Recensione "Cavie" di Liliana Marchesi

Buongiorno, esce oggi questo libro, che ho potuto leggere in anteprima perché al Salone del libro di quest'anno erano disponibili alcune copie. Io l'ho subito comprato, l'autrice per me è una vecchia conoscenza.

Autrice: Liliana Marchesi

Titolo: Cavie

Editore: La Corte Editore

Data di pubblicazione: 29 agosto 2019

Pagine: 206

Trama:

Ti svegli e ti ritrovi dentro una bara di vetro.Non sai come né perché sei lì. Devi solo sopravvivere. L’esperimento è appena iniziato.

Cora si risveglia all’interno di una teca di cristallo. Non sa dove si trova, come sia finita lì dentro, e soprattutto non ne capisce il perché.

Ma non è sola.

Con lei ad affrontare lo stesso incubo c’è Kurtis, un ex soldato che sembra essersi risvegliato poco prima e che, come lei, sembra non ricordare nulla. Hanno tutti e due degli strani tatuaggi sul braccio e ben presto capiranno di essere finiti in un labirinto di prove al limite della sopravvivenza, e che avranno bisogno l’uno dell’altra per superarle.

E mentre poco alla volta i ricordi iniziano a riaffiorare, e scomode verità a emergere, dovranno dare fondo a tutte le loro abilità e a ogni goccia del loro coraggio per poter sopravvivere al folle esperimento in cui sono stati catapultati. E scoprire quali segreti si celino dietro quello che viene chiamato “Progetto Pentagono”.

Liliana Marchesi è un’autrice che seguo da tanto, una persona che ama quello che fa e si percepisce. Ho letto alcuni suoi titoli pregressi e quando ho visto l’anteprima del suo ultimo lavoro al Salone del libro di quest’anno non ho potuto non comprarlo. 

 

Dico subito che Cavie mi è piaciuto e pure tanto. Liliana ha uno stile che adoro, diretto e immediato, ma molto curato, nulla è lasciato al caso. 

Se ti dovessi svegliare in una capsula in un luogo sconosciuto e privo di ricordi? È questo che succede a Cora e l’angoscia del non sapere traspare a ogni riga. Man mano che affiorano i ricordi però è ancora peggio perché la realtà supera persino gli incubi. 

 Ma il mondo non sparisce solo perché smettiamo di guardarlo. E il male non si dissolve solo perché dentro di noi speriamo che invece lo faccia.

Bella l’idea alla base del libro, mi è piaciuta molto. L’autrice è riuscita a mantenere il mio interesse costante, nonostante la mancanza di informazioni che sono state elargite col contagocce, ma ognuna al momento giusto. Ho provato spaesamento e ansia, proprio come Cora, con cui sono entrata subito in sintonia. 

Bella anche la figura di Kurtis, il co-protagonista, che ha un’aura ancora più misteriosa. 

 Mi sembra di essere in un incubo che invece di dissolversi e cedermi al risveglio, mi tiene prigioniera nel suo regno di ombre

La storia mantiene un ritmo adrenalinico, anche se parte più lentamente per poi accelerare man mano. È impossibile però staccarsi dalle pagine, io ho divorato il libro in poco più di un giorno. La curiosità è sempre stata alle stelle, dovevo sapere, dovevo leggere. 

L’unica pecca secondo me è sul finale, troppo frettoloso (per me), l’ho letto praticamente in apnea e succede veramente di tutto. 

Mi ha ricordato per certi versi Maze runner, ma mi ha colpito di più ed è sicuramente più scorrevole.

Adesso però ho un problema enorme: devo aspettare il seguito, perché la fine lascia talmente a bocca aperta che sono veramente curiosa di scoprire cosa si inventerà quella mente diabolica. 

Un’autrice che è una conferma e una storia a cui spero di tornare presto.

Voto:

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