Il libro:
Autrice: R.F. Kuang
Titolo: Babel
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 23 agosto 2023
Pagine: 600
Trama:
Oxford, 1836. La città delle guglie sognanti.
Il centro di tutta la conoscenza e l'innovazione del mondo.
Al suo cuore c'è Babel, il prestigioso Royal Institute of Translation dell'Università di Oxford.
La torre da cui sgorga tutto il potere dell'impero.
Rimasto orfano a Canton e portato in Inghilterra da un misterioso tutore, Robin Swift credeva che Babel fosse un paradiso.
Fino a che non è diventata una prigione...
Può uno studente lottare contro un impero?
Mamma mia che fatica questo libro! Che ha una storia molto
interessante, ma di cui ho patito non poco la lentezza. Forse non era il
periodo giusto per me, forse le mie basi scolastiche non sono adeguate, fatto
sta che durante la lettura, in più di un’occasione, ho sbuffato e mi sono
distratta e mi è proprio dispiaciuto perché di base la trama è singolare.
Babel racconta la storia di Robin, della sua capacità come
traduttore usando pure la magia, in un’Inghilterra immaginaria del XIX secolo
in cui questa è presente solo in alcuni casi e sfruttata per accrescere il
potere di chi lo detiene già. Abbiamo quindi ben evidente il conflitto di
classe, a cui si aggiunge anche una componente discriminatoria per il popolo
cinese, per cui il nostro protagonista è combattuto. Lui è nato in Cina, ha
vissuto lì i primi anni, ma prova gratitudine verso chi l’ha “salvato”, tanto
da andare in conflitto con l’evidente discriminazione che il colonialismo
inglese perpetra.
Insomma Robin è un personaggio complesso, ben articolato,
che esce fuori dai canoni ed è molto interessante.
Pure l’ambientazione è ben descritta, ma qui ammetto che le
moltissime descrizioni della Oxford del libro alla lunga mi hanno un po’
annoiata e, unito questa all’estrema lentezza del ritmo, mi hanno fatto perdere
un po’ di entusiasmo, oltre ad avermi rallenta parecchio nella lettura (non che
questo sia necessariamente un male, ma a un certo punto mi sembrava di
trascinarmi il libro da tanto e di non riuscire a finirlo più).
Voglio però fare una menzione sulla meravigliosa edizione
cartacea, che mi ha accompagnata per tutto questo tempo. Una gioia per gli
occhi, anche per la cura con cui ricorda proprio la storia e l’importanza delle
parole.
Mi è piaciuto? Sì, ma ho faticato un po’ troppo a leggerlo.
È lento? Tantissimo.
Voto: 3*




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