giovedì 27 ottobre 2022

Recensione in anteprima "Dieci tazze a colazione" di Irene Renei

Ringrazio molto Virginia per avermi chiesto di leggere questo libro e avermi omaggiato della copia

Il libro:
Autrice: Irene Renei
Titolo: Dieci tazze a colazione
Editore: Altrevoci Edizioni
Data di pubblicazione: 27 ottobre 2022
Pagine: 208

Trama:
Dieci tazze a colazione sono allegria e abbondanza. Sono il sorriso assonnato di ospiti sempre diversi e la buona volontà di chi, al mattino presto, conta le scarpe in corridoio per capire quante persone si presenteranno a tavola. Ma sono anche emergenza, mani tese verso chi ha più bisogno. Irene ha una famiglia felice, un rapporto speciale con il marito e due figli meravigliosi, eppure qualcosa le manca. Forse è proprio la consapevolezza di essere fortunata a spingerla verso chi non lo è affatto, per provare quanto meno a bilanciare i conti. Inizia così un percorso di volontariato in una comunità "madre-bambino", dove scopre la realtà delle famiglie più disastrate: ragazze giovanissime scappate da padri padroni, figli resi problematici dagli abusi e dalla trascuratezza in cui sono cresciuti, tossicodipendenze, ignoranza. È un viaggio doloroso e umanissimo, tra vicende drammatiche e oscure, in cui però riesce ancora a filtrare qualche raggio di speranza: i bambini che nonostante tutto tornano a sorridere, la diffidenza delle mamme che pian piano si scioglie, l'affetto che sboccia. Irene riesce a coinvolgere anche i componenti della sua famiglia, ognuno dei quali diventa volontario a suo modo, e infine apre la porta della sua casa per accogliere altri tre figli in affidamento, e dare così la possibilità a Malika, la madre naturale, di ricostruire le fila di una vita normale.



Credo che ogni autore metta un po’ di sé nelle proprie opere, diverso però quando si racconta la propria vita, diverso e pericoloso. Il rischio è di cedere all’autocelebrazione, anche non voluta, cosa che a me personalmente è già capitato di leggere.
Ho iniziato Dieci tazze a colazione con questo pensiero, spazzato però via dopo poche pagine, perché questa autrice mi ha catapultata nella sua vita, facendomi apprezzare ancor di più la storia in quanto vera.

In un mondo in cui non ci sono risorse, in cui il potere e i soldi sono la base e l’arrivo di ogni carriera, c’è ancora chi ha il coraggio di seguire il proprio cuore. Irene è coraggiosa, ha lasciato una situazione stabile familiare per seguire il proprio cuore, ha lasciato un lavoro socialmente prestigioso per dedicarsi alla famiglia, per ritrovare armonia. Però non si è fermata lì, è riuscita anche a dedicare il proprio tempo, le proprie energie a quelle famiglie bisognose di aiuto, ai bambini a cui finora è stata negata l’infanzia che spettava loro.

Quello che mi ha colpito subito è il fatto che l’autrice ci racconti di un suo bisogno egoistico di aiutare, quasi a volersi scusare di aver compiuto questa scelta che in realtà è altruistica. Ma non è falsa modestia, è proprio l’elaborazione del pensiero di Irene, il suo percorso, introspettivo ed effettivo. Mi ha veramente colpito questo fatto, decisamente inaspettato.

Ho apprezzato tantissimo questa storia, spunto di riflessione in ogni sua parola. Fa davvero capire bene cosa voglia dire nascere nel paese giusto, come una roulette russa di nascita, in cui puoi avere tutto o niente. Mi ha fatto riflettere però anche sul bisogno di aiutare e la difficoltà di poterlo fare, sia per mancanza di fondi, che di lungaggini burocratiche. Inoltre a volte nonostante tutta la buona volontà si può solo constatare che non si possa far nulla.

L’autrice ha uno stile molto curato e scorrevole. Semplice nonostante l’argomento impegnativo, arriva dritto al cuore.

In alcuni momenti ho trovato un po’ troppo buonismo, ma l’argomento è tale che qualunque considerazione rischia di caderci dentro. Non mi ha comunque dato fastidio.

Ho apprezzato anche la delicatezza con cui l’autrice tratta la questione femminile, come il fatto che le donne possono aiutare altre donne senza sostituirsi a esse, senza rivalità.

Alla fine del libro comunque la mia ammirazione per tutte quelle famiglie, come quella di Irene, che accolgono bambini in affido (in realtà famiglie al completo) è salita ulteriormente. Non è facile, ma molto spesso fanno la differenza per diverse vite. Alla mia amica Laura un pensiero speciale.

Consiglio la lettura di questo libro a tutti quanti, anche solo per aprire gli occhi su situazioni non così conosciute, proprio per apprezzare maggiormente ciò che abbiamo e ridimensionare la propria scala di valori.
Voto: 4*

Vi ho incuriosito?
Vi piacciono i libri tratti da storie vere?


2 commenti: