lunedì 25 settembre 2023

Recensione "La città che siamo diventati" di N.K. Jemisin - Questa volta leggo

Oggi è tempo di questa rubrica, Questa volta leggo

Ogni mese verrà scelta una parola e nell'ultima settimana troverete le recensioni sui vari blog partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, scelto in relazione alla parola data, tutti con un comun denominatore.

La parola di settembre è:

C I T T À

Parola perfetta per recuperare un libro che ho comprato subito, un'autrice che mi aveva molto colpita.
Il libro:
Autrice: N.K. Jemisin
Titolo: La città che siamo diventati
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 28 giugno 2022
Pagine: 468

Trama:
Manhattan: uno studente si accorge di non ricordare chi è, da dove viene e persino come si chiama. Riesce però a sentire il cuore pulsante della città.Bronx: la direttrice di una galleria d'arte scopre strani graffiti sparsi per la città, così belli e intensi che sembrano parlarle.Brooklyn: una madre single capisce di poter udire il canto della città, che segue il ritmo dei suoi tacchi louboutin.La città è viva, e sta chiamando.


Di questa talentuosa autrice ho letto e amato tanto la trilogia de La terra spezzata e quando ho visto l’uscita di un urban fantasy suo non ho resistito e l’ho subito comprato.
Dopo aver sostato nella mia libreria per quasi un anno finalmente è arrivato il suo momento.

Ammetto che non sono rimasta pienamente soddisfatta da questa lettura, proprio per le mie aspettative, molto alte e di genere. È sì un urban fantasy, ma sfocia nel weir con richiami a Lovecraft, che più del fantasy mi hanno fatto pensare a horror e fantascienza, ma di quel ramo che a me personalmente piace meno.

Ho trovato la trama, seppur geniale, complessa anche nella spiegazione, ma questo me lo aspettavo conoscendo già la Nemisin e non mi è dispiaciuto, anche perché molto stratificata e con un suo perché. Anche se pure questo ha reso meno snello il ritmo di lettura

Ho apprezzato moltissimo la morale, la denuncia alla xenofobia, al razzismo, alla misoginia, anche se pure qui tutto è portato allo stremo. I bianchi sono cattivi, ottusi ed etero, gli altri invece dalla parte giusta. Forse però ci vuole un messaggio forte ed estremizzato per far arrivare il concetto.

In questo libro New York è protagonista, in assoluto, un omaggio proprio a questa città; mi è venuta voglia di scoprirla, nei quartieri e nei vicoli, nella moltitudine di persone, anche nelle accezioni negative.

Ho trovato il finale poco incisivo, oppure sarò già stata un po’ provata dalla lettura, avrei preferito fosse più epico.

Mi aspettavo qualcosa di diverso da questa lettura, che non mi ha conquistata del tutto.
Voto: 3*

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Grazie Dolci per la grafica

4 commenti: