefico gioco, come pedine che corrono senza sapere dove stanno andando. 
Un amore che sboccerà e fiorirà più con i pensieri che con i gesti, più con gli sguardi che che con gli abbracci, dando vita ad un sentimento di una forza incontenibile, più forte della magia stessa, più forte delle loro intenzioni e dei loro desideri. Un amore assoluto. Un amore che scoprirà la sua tenacia, proprio quando non sembra possano essere trovate alternative alla fine, totale, inesorabile, invincibile.

« Celia» le sospira Marco all’orecchio,
trasferendo in quell’unica parola tutto il desiderio e la frustrazione che prova lei stessa
nel percepire il fiato tiepido di lui sul collo.
«Mi dispiace. Io… Io non voglio rendere tutto ancora più complicato.»
 Lui continua a stringerla fra le braccia, in silenzio.
 «Ho trascorso gran parte della vita a lottare per mantenere il controllo di me stessa.
 Per conoscermi dentro e fuori, tenendo ogni cosa perfettamente in ordine.
Un ordine che smarrisco quando sono con te. Questo mi fa paura, e…»
«Non devi aver paura» la interrompe Marco.
«Mi fa paura tanto quanto mi piace. Sapessi che tentazione ho di perdermi in te!
Lasciarmi andare.
 Lasciare che tu mi impedisca di rompere lampadari invece di vivere nel costante timore di farlo.»
Impossibile parlare di Celia, senza parlare del circo e di Marco e viceversa, parlare di Marco senza parlare di magia e di Celia: sono due entità talmente incatenate tra di loro che, sul finale, quando si incastreranno in un intreccio perfetto e reale, sembrerà l’unica strada percorribile, l’unico obiettivo della lunga “lotta”, l’unico finale degno di un amore così totalizzante. 
Ho sofferto, davvero. Arrivata alla seconda metà del libro, dopo che il circo aveva preso una strada propria, dopo che avevamo conosciuto tutti i personaggi particolari ed originali di questo fantastico circo, quando tutto sembra volgere alla normalità, per quanto la magia possa essere considerata normale, c’è proprio un momento in cui tutto sembra stia per esplodere, finire, terminare nel modo peggiore. Ho chiuso di botto il libro quando pensavo di non poter proprio andare oltre. Quando pensavo di non poter reggere l’unica possibilità reale: uno dei due, o l’uno o l’altra, per un gioco insensato e voluto da codardi che, non sapendo fronteggiarsi tra di loro, usano nei secoli, persone come loro personali burattini. 
Ma stavolta no, stavolta i “prescelti” sapranno andare oltre ed inventare qualcosa di unico che renderà il loro amore immortale e magico, davvero. Stavolta l’amore riuscirà a trionfare, anche se non nel modo in cui vorremmo o ci aspetteremmo. 
Ma si tratta pur sempre di magia ed allora, perché non sognare ad occhi aperti fino all’ultima riga?

Appartengono l’uno all’altra.
Sono racchiusi in uno spazio eccezionale, che può crescere, e crescerà e muterà intorno a loro.
In un certo senso possiedono il mondo,
delimitato soltanto dall’immaginazione di lui.
Dire che mi è piaciuto è dire poco. Dire che mi ha emozionato è dire pochissimo. Dire che in alcuni momenti ho sentito il mio cuore sgretolarsi è solo dire la verità. Dire che se si ha la forza di farsi rapire totalmente da un libro, che sfugge a qualsiasi genere in cui si voglia intrappolare, si sente la percezione di far parte un po’ di quella storia, è solo riconoscere la potenza di un libro, di una storia, del saperla raccontare con discrezione e delicatezza, è solo dar più credito alle parole di Shakespeare, quando affermava che:
“NOI SIAMO FATTI DELLA MEDESIMA SOSTANZA DI CUI SONO FATTI I SOGNI,
E LA NOSTRA VITA BREVE È CIRCONDATA DAL SONNO.”
Voto:


Ludovica

Le altre tappe:


Io lo sto già tirando fuori per leggerlo, chi è con me?



13 commenti:

  1. Bellissima recensione, mi è piaciuta molto

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  2. La recensione è bellissima: complimenti. Viene proprio voglia di leggere il libro... e la lista si allunga ahhahah

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    1. Io ce l’avevo in lista da tanto: è talmente intriso di magia che sceglierà lui quando farsi leggere😍

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  3. No vabbè dopo una recensione così io mi vado a nascondere. Nemmeno la mia migliore si avvicina a questo capokacapo.

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    1. La mia scrittura è stata ispirata tantissimo dal libro che stavo leggendo! Tuffarmi in una realtà così surreale mi ha dato dei super poteri😂😂
      Grazie Chicca😘😘😘

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    2. Oh ovviamente era capolavoro e non quella parola che non vuol dire nulla. Ma credo tu l'abbia capito ugualmente

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  4. Anche a me piacque tanto questo romanzo. Le citazioni scelte sono davvero belle ☺

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    1. Una faticaccia però sceglierle tra tutte quelle sottolineate!
      Grazie!

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  5. Come ho scritto a Mara bellissima questa idea di questa rubrica.
    Mi spiace non essere riusciata in questo anno a non seguire tutti i blog a cui sono iscritta ma la scuola mi sta prendendo un sacco.
    Deve essere bellissimo questo libro anche per il fatto che ti porta in un mondo tra realta e sogno cosa che mi piacerebbe tanto succedesse davvero .. Comunque mi segno questo libro perchè mi iprira un sacco.
    Buon Luglio Veronica

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    1. Grazie Veronica. Se vuoi partecipare anche tu a questa rubrica sei la benvenuta (cercami su facebook, ti spiego tutto). Buon luglio anche a te

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  6. Ottima recensione complimenti. Fa venire voglia di leggerlo.

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  7. Di questo libro ho letto solo commenti positivi, mi sa che prima o poi dovrò decidermi a leggerlo!

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