giovedì 29 novembre 2018

Recensione di Ludovica - Tu leggi? Io scelgo! - "Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman

Buongiorno lettori, oggi torno a cedere il blog a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. A lei questa volta è capitato il blog Eleonora's reading room e ha scelto questo libro, che vorrei leggere anche io, avendolo comprato già da un po'.

Autrice: Gail Honeyman
Titolo: Eleanor Oliphant sta benissimo
Editore: Garzanti libri
Data di pubblicazione: 17 maggio 2018
Pagine: 344

Trama:
Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: sto benissimo.
Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate. Poi torno a casa e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene.
Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata di mia madre. Mi chiama dalla prigione. Dopo averla sentita, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto.
E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo.
O così credevo, fino a oggi.
Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E all’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie paure, non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.
Anzi: benissimo.

«Se qualcuno ti chiede come stai,
si aspetta che tu risponda BENE.
Non devi dire che la sera prima ti sei addormentata piangendo
perché erano due giorni di fila che non parlavi con un’altra persona.
Devi dire: BENE.»

Per le prime pagine del libro, a dire il vero fino a pag 84 che, a conti fatti, rappresenta il mio spartiacque, ho provato una forte, fortissima antipatia per la nostra stramba e solitaria Eleanor Oliphant. Non solo non riuscivo ad entrare in sintonia con lei, ma la trovavo proprio indisponente e supponente. E sì che era chiaro che i suoi atteggiamenti fossero un forte e palese segnale di un passato scomodo e difficile e tragico, ma presa dalla mia momentanea avversione nei suoi confronti, non sono riuscita a cogliere subito le sfumature della sua personalità e quanto dolore si nascondesse dietro le sue evidenti cicatrici.

Dopo questo primo sentimento, ne è prevalso un altro, che si è esteso per tutta la durata del libro, ed  è quello della tenerezza nei confronti di una bambina prima, Eleanor, e di una donna dopo, Eleanor Oliphant, che ha subito ogni più crudele forma di tortura, e non parlo di sevizie fisiche, quanto psicologiche, che forse sono le più difficili da curare e da cui guarire. Al centro di tutto il racconto c’è il rapporto psicologico, la sudditanza psicologica che si manifesta in Eleanor nei confronti della madre, c’è un rapporto che non può neanche definirsi tale, c’è il germe del dubbio che una madre, folle ed imperscrutabile, ha trasferito nella mente della propria figlia, c’è il lavaggio del cervello che una madre ha fatto a questa figlia, facendola sentire sbagliata ed inadeguata ed inappropriata a qualsiasi situazione. Eleanor nonostante sappia, perché lei è davvero una persona intelligente e sensibile, il male che le ha procurato sua madre, continua a voler restare aggrappata a lei, all’idea che ha di lei, anzi, all’idea che ha di madre, è come se, nei meandri della sua mente, per salvarsi abbia bisogno di salvare sua madre.
Una madre che si scoprirà non essere mai stata tale, così malata nel suo amore e non-amore, così esagerata nelle sue manifestazioni di anaffettività e violenza psicologica, una madre da cui lei avrebbe voluto solo essere amata.

« Perché avevo cominciato a pensare che avrei potuto vivere una vita normale,
una vita felice, come quella che vivevano gli altri?
Volevo che la mamma mi amasse. Ero sola da tanto tempo.
 Avevo bisogno di qualcuno al mio fianco che mi aiutasse a gestire la mamma.
Perché non c’era qualcuno,
 chiunque,
che mi aiutasse a gestire la mamma?»

La Eleanor che ho imparato a conoscere e a cui voler bene è una Eleanor che nell’arco del libro impara a fidarsi degli altri, lentamente si apre e si lascia circondare da persone che nutrono per lei interesse e simpatia, nonostante le sue stramberie superino di gran lunga la “medietà” a cui aspira con tutta se stessa. È una Eleanor che si mette in gioco, che vuole scoprire cosa le sia stato precluso fino a questo momento, ad esempio lo shopping, ad esempio un caffè preso in compagnia, ad esempio un concerto, ad esempio soccorrere un anziano per strada, ad esempio ricevere dei fiori.
Ecco, quando riceve quei tulipani gialli, pur essendo dei fiori che non ama particolarmente, e si emoziona in modo così infantile e viscerale e tenero, io ho pianto. Tantissimo. Per tutto quello che aveva perso. Per tutto quello che le avevano tolto. Per l’amore rubato e trasfigurato di una madre.

Tocca l’apice della conoscenza, quando permette a Raymond, un suo collega di lavoro, di entrare in punta di piedi (mooooolto in punta di piedi!) nella sua vita. Raymond per Eleanor non rappresenta solo un uomo né solo un amico né solo un dispensatore di consigli ed appuntamenti, Raymond è il  “porto sicuro“ di Eleanor, il suo trampolino di lancio. Le parole che Eleanor utilizza per descrivere Raymond non solo sono poco carine, visto che di lui critica praticamente tutto (come si veste, il fatto che fumi, come si pettini, i suoni che produce mentre mangia) ma alle volte arrivano ad essere addirittura offensive. Ma, nonostante le loro diversità, riconosce in Raymond colui che le salverà la vita, la mano, l’unica che si tenderà verso di lei e la porterà ad accettarsi come è e ad amarsi come deve.

« Ecco che cosa provavo: il peso caldo delle sue mani su di me;
 la sincerità del suo sorriso; il calore delicato di qualcosa che si apriva,
nello stesso modo in cui i fiori si schiudono la mattina alla vista del sole.
Sapevo che cosa stava accadendo.
Era la parte priva di cicatrici del mio cuore.
Era abbastanza estesa da lasciar entrare un po’ di affetto.
C’era ancora un minuscolo spazio libero.
Raymond.»

Eleanor è in continua crescita. A 30 anni assistiamo finalmente alla sua evoluzione, quella che prima non si era potuta verificare per motivi non direttamente dipendenti da lei, in campo lavorativo, sociale, affettivo, emotivo. È a 30 anni che Eleanor decide di dare un taglio al suo passato, di affrontare quel pressante passato che le ha tolto la sua infanzia, e le ha causato cicatrici invisibili ben più profonde delle visibili. È a 30 anni che avviene la seconda rinascita di Eleanor.
E con questo, arrivo al terzo stato d’animo procuratomi da un libricino tanto veloce e facile da leggere, quanto difficile da metabolizzare ed accettare: ammirazione.
Nei confronti di una donna che superficialmente possa risultare agli occhi dei conoscenti (e dei lettori!) solo un un po’ “strana”, ma che in realtà nasconde dentro di sé un’innata forza d’animo, un coraggio di ricominciare e di reinventarsi che poche, con un vissuto come il suo, avrebbero avuto.
Eleanor vuole vivere. E vuole essere libera.

«Sul mio cuore ci sono cicatrici
altrettanto spesse e deturpanti di quelle che ho in viso.
So che ci sono.
Spero che resti un po’ di tessuto integro,
una chiazza attraverso la quale l’amore possa penetrare e defluire.
Lo spero.»


Un libro che ti lascia un magone sullo stomaco per tutte le cose non dette e non apertamente scritte, ma che possono intravedersi tra le righe. Un libro che, a differenza di quanto ha scritto una blogger che apprezzo molto, è per tutti, non solo per chi certe tragedie le ha vissute in prima persona, per chi le ha solo sfiorate attraverso il racconto di altri, ma anche per chi ha avuto la fortuna di avere una famiglia sana ed è stato amato di sano amore.
Questa storia è per tutti quelli che, dotati di un po’ di sensibilità ed empatia, vogliano entrare nella vita di Eleanor, possano farsi spazio nei suoi pensieri ed avere solo la voglia di stringerla forte e sussurrarle che sì, ci sono dei fiori ad aspettarci sulla nostra scrivania! Io sono una di quelle, sicuro!
Voto:

Ludovica



Le altre tappe:

Se già prima avevo voglia di leggerlo, ora non vedo l'ora. Voi l'avete letto?



26 commenti:

  1. Ciao Ludovica, ciao Chiara, bellissima recensione che mi porta a prendere nota di questo libro.

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    1. Comprato da quest’estate e letto solo ora!
      Ne vale davvero la pena😍

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  2. Io ho amato visceralmente questo libro. Ho pianto, provato dolore ed un'estrema empatia nei confronti di Eleanor. Anche io, come la blogger che hai menzionato, penso che non sia un libro per tutti, non per chissà quale sentimento di presunzione, ma semplicemente per apprezzarne appieno le piccole sfumature che questa storia nasconde. Questo non implica che non possa essere apprezzato o non debba essere letto, anzi. È un libro che tutti dovrebbero leggere.

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    1. È uno di quei libri che TUTTI dovrebbero leggere,ed allora perché non consigliarlo a tutti???🤪

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  3. mamma mia che commozione a leggere quello che hai scritto. questo succede quando una recensione è meravigliosa. te lo dico sempre Ludovica, scrivi divinamente e per me è sempre un piacere leggerti.
    Ho questo romanzo sul kindle da un bel po' un giorno mi deciderò a leggerlo, al momento non sono nello stato d'animo giusto per affrontarlo. ma lo farò prima o poi.

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    1. Chicca grazieeeeeee!
      Sapessi in che stato d’animo ho affrontato libro e recensione per motivi personali,ma sono contenta di essere riuscita a trasmettere i miei diversi e sofferti e contrastanti stati d’animo!
      Leggilooooooooo

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  4. Ciao! Ho sentito pareri davvero discordanti su questo romanzo. Sinceramente, però, trovo molto belli gli estratti che hai condiviso e credo che tu mi abbia convinto :-)

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    1. Grazieeeeee! Spero di essere anche riuscita a far capire che non è stato amore a prima vista,mi ha conquistato lentamente,ma inesorabilmente 🥰

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  5. Sono combattuta su questo libro di cui sento pareri positivi e negativi. Non è ancora giunto il suo momento.

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    1. Ogni libro ha i suoi tempi! Ma dagli una possibilità!

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  6. Ho sempre voluto leggere questo libro, ma non ho mai trovato il "coraggio" per farlo a causa delle tante recensioni contrastanti nelle quali mi sono imbattuta.

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    1. Io avevo letto solo recensioni positive,ma il libro mi incuriosiva a prescindere dalle critiche! Tratta temi scottanti e alle volte questo mette un po’ paura! Secondo me vale la pena leggerlo,per carità,anche solo per criticarlo negativamente 😀😀😀

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  7. Dire che ho amato questo libro è troppo riduttivo,
    è stata una lettura che mi ha lasciato un bagaglio infinito di emozioni e riflessioni....
    ....Lo voterò sicuramente come migliore di quest'anno :)

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    1. Anche a me ha lasciato il magone,ma ancor più per questo,lo consiglierei a tutti 😍😍

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  8. Anche a me all'inizio la protagonista mi era antipatica, ma poi, leggendo le sue disavventure ho iniziato ad apprezzarla e la sua storia mi ha commosso fino alle lacrime. Un libro intenso.

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    1. Mi ci è voluta tutta la mia pazienza (che non ho,se non per alcuni personaggi dei libri!) ,ma quando la conosci e la capisci,non vorresti più lasciarla andare🥰

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  9. A me non ispira per nulla. Le opinione lette e sentite parlano sì di un libro leggibile ma niente di speciale per cui...

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    1. Mi mettono sempre paura i libri che hanno riscosso un grande successo,perché poi a me generalmente non piacciono... questo mi è piaciuto!!!

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  10. La trama mi ha colpito e la tua bellissima recensione mi ha convinta ancora di più a metterlo in lista. Mi trovi d'accordo sulla questione "libro che non è per tutti" è un'indicazione che incrocio spesso e che mi fa storcere sempre il naso :-(

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    1. Maryella,vai tranquilla! È adattissimo alla tua sensibilità ed al tuo modo di leggere🙂🙂🙂

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  11. Bellissima recensione! Il romanzo purtroppo non rientra nelle mie corde... chissà magari più in là...

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  12. Ciao Ludovica, questo romanzo è in attesa di essere letto e la tua recensione mi ha trasmesso ancora più voglia di inoltrarmi nella vita di Eleonor!

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    1. Eleanor merita di essere conosciuta ed amata! Grazie😘

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