mercoledì 6 giugno 2018

Review Party "Iron Flowers" di Tracy Banghart


Buongiorno lettori, oggi vi parlo di questo libro, uscito da poco e già molto acclamato. Sono però in difficoltà a farlo perché non mi è piaciuto. Anche se faccio parte di uno dei vari review party resto convinta che la sincerità stia alla base di tutto e quindi in questo tour avrete anche un'opinione negativa, ad aggiungersi alle altre (quasi tutte molto positive).

 Autrice: Tracy Banghart
Titolo: Iron Flowers. Solo il coraggio di una donna può cambiare il mondo
Editore: De Agostini
Data di pubblicazione: 29 maggio 2018
Pagine: 382 
Serie: #1

Trama:
Non tutte le prigioni hanno le sbarre. In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell’erede al trono. Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l’indomabile Nomi a essere scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata sull’isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per sopravvivere, bisogna combattere e uccidere. È cosi che entrambe si trovano prigioniere, l’una di una gabbia dorata e l’altra di una trappola infernale. Per le due sorelle la fuga è impossibile: un solo errore potrebbe significare la morte. E allora, quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole.
Un romanzo ribelle, all’insegna del girl power. Una storia che spinge a dire basta e a reagire. Perché nessuno ha il diritto di decidere per te.

Siamo in una società immaginaria in cui alle donne non è concesso alcun diritto. La loro massima ambizione può essere solo venire scelte come Grazie, delle specie di concubine del re o del suo erede. Non possono leggere, dire la propria opinione, possono solo eseguire gli ordini e lavorare. Due sorelle sono le protagoniste, Serina e Nomi. La prima, bellissima, è stata allevata per diventare una Grazia, la seconda per servirla in qualità di Ancella. Serina è l'emblema delle Grazie, dolce, matura ha accettato il suo ruolo, Nomi invece si ribella a tutto. Per una serie di eventi Nomi verrà scelta come Grazia per l'erede al trono mentre Serina sarà condannata e confinata in un'isola a scontare la pena di un reato che non ha commesso. E chissà che questo non sia l'inizio di qualcosa di più.

Come ho già accennato sopra questo libro non mi è piaciuto e ora vi spiego meglio il perché. 
Innanzitutto viene classificato come fantasy, anche se secondo me è più un distopico. Io sono un'amante di entrambi i generi e forse ne ho già letti tanti ma in questo particolare ho notato troppe cose già viste. 
L'inizio mi ha ricordato molto The Selection, serie anch'essa che non mi aveva convinto, e come per quella non ho amato l'accento che pone sulla parte romance rispetto agli elementi distopici. Mi spiego meglio. 
Amo sapere come è strutturata una società di questo tipo, come si è arrivati a questo punto, la politica che c'è al potere, i vari meccanismi che la compongono.
È mancata quasi completamente la parte di spiegazione di questo, a eccezione di qualche pagina ma già a metà libro, e per me questo è un difetto enorme. Non sono riuscita a figurarmi la struttura, i vari componenti. È una dittatura ma con un re e i suoi eredi, quindi? C'è altro? Decide tutto una figura solamente? Esiste una polizia che perseguita? Mi sono fatta tante domande durante il libro, troppe tutt'ora rimangono senza risposta.
Non ha aiutato neanche la carenza di descrizioni fisiche dell'ambientazione. Una cartina avrebbe aiutato (non so se è presente nella versione cartacea, in quella digitale no), ma non solo. Si parla di varie regioni ma non viene approfondito nulla, non si capisce quali sono ricche e quali no, se c'è una disparità sociale, niente. Mi sono proprio mancati dei pezzi.

Altro problema con cui ho faticato è la caratterizzazione dei personaggi. Il libro è concentrato su di loro, sulle due sorelle. I POV sono alternati e scritti in prima persona ma nonostante questo non ho mai provato empatia per loro, nemmeno un po' di simpatia. Sono troppo immature e la cosa che più mi ha infastidito è il cambio repentino di carattere. Quella che prima è sottomessa diventa l'anima della ribellione mentre quella che contesta si adegua subito e come gesto massimo fa un pisolino. E tutto nel giro di una notte. Capisco benissimo l'esigenza di cambiamento ma per me andava sfruttato meglio e fatto capitare, come fosse una trasformazione. Invece è un dato di fatto, dovevano cambiare e l'hanno fatto subito. 

La trama è strutturata in due blocchi, uno per sorella. Due storie diverse che sono ben distinte ma che si intrecciano per forza di cose. Bella questa idea anche se io non ho avuto colpi di scena e non mi sono stupita di nulla perché ho già letto Regina rossa, quindi già dall'inizio avevo capito come sarebbe andata a finire, cosa che, purtroppo, è puntualmente successa.

L'autrice però ha uno stile che mi è piaciuto (almeno una cosa dai). È scorrevole e mantiene l'attenzione de lettore, persino quello poco interessato come lo sono stata io. Si legge in fretta e non è pesante.

Credo che se avessi letto questo libro da ragazza mi sarebbe piaciuto di più, è molto infantile in troppe cose, dando priorità a elementi che per me questo genere non deve avere. Nel contempo ho letto molti libri simili, non ho trovato elementi nuovi o usati in maniera da conquistarmi e l'aspettativa era diversa. Peccato.
Voto:

Vi lascio il calendario delle altre recensioni del review party, così da avere un'idea più completa delle varie opinioni.



27 commenti:

  1. Mi dispiace molto che non ti sia piaciuto.
    Forse perchè di solito io non mi approccio a questo genere di libri ma io mi trovo completamente in disaccordo con te come sai, stavolta non ci siamo trovate sulla stessa lunghezza d'onda perchè a me invece questa storia è piaciuta molto e aspetto con ansia il seguito.
    Il bello della lettura però è anche questo dopotutto no? Avere idee diverse perchè alla fine la lettura è molto soggettiva

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    1. Ciao Susy, ricordo la tua recensione e concordo con te che il bello della lettura è proprio questo, le emozioni che sono del tutto soggettive. A me questo genere piace più crudo

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  2. Non mi diceva molto quando ho sentito della sua uscita...avanti un altro!

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  3. All'inizio l'ho snobbato parecchio, poi a forza di vederlo comparire ovunque la curiosità mi era venuta ma leggendo la tua recensione ho storto il naso parecchie volte. Non escludo che lo leggerò, prima o poi, ma credo che al momento finirà in stand-by!

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    1. credo che l'unica sia leggerlo, per farsi un'idea. La nota positiva è proprio che si legge in fretta

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  4. Come sai a me non è dispiaciuto del tutto, ma forse dipende anche dal fatto che non ho letto gli altri a cui è paragonato.

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    1. è anche una questione di aspettative e di genere, secondo me

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  5. Anche a me complessivamente è piaciuto ma non ho letto gli altri cui ti riferisci: concordo che ci sono alcune cose troppo affrettate o spiegate poco però la storia mi ha preso abbastanza tanto da sorvolarci sopra

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. o devo dire che non sempre riesco a entrare in sintonia con il genere YA/NA e ne leggo veramente pochi. Tuttavia il vero problema non è il genere ma il modo in cui alcuni libri sono scritti perché trovo pecche sia nella forma - che spesso trovo banale e che non mi trasmette alcun tipo di emozione - che nei contenuti o messaggi. Penso passerò...

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    1. Sui libri YA io sono molto selettiva. Li adoro ma devono affrontare bene gli argomenti, essere a loro modo maturi. Ho proprio patito la superficialità.
      Qui il problema è proprio sui contenuti, per me

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    2. Io sono così selettiva che li scarto a piè pari... almeno negli ultimi tempi. Quando il genere iniziò a spopolare ne ho letti alcuni, ma ho trovato una sovrabbondanza di "dolore" in tutte le forme (malattie, stupri, abusi, morti, disgrazie). Un dolore quasi pornografico... pesante... col quale non riuscivo a empatizzare e che, piuttosto, ho trovato disturbante, forse perché l'uso che se ne faceva il più delle volte l'ho trovato forzato. Come un pretesto, una presenza abusata ed espressa in maniera semplicistica. In più molte dinamiche, oltre alla prosa, erano troppo semplificate e piene di stereotipi. Il problema non sono nemmeno i sentimenti o le emozioni che investono una fascia d'età che ormai mi vede lontana perché avverto una profonda tenerezza e un grande coinvolgimento emotivo quando riconosco gli stessi palpiti che io stessa ho vissuto da ragazzina, fatto è che molte scrittrici non hanno il talento per far vibrare le loro parole che restano qualcosa di bidimensionale. Non si tramutano in vita vera e in autentica emozione. Se ci.mettiamo in più, come sottolinei, una "sciatteria" che non sa approfondire alcuni aspetti della trama, lasciando dei buchi narrativi il gioco è fatto

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    3. Ho dimenticato di citare, tra le varie forme di dolore, anche l'autolesionismo

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    4. Ti capisco benissimo a volte ci sono libri che usano i problemi per far pagine e lo fanno nella maniera sbagliata. Per fortuna però ci sono anche quelli che meritano e quando capita di solito sono libri che mi rimangono impressi a lungo. In questo caso ho proprio trovato una trama infantile ma nella maniera per me non giusta, correlata al genere che secondo me richiede altro. Concordo con tutto quanto hai detto

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    5. Sì, hai ragione, è un uso scorretto dei problemi, che non ha nulla a che vedere con la presenza del dolore, quanto sul modo in cui se ne scrive. La sofferenza fa parte della vita e, a una certa età, anche i tormenti emotivi, però bisogna avere la capacità di non farli diventare macchiette. Se poi la trama non è accurata il lettore attento ed esigente non può essere in alcun modo soddisfatto.

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  8. Avendo letto sia The Selection, Regina Rossa che questo libro concordo con te sul fatto che siano simili, ma i primi due sicuramente mi sono piaciuti di più di questo (Regina Rossa in particolare l'adoro come serie ❤). Iron flowers, proprio come per te, mi è sembrato troppo affrettato, superficiale e infantile. Secondo me i temi affrontati (discriminazione della donna, tirannia, schiavitù) avrebbero dovuto avere più spazio nella narrazione e gli eventi avrebbero dovuto essere meno prevedibili (e le protagoniste meno odiose!!)

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    1. Grazie Daniela, la pensiamo uguale. Regina rossa è una serie che seguo anche io, fra alti e bassi. Sono contenta di non essere l'unica a pensarla così

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  9. Potrei passare sopra alle mancate spiegazioni sulla società e sicuramente a quelle geografiche. Non sempre ne sento la necessità. Ma i personaggi stravolti a pagina 10 no.
    La trama sembra intrigante ma troppo spesso queste distopie si rivelano romance ya con una spruzzata di distopia e io mi sento un po' ingannata.

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    1. a me è successo proprio così. Da una distopia io cerco altro

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  10. Infatti il worldbuilding qui è totalmente assente. Anzi, se non ricordo male viene giusto accennato ma sinceramente, anni e anni di schiavitù della donna per una spiegazione così spicciola non soddisfa il lettore. Neanche io trovo che sia fantasy. Anche perché, a mente fredda, non si sente la figura di un regno, di un re, di un popolo tiranneggiato. Io tutto questo malcontento dal popolo non l'ho sentito, anche perché non si percepisce un senso di unione tra di loro, le persone non si fanno scrupoli a segnalare anche le proprie figlie per mandarle in prigione... per questo penso che distopico sia giusto come genere da attribuirgli...

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    1. infatti ero stupita, fantasy non lo è proprio. A me è mancato proprio la parte relativa alla società, gli elementi per farne un buon distopico. Come dici tu del popolo non si fa cenno, nemmeno della disparità sociale, niente

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  11. Io sono contentissima per questa recensione, non perché godo nel leggere recensioni negative, ma perché io e te abbiamo gusti simili, siamo vicine di età, e in genere amiamo gli stessi libri. Questo libro era nella mia lista "da leggere" ma già che lo paragoni a The Selection (che è stato un grande spreco di belle cover) so già che mmmm... Quindi se arrivi a dargli 2* io dico: olè un libro da depennare dalla mia infinita lista XD
    La vita è troppo breve per leggere brutti libri 😜😜😜

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    1. Non sono misericordiosa? Ihihih io e te ci capiamo al volo

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  12. Il problema sta proprio nel fatto che ormai abbiamo capito come funzionano questi distopici. Adesso siamo arrivati al punto che un libro del genere non riesce più a stupirci e questo è dire tutto. Mi spiace molto che non ti sia piaciuto, aveva un'ottima trama forse raccontata male 😩

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    1. non è piaciuto a me, forse per i motivi detti in recensione. Non mi viene neanche la curiosità di sapere cosa succederà dopo, forse anche perché facilmente immaginabile in questo caso. Peccato

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