lunedì 11 settembre 2023

Purché sia di serie - Recensione "Le aquile della notte" di Alice Basso

Buongiorno, oggi tocca alla rubrica sulle serie, nata da una mia idea e che ha come obiettivo di cercare di portarne a termine qualcuna delle millemila iniziate.

La rubrica quindi consiste nel leggere mensilmente un libro appartenente a una serie cominciata (quindi non il primo) e di parlarne sul blog.


Questo mese vi propongo questo titolo.
Il libro:
Autrice: Alice Basso
Titolo: Le aquile della notte
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: 16 maggio 2023
Pagine: 360
Serie: #4 Anita

Trama:
Langhe, 1935. La fuliggine delle fabbriche lascia il posto al dolce profilo delle colline infiammate dai colori dell’autunno. Mentre guarda il paesaggio che scorre dal finestrino del treno, Anita sa che ad attenderla non è una vacanza, ma una trasferta di lavoro per la rivista di gialli «Saturnalia», in compagnia dell’immancabile Sebastiano Satta Ascona. Per lei è così raro lasciare Torino che tutto le sembra meraviglioso. Inoltre è il periodo della vendemmia, il momento ideale per visitare le Langhe. Se non fosse che, pochi giorni dopo il suo arrivo, il corpo di un ragazzo viene trovato al limitare del bosco. In quel breve lasso di tempo, Anita ha scoperto che, insieme ad altri coraggiosi coetanei, il giovane faceva parte di un gruppo scout, in segreta violazione dei divieti imposti dal regime. Anita rimane affascinata da quella dimostrazione di carattere. E intanto, forse ispirata dal rosso del vino e dai mille volti di una terra ricca di inaspettati misteri, si avvicina come mai accaduto prima a Sebastiano. Ma perdere il controllo è un rischio, soprattutto se ci sono una verità da scoprire e la morte di un ragazzo a cui rendere giustizia. Anita è consapevole che solo le parole dei suoi amati detective possono mostrarle la strada verso la verità. Anche se il coraggio di non fermarsi davanti a nulla deve trovarlo dentro di sé. E ora ha bisogno di molto coraggio, perché i fili delle sue intuizioni la portano dove non avrebbe mai immaginato. L’appuntamento annuale con i libri di Alice Basso è finalmente arrivato. Trecentosessantacinque giorni possono sembrare lunghissimi, ma l’attesa è ripagata quando ci si tuffa nelle sue storie. Anita è di nuovo qui e con lei i racconti gialli che hanno fatto la storia della letteratura. Sullo sfondo dei vigneti incantevoli delle Langhe, la morte arriva puntuale, ma anche l’amore. Nessuno dei due in modo semplice, questo ormai Anita l’ha capito.



Quarto libro di questa serie ambientata a Torino subito prima della Seconda Guerra Mondiale e avente come protagonista Anita Bo, ragazza bellissima che capisce di essere qualcosa di più di un bel faccino e di volere qualcosa di diverso dallo sfornare figli per il fascio. Indispensabile leggere i precedenti, sia per capire gli intrecci dei vari personaggi, sia perché sono meravigliosi.

Anche stavolta ho amato molto l’ambientazione, proprio l’aria che si respira, fatta di piccole prese di coscienza di un regime che a breve avrebbe stravolto tutto. La decisione dell’invasione dell’Abissinia, vista come una necessità per l’Italia, venduta come una cosa giusta, non a tutti però risulta tale. Ho apprezzato, moltissimo, la capacità dell’autrice di cercare di rappresentare lo stato d’animo delle persone di quel periodo, persone anche non direttamente coinvolte nella politica, ragazze, commercianti ecc.

Questa volta Torino deve contendersi il posto con le Langhe, zona ancora oggi famosa per il vino (posti bellissimi tra l’altro). A parte il fatto che leggere libri ambientati nella regione in cui vivo, posti che quindi conosco bene, è sempre un qualcosa in più, mi fa provare una sorta di appartenenza, stavolta l’autrice ha anche voluto sottolineare le varie differenze fra campagna e città, così come le similitudini e il fatto che in qualunque luogo ci siano persone ottuse che rincorrono unicamente il potere, così come persone che vogliono opporsi, fare la differenza. Ho apprezzato molto questo, così come l’importanza dell’arte e degli artisti, in ogni sua forma.

Però la prima cosa che mi viene da dire su questo libro è: finalmente! Perché il rapporto tra Anita e Sebastiano, dopo la costante evoluzione dei libri precedenti, ha finalmente uno scatto, gestito splendidamente e coerente sia con il contesto che con la storia raccontata.
Ho proprio apprezzato inoltre anche la crescita personale dei due personaggi, come individui a sé, mi è piaciuta moltissimo.

Mi sono gustata molto anche il giallo da risolvere, un po’ diverso dal solito, che ha permesso all’autrice di descrivere quanto scritto sopra riguardo ambientazione e aria che si respira.

I riferimenti finali, le varie citazioni (sì, successive al periodo raccontato), sono una chicca per noi lettori, soprattutto per quelli della mia generazione, impossibile non riconoscerli subito.

Adesso il problema, pure grosso, è aspettare fino alla prossima primavera, per avere il libro conclusivo di questa serie, per sapere come Anita andrà incontro al suo destino e se riuscirà a cambiarlo.
Voto: 4.5*
Conoscete questa serie? Vi ho incuriosito?

 Passate anche a leggere gli altri blog, appuntamento al mese prossimo!
Grazie Dolci per la grafica

11 commenti:

  1. Non conoscevo la serie, interessante, grazie; ottima recensione

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  2. Ciao Chiara, pure a me è piaciuto questo romanzo e proprio per i motivi che hai messo in luce anche te! E ora non ci resta che pazientare fino al prossimo anno ;-)

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    1. che fatica dover aspettare! Sono contenta che sia piaciuto anche a te

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  3. Ciao, di Alice Basso ho letto solo Scrivere è un mestiere pericoloso. Anche questo libro sembra interessante

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    1. adoro questa autrice (perché non hai iniziato dal primo della serie?)

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    2. Il libro è stato un regalo di Natale e l'ho voluto leggere subito.

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  4. Anche io ho amato tanto questo libro. Mi è piaciuto il duo Satta Ascona - Anita, ho adorato l'ambientazione sia geografica che storica, ma soprattutto amo il modo di scrivere di Alice Basso

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