Buongiorno lettori, oggi tocca a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria e ora gestita da me e Chicca. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.
La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante.
Il libro:
Autrice: Alice Oseman
Titolo: Loveless
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 18 maggio 2021
Pagine: 384
Trama:
Georgia ama le storie d'amore. Tutte. Da sempre. E crede nella magia dell'amore raccontata nei film, nei libri e nelle fanfiction romantiche da cui è ossessionata. Eppure, a diciotto anni, non ha mai baciato nessuno e non ha mai avuto nemmeno una cotta di quelle folli. Ma, come le dicono i suoi migliori amici Pip e Jason, prima o poi anche lei troverà la persona giusta. Così si dice, no?
L'inizio dell'università, in una città che non conosce, lontana da casa, sembra l'occasione perfetta: incontrerà persone nuove, vivrà nuove esperienze e finalmente anche lei imparerà a godersi le farfalle nello stomaco di cui parlano tutti. E poi Georgia ha un piano. Con l'aiuto della sua esuberante compagna di stanza Rooney, che come lei ha una passione smisurata per Shakespeare, riuscirà a realizzare il suo sogno, forse. Ma quando finisce in mezzo a una personalissima commedia degli errori che crea il caos tra i suoi amici di sempre, Georgia inizia a domandarsi perché l'amore sembri così facile per tutti tranne che per lei. Quando poi le appioppano definizioni mai sentite come asessuale o aromantica, incertezza e confusione aumentano a dismisura. Che sia davvero destinata a restare senza amore? O forse, per tutti questi anni, si è tanto affannata a inseguire la cosa sbagliata? E poi, chi lo dice che quello romantico, alla fine, sia l'unica forma possibile di vero amore?
Una storia delicata e intensa di identità e accettazione che farà breccia nel cuore dei lettori e che conferma il talento cristallino di Alice Oseman, un'autrice dalla voce rara e preziosamente autentica.
Succede che leggi una graphic novel bellissima, che ti riporta a quando avevi 15 anni, a quando l’amore sembrava una cosa a portata di mano e allo stesso tempo una montagna impossibile da scalare, quando per dire Ti amo ci voleva un secondo o un’eternità e ti immergi talmente tanto in quelle storie che se pure i protagonisti sono un omosessuale ed un bisessuale, ti senti comunque una di loro.
Succede anche che ne facciano una serie e tu, dopo mesi che è uscita, ti decida a vederla ed ecco allora l’idea di approcciarmi con un’autrice che ho amato come disegnatrice, e che volevo conoscere anche come romanziera, del mio “genere del cuore”, ovvero una storia per Ragazzi.
Non c’è dubbio che Alice Oseman abbia una visione della sessualità, in tutte le sue sfumature, sensibile e aperta, e che le sfrutti, con ogni mezzo che conosce, che sia un disegno o il capitolo di un romanzo, per cercare di aprire la mente di ogni lettore.
L’effetto che su di me hanno i suoi personaggi, in questo caso Georgia, è una tenerezza infinita, sono capaci di toccare ogni fibra del mio corpo ed ogni corda del mio stupido cuore, che si commuove per ogni frase non capita, per ogni silenzio urlato, per ogni volta che sono costretti a spiegare qualcosa che, semplicemente, non andrebbe neanche spiegato.
Avevo sentito parlare di asessualità e aromanticismo proprio nella serie Heartstopper, sinceramente non ricordo, ma credo di sì, se se ne parli anche nel fumetto, perché lì la mia attenzione era tutta concentrata su Nick e Charlie, ma prima di allora ne ero totalmente all’oscuro. Ed è stata una bellissima scoperta entrare nella vita di questa ragazza che sogna l’Amore da sempre, che ha costruito castelli in aria sulla prima volta che avrebbe baciato una persona, uomo o donna neanche fanno la differenza, l’importante è sentirsi parte di un tutto, anzi, l’importante è sentirsi uguale agli altri, ma che alla fine capisce di non riuscire a provare un sentimento così grande.
Georgia ci conduce a passi a volte leggeri ed impercettibili nella sua testa, nei suoi pensieri, quando cerca di capire lei stessa cosa abbia di “diverso” dagli altri, altre volte si percepisce solo la rottura di cui ha bisogno per accettarsi per quello che è, senza per forza omologarsi al vissuto, al sentire, all’essere degli altri.
Una lettura che ha lasciato un retrogusto amaro, perché se Georgia riesce ad essere se stessa, nonostante la società le imponga altro, tanti adolescenti che si trovano nella sua stessa situazione, cioè semplicemente non avere chiaro chi si è veramente, invece, non riescono a trovare la forza ed il coraggio di uscire dal proprio guscio e finiscono per vivere un’intera esistenza senza mai gridare al mondo chi vogliono essere e come vogliono vivere.
Grazie Chiara del consiglio
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