giovedì 23 novembre 2017

Recensione "Negli occhi di chi guarda" di Marco Malvaldi

Autore: Marco Malvaldi
Titolo: Negli occhi di chi guarda
Editore: Sellerio
Data di pubblicazione: 12 ottobre 2017
Pagine: 274

Trama:
In un posto isolato e bellissimo della Maremma toscana, un’enorme tenuta tra le colline e il mare, si ritrova una compagnia di persone diverse tra di loro. È un appuntamento del destino, anche se non lo sanno. Si sta decidendo se vendere o no, a un gruppo finanziario cinese, la proprietà dove dimorano. E per ciascuno di loro, Poggio alle Ghiande è qualcosa di più che un semplice grande podere. I due proprietari, i gemelli Zeno e Alfredo Cavalcanti, sono divisi, pur senza aperta discordia; l’uno è un sofisticato collezionista d’arte che si è ritirato da decenni nella sua tenuta, l’altro è un broker di mondo i cui affari non vanno sempre a gonfie vele. La questione tocca in misura diversa i vari residenti che affittano i pochi alloggi nella tenuta. Quelli che invece sono ferocemente attaccati alla terra sono due famigli: il vecchio Raimondo, una specie di fattore misantropo che è stato lunghi anni in manicomio; e Piotr, un inquietante polacco fanatico religioso che fa il cameriere. Sono ospiti della villa anche Margherita, bella filologa chiamata a ordinare la collezione di Zeno, e Piergiorgio Pazzi, un genetista. Quest’ultimo incaricato di fare da esecutore di una singolarissima scommessa dalla quale dipenderà se vendere o meno. Una notte, un incendio improvviso divora il bosco di Poggio alle Ghiande e dentro il cerchio delle fiamme si ritrova il cadavere di Raimondo. E mentre sul vecchio fattore e su una certa opera di Ligabue scomparsa cominciano a circolare dicerie, un secondo omicidio toglie ogni dubbio sulla presenza di un assassino. Il mistero di quelle morti sta negli occhi di chi guarda.
Per Marco Malvaldi la cura dei personaggi riveste un ruolo fondamentale, non solo perché su di essi si impernia il gioco delle parti da commedia gialla dei suoi romanzi (l’umorismo), ma anche perché ognuno pur nella sua individualità viene a rappresentare un pezzo di mondo, un pezzo di costume, un pezzo di società (la satira). Così in questi misteri si respira una suspense un po’ da Agatha Christie – con un salotto di personaggi strani messi a interagire e ognuno con il suo mistero sospetto – e un’aria frizzante un po’ da Fruttero&Lucentini – con una satira di costume che non fa generalizzazioni ma dipinge tipi memorabili.





Avevo proprio bisogno di questa lettura, davvero! L'ho iniziata e in un attimo sono arrivata alla fine, col sorriso stampato e la soddisfazione di aver letto un bel giallo e di aver letto un grande scrittore.
È il quarto libro di questo autore che leggo ma per me è il migliore. Ho ritrovato le parti che già avevo adorato, l'ironia in primis, e in più l'unica cosa che non mi piaceva nel suo tratto, l'eccessivo uso di gergo dialettale, qui è molto mitigato.

Lo stile quindi per me è risultato perfetto, leggere questo libro è stato semplicissimo e molto divertente.

La storia è ambientata in un casolare toscano che mi immagino meraviglioso, a metà strada sia dal mare che dalle colline. Ambito da molte persone, pure da un gruppo finanziario cinese che vuole radere al suolo tutto per costruire un complesso turistico di lusso. Ho visitato spesso la Toscana e nella mente avevo ben presente come potrebbe essere. Le descrizioni del luogo ci sono, non sono eccessive ma aiutano a farsi un'idea precisa.
Aria limpida. Profumo di mare. Silenzio. Un silenzio che si vedeva.
La particolarità più piacevole del libro però è data dai personaggi. Sono molti, strutturalmente mi ha ricordato Agatha Christie: luogo circoscritto, elenco personaggi, vari moventi, persona che indaga ecc., anche se solo a livello appunto di struttura. È un libro molto italiano, i vari personaggi sono descritti e presi in giro con vizi e virtù nostrane. Sembrano tutti delle "macchiette" ma hanno molto in comune con persone reali, che potremmo conoscere. Questa secondo me è la vera forza del libro.
Ho adorato leggere le varie caratteristiche di ognuno e in alcuni casi ho proprio riso tanto.
- La bellezza è negli occhi di chi guarda - rispose Zeno, con gli occhi verso l'alto ma sorridendo comprensivo, un po' come un prete a cui il chierichetto preferito confessa un inquietante numero di seghe.
Ho inoltre apprezzato l'accento che Malvaldi pone sulla chimica, sulle parti scientifiche. Lui nasce come ricercatore chimico e si nota, traspare e per me è riuscito a legare bene le varie componenti, mettendo insieme anche qualcosa di diverso dal solito.

Sul colpevole avevo già una mezza idea ma il colpo di scena finale mi ha spiazzata, non l'avrei mai intuito. Mi ha lasciata a bocca aperta.

Una penna allegra, con una dose enorme di ironia, capace di scandagliare l'animo umano prendendolo in giro. Una giallo con un finale che stupisce. Insomma un libro assolutamente da leggere!
Voto:


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8 commenti:

  1. adoro Malvaldi. ho letto quasi tutti i suoi libri. questo mi manca ma rimedierò presto. anche perché la tua recensione è davvero invitante!
    Chicca

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    1. Leggilo Chicca, è proprio bello. A me è piaciuto ancora di più degli altri

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  2. Non vedo l'ora di leggerlo! Me lo faccio prestare dalla Bacci. Recensione fresca e sentita: si capisce proprio che ti è piaciuto.
    Baci Lea

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  3. Dalla cover direi che si tratta di un giallo storico, o mi sbaglio?

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    1. non è storico, contemporaneo. Ma è un giallo anche se io ho riso proprio tanto

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  4. Amo Agatha Christie perciò me lo segno. Non si sa mai nella vita ;D
    P.S. Adoro quando mi fai conoscere tutti questi libri che probabilmente non leggerò mai. Accidenti a me! Se ti avessi conosciuta quindici anni fa mi avresti portato sul lastrico ;D

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