venerdì 11 ottobre 2024

Recensione "The Atlas Complex" di Olivie Blake

Il libro:
Autrice: Olivie Blake
Titolo: The Atlas Complex
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: 28 maggio 2024
Pagine: 560
Serie: #3 The Atlas

Trama:
Un ritorno traumatico ed esplosivo alla biblioteca porta i sei maghi alessandrini a fare i conti con le proprie vulnerabilità. Le vecchie alleanze si rompono rapidamente man mano che gli iniziati adottano strategie opposte per affrontare il patto che finora non sono riusciti a mantenere.
Coloro che rimangono negli archivi si confrontano con le conseguenze etiche dei loro poteri astronomici, mentre altrove qualcuno della Società vuole influenzare la politica su scala globale. Il mondo esterno si mobilita per distruggerli, e il Custode Atlas Blakely potrebbe ancora ottenere il successo che tanto desidera grazie a un piano in cui la posta in gioco è molto alta.
Quella degli iniziati è una corsa per la sopravvivenza. Che cosa sono disposti a distruggere per ottenere un potere illimitato? Chi verrà annientato lungo il percorso?
The Atlas Complex è il capitolo finale della trilogia bestseller The Atlas Six, fenomeno mondiale di TikTok, tradotto in tutto il mondo.



Non raggiungevo picchi così alti di delusione dai tempi del Tearling e di Regina Rossa, confidavo di non trovarmi più in questo tipo di situazione: aver amato i primi libri e aver odiato con ogni cellula del mio corpo il finale. Credo che per un lettore sia l’esperienza più brutta da fare.

La serie Atlas, con i primi due volumi, ha introdotto la particolarità di unire scienza e magia, dando la parola a sei pov diversi, ma soprattutto costruendo una trama forte, piena di questioni ancora da concludere, di domande introspettive, di ragionamenti da condividere. Mi chiedo ora se sia stata fortuna o se l’autrice abbia finito gli argomenti, perché proprio non mi capacito dello scempio che è risultato questo libro.

The Atlas Complex è composto da 560 pagine (percepite 560.000.000), di cui le prime circa 450 di fuffa. Davvero non succede nulla, solo elucubrazioni senza senso con virate a inciuci amorosi assolutamente non pertinenti. Nelle ultime pagine qualcosa succede, ma (e non ci credo nemmeno io di dirlo) avrei preferito la fuffa.

Io davvero mi sono immaginata l’autrice, seduta alla scrivania che pensa: ‘oddio e mo come faccio a scrivere un altro mattonazzo considerato che ho totalmente finito le idee e soprattutto NON HO PENSATO PRIMA A COME SARBBE POTUTO FINIRE? Semplice, riempio pagine e pagine di paroloni, metto qua qualcosa di già detto che è bene ribadire, metto là qualche storyline che non c’entra niente e non porta nulla, soprattutto ribadisco concetti più e più volte, intanto mi piace sentirmi parlare, anzi leggermi’.

Sul serio, io non credo che la Blake avesse idea quando ha scritto The Atlas Six di come volesse far evolvere la storia, secondo me si è fatta ispirare dal momento; per qualche motivo ha funzionato, per me, per il primo e il secondo, ma assolutamente io esigo un finale che sia degno di questo nome, non una cosa così.

Questa mia impressione è avvalorata dal commento finale dell’autrice (che lancia il sasso e nasconde la mano), in cui dice che aveva bisogno di sfogarsi a livello politico e così ha scritto. Lei avrebbe poi anche solo autopubblicato, ma toh guarda una casa editrice l’ha contattata. Mi dispiace, ma così mi sento ancor più presa in giro e rimpiango il tempo perso per questo ultimo libro (in cui fra l’altro oltre a stravolgere personaggi come se non ci fosse un domani, ha ucciso gli unici verso i quali avevo un minimo di simpatia e esaltato un personaggio che avrebbe dovuto invece pagare – care – le sue azioni).

Come per la Johansen, anche la Blake è finita quindi nella mia lista nera, il cui ultimo libro mi piacerebbe poter rimuovere dalla mia mente e poter leggerne una nuova versione, qualunque, il risultato sarebbe comunque migliore.
Voto: 1*

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