sabato 27 maggio 2017

Intervista con l'autore: Roberto Gerilli

Ciao a tutti, oggi vi propongo una nuova rubrica, nessuna novità in realtà, ma un'intervista all'autore. Mi piaceva l'idea di conoscere meglio la persona dietro il libro e a voi?

Vi ricordate la mia recensione del libro "Vietato leggere all'inferno" di Roberto Gerilli? Se volete rinfrescarvi la memoria è qui.

Autore: Roberto Gerilli
Titolo: Vietato leggere all’inferno
Editore: Speechless Books
Data di uscita: 10 ottobre
Pagine: 412

Trama:
Mi chiamo Amleto Orciani e sono un libromane. Ho trentacinque anni e mi faccio dall’età di dodici, quando la lettura era ancora legale. Ho iniziato per scherzo con L’isola del tesoro e non ho più smesso. 
Leggere è la prima cosa a cui penso quando mi sveglio e l’ultima prima di andare a dormire. Sono talmente assuefatto da conoscere il significato di parole come paradosso, pennivendolo e opulenza. Insomma, uno sniffa-inchiostro senza speranza. 
Vivo vicino ad Ancona, lavoro come inserviente in un discount di bricolage e arrotondo spacciando romanzi alla gente della zona. La mia vita non è un granché, ma mi ci trovo. Il problema è che vorrei avere più soldi, per questo accetto di aiutare Eleonora. 
La ragazza è brava, ma così folle da voler cambiare il mondo dell’editoria da sola. Per seguirla mi tocca coinvolgere amici discutibili e incontrare gente che preferirebbe vedermi morto (il Bibliotecario ti dice niente?). Meno male che ho dalla mia Caterina, una camgirl con un secondo lavoro ancora meno presentabile del primo, però non sono sicuro mi possa salvare il culo, stavolta. Se ne esco vivo, giuro che smetto di leggere. Forse. 
Vietato leggere all’inferno racconta la mia storia. Non insegna qualcosa che vale la pena conoscere, non ci sono buoni sentimenti o altre cazzate ma per sballarsi con gli amici è perfetto. Provalo, e fammi sapere se funziona.





D. Cosa preferisci usare quando scrivi? Carta o PC? C’è un luogo in cui preferisci essere quando scrivi?
R. Quando scrivo un racconto o un romanzo uso sempre e solo il computer, ma ho un blocco dove appunto le idee che mi vengono in mente durante la giornata. Scrivere su carta ha il suo fascino, lo ammetto, ma poi bisognerebbe riscrivere tutto al computer… e io sono pigro! 

D. Come costruisci le personalità dei vari personaggi?
R. Parto da qualche appunto di base e poi lascio che siano i personaggi stessi a mostrarmi le loro personalità. Di solito preferisco far interagire personaggi con caratteri molti diversi, perché trovo che il contrasto sia una grande fonte di umorismo. 

D. C’è qualche autore a cui ti ispiri o che ti piace particolarmente?
R. Quattro autori e un regista: Stephen King, Nick Hornby, Chuck Palahniuk, John Niven e Quentin Tarantino.

D. Quanto c’è di te nei tuoi personaggi?
Molto, penso sia inevitabile, anche se cerco sempre di non creare miei alter ego letterari. Quando scrivo, mi diverto molto a “interpretare” i personaggi e se fossero tutti uguali al sottoscritto sarebbe noioso. 

D. Il genere che hai scelto è particolare, ti piace leggere libri distopici?
R. Non è il mio genere preferito, in realtà, ma mi piacciono le storie ambientate in universi narrativi solo in apparenza diversi dal nostro. Distopie molto vicine a noi, diciamo, che potrebbero diventare realtà al minimo errore. Come quelle di Black Mirror, per dire.

D. Cosa ti ha spinto a scegliere un protagonista così particolare?
R. Adoro i protagonisti sarcastici, gli eroi per caso, che partecipano alla storia solo perché costretti. Colpa degli action movie anni ’80/’90 (su tutti la serie Die Hard) e della mia incapacità cronica di prendermi sul serio. 

D. Come è nata l’idea di Vietato leggere all’inferno? È partita come denuncia dell’editoria in Italia?
R. No, assolutamente no. L’idea era quella di far ridere prendendo in giro le manie dei lettori forti, ma mi sono lasciato prendere la mano e ho preso di mira anche il mondo editoriale. Non sono il tipo che scrive romanzi di denuncia, ma mi piace l’umorismo critico e graffiante. 

D. Nel libro una parte importante è l’avvento del digitale. Cosa ne pensi?
Penso che rappresenti un’alternativa e una grande opportunità per molti scrittori, ma detesto tutti gli “integralisti digitali” che considerano gli e-book come la soluzione a ogni male. Finché i libri elettronici saranno solo la trasposizione digitale di quelli stampati, io preferirò sempre leggere su carta. 

D. Hai progetti futuri o sogni nel cassetto?
R. Sto cercando di “testare” il mio stile narrativo con genere letterari molto più mainstream di quelli affrontati fino a ora. È una bella sfida e sperò ne venga fuori qualcosa di buono. 

Ringrazio ancora tanto l'autore per la disponibilità e di sicuro ora comprendo meglio alcuni particolari del libro.
Spero che l'idea dell'intervista piaccia anche a voi.



4 commenti:

  1. Lo sto leggendo proprio in questi giorni e mi sta piacendo molto. L'ho scaricato da Amazon dopo aver letto la tua recensione e poi è anche gratuito quindi ne vale doppiamente la pena!
    Bella anche l'intervista!

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    1. Oh Maria ma che piacere mi fa sentire questo. Spero che alla fine sarai soddisfatta come me

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