domenica 17 febbraio 2019

L'angolo vintage 2.0 - Recensione "The Restorer" di Amanda Stevens e recensione di Ludovica "La scuola raccontata al mio cane" di Paola Mastrocola

Buongiorno lettori, torna puntuale questa rubrica inventata da me che è stata rivista e alla quale si sono aggiunte compagne di viaggio, compresa Ludovica a cui presto questo spazio. L'idea sembra piaciuta (ha pure dato spunto ad altri), ne sono veramente felice, questo mese potrete trovarla anche sui blog: Le mie ossessioni libroseLibri al caffèLe trame del destino, Made for books, Letture a pois.


In cosa consiste la rubrica? Anche se la qualcuno pensa che a noi blogger i libri vengano sempre e solo regalati vi assicuro che non è così, noi ne compriamo e pure tanti! Se poi si è un po' compulsivi, tipo me e le mie socie, ci si ritrova ad avere intere pile di arretrati da leggere.
Quindi ogni mese sceglierò (magari facendomi aiutare con qualche sondaggio sui social) un libro comprato da un po' e non ancora letto e lo recensirò. Sarò in compagnia e pubblicherò ogni 17 del mese.


Per stavolta non ho fatto il sondaggio sulla pagina facebook e nelle stories di instagram per la scelta del titolo perché ho voluto incastrare una lettura per una challenge. Ho comprato il libro tempo fa (non ricordo più bene quando), ma l'ho sempre lasciato in sospeso perché io non amo molto le storie di fantasmi né l'horror, ma le recensioni e i pareri su questa storia mi hanno convinta a fare uno strappo alla regola e finalmente è venuto il suo turno!

Autrice: Amanda Stevens
Titolo: The Restorer
Editore: Harlequin Mondadori
Data di pubblicazione: giugno 2012
Pagine: 322
Serie: #1 La signora dei cimiteri

Trama:
Sono Amelia Gray e restauro cimiteri. Sono condannata a poter vedere i morti, ed è un'esperienza angosciante. Hanno fame di vita. Per questo non li posso guardare, non devo far loro capire che li vedo, o sono perduta. Ultimamente però tutto è diverso. È accaduto qualcosa nel cimitero di Oak Grove, dove sto lavorando, qualcosa che va oltre la semplice violenza, che coinvolge i vivi e i dannati. Ho paura, perché il senso di tutto ciò mi sfugge. Sono sempre più confusa, sopraffatta dalle circostanze e da un mistero che, invece di sciogliersi, pare diventare più fitto e più oscuro. Spero di trovare delle risposte, prima che tutto ciò possa uccidermi. 
Io amo il paranormal romance, ma proprio tanto. Anni fa lo leggevo più di ora ma comunque rimane un genere che adoro. Ne ho letto molto e ho capito le mie preferenze che non sono tanto sul paranormale e fantasmi quanto su vampiri, licantropi, demoni ecc.
Per questo motivo ho aspettato tanto a leggere La signora dei cimiteri, per i fantasmi, per l'aura gotica e quasi horror che il libro giustamente emana. Per fortuna io ascolto i consigli di amici librosi e mi lascio persuadere da recensioni e pareri, così nell'ultimo periodo questo titolo mi ha stuzzicata e finalmente l'ho letto.

Amelia è una donna sola, dopo essere stata anche una bambina e una ragazza sola, perché lei vede i fantasmi, le anime dei morti che per qualche motivo non riescono ad abbandonare la terra. Questo è molto pericoloso e suo padre l'ha istruita riguardo, facendo in modo che fosse al sicuro ma creandole come controindicazione un vuoto attorno, anche affettivo. La sua vita è destinata a cambiare per colpa dei ritrovamenti fatti nel cimitero di Oak Grove e dell'incontro con l'ispettore John Devlin.

In questo libro la componente romance è quasi assente, cosa strana e che non mi aspettavo. Non è un difetto però, perché, essendo il primo di una serie, si concentra maggiormente nelle spiegazioni necessarie.
L'ho trovato molto introspettivo, che si prende tutto il tempo necessario per farti capire bene la caratterizzazione di vari personaggi, soprattutto di Amelia. Questo da un lato rende meno scorrevole la lettura, ma dall'altro ne permette una maggiore empatia. Mi è piaciuto analizzare il carattere dei personaggi e la Stevens sa dosare bene le descrizioni, mantenendo dove serve (Devlin) il giusto mistero.

Amelia è riuscita a conquistarmi. Riflessiva, determinata, per certi aspetti fragile ma per altri decisamente forte, è un'eroina anomala ma decisamente interessante. Il personaggio che più mi ha colpito però è Devlin (si era capito vero?) proprio per quell'aura di mistero che lo ammanta.

La storia lascia moltissime questioni in sospeso, credo che alcune ce le porteremo avanti per tutta la serie. Questo mi ha spiazzata un po' sul finale, per esempio avrei voluto sapere altro sulle origini di Amelia o sul passato di Devlin, oltre che sul padre e la madre della ragazza.
La parte più "gialla" di questo libro invece ha una sua conclusione, che sono riuscita a capire prima di leggerlo ma che lo stesso ha saputo stupirmi. Una trama decisamente originale.

È un libro che si scosta dai soliti di questo genere, o almeno da quelli letti da me finora e non so bene cosa aspettarmi dai seguiti. Questo è sia stimolante che in qualche modo disturbante perché come posso fare ora? Non mi resta altro che proseguire e al diavolo le tbr.
Voto:










Ora tocca a Ludovica, che ha letto questo (di cui io ignoravo l'esistenza):
Autrice: Paola Mastracola
Titolo: La scuola raccontata al mio cane
Editore: Guanda
Data di pubblicazione: 17 novembre 2008
Pagine: 172

Trama:
«Difficile oggi fare l’insegnante di lettere. Quando lo dico in giro, molti mi guardano perplessi. Secondo me, chi è fuori dalla scuola non può sapere come stanno le cose. Allora mi è venuta voglia di raccontarlo, dal momento che le sorti della scuola devono importare a tutti, è evidente. Ho deciso di dire un po’ come la vedo io, questa volta senza la protezione di una storia romanzesca. Ho scelto come primo ascoltatore il mio cane, perché chi ne sa meno di lui? La sua estraneità canina mi aiutava a non dare niente per scontato. Ho provato a dirgli come ci sentiamo adesso noi che abbiamo molto amato la letteratura, e perché facciamo così fatica a ’passare’ i nostri amori ai ragazzi. Mi sono anche chiesta: dove sono finiti lo studio, la lettura, il tema, la concentrazione, il tempo, la logica, gli apostrofi, la noia? Per quale motivo dobbiamo imparare a insegnare, e insegnare a imparare, e a nessuno importa mai che cosa?» Così scriveva Paola Mastrocola presentando il suo libro, La scuola raccontata al mio cane. Sono trascorsi degli anni e la situazione nella scuola italiana non è certo cambiata, non è certo migliorata. E l’attualità del libro è dimostrata dal suo stesso, costante successo.

Il mio primo amore è la Letteratura, anche se quando scelsi di frequentare il Liceo Classico lo feci per diventare una psicologa, ma una volta che lessi Virgilio, Petrarca, Leopardi, Montale ho avuto la certezza di non avere scelta: Lettere Antiche all’Università, contro il parere di mia madre che voleva diventassi un’insegnante come lei (maestra d’infanzia), contro il parere dei più, che in una scelta del genere vedevano solo l’inutilità della materia e non la Grandezza dei Poeti. Mi sono poi laureata in biblioteconomia, quando ormai i libri stavano per essere soppiantati da altri supporti, ma come per le Lettere, me ne sono fregata e sono solo andata avanti per la mia strada, incurante dei buoni consigli e di chi reputava, e reputa oggi ancor di più, inconcludente e non fruttuosa la lettura!

Cosa c’entra questo spaccato di storia privata, la mia, con questo libro e questa autrice, di cui ho letto molto ed adorato Una barca nel bosco? Oltre ad essere una scrittrice ed un’appassionata di Letteratura è una professoressa di lettere in un Liceo, in cui per qualche anno non ha lavorato per motivi di studio, un dottorato e una borsa di studio post-dottorato vinti, ed in cui torna dopo sei anni, ma trova una riforma che ha ribaltato completamente la Scuola e tutto quello che da sempre fa parte di questo universo. La scuola che forse per i non-addetti risulta talmente un mondo a sé che lei, la quale prima di scegliere di diventare un’insegnante aveva semplicemente deciso di studiare letteratura, decide di rivolgersi al suo cane, Perry Bau, per spiegargli quanto il suo mondo, in cui si era sempre riconosciuta, la Scuola, stia andando a rotoli.

La sua è una visione molto obiettiva, seppur molto personale ed anche molto delusa, di quanto riforme su riforme invece di migliorare la scuola e portare l’alunno ad un’autonomia di pensiero e di ragionamento, lo porti, di contro, ad omologarsi a quello che è diventato l’unico fine della scuola: produttività ed efficienza, pubblicità e sintesi. L’esempio che fa della quasi totale sostituzione del tema agli esami di maturità con un “elaborato”, la dice lunga su quanta poca libertà sia rimasta agli alunni di esprimersi, di formulare dei pensieri, di mettere in quattro fogli di carta contenuti che ha potuto conquistarsi con letture personali e con interessi sviluppati al di là del programma, ma grazie a quella scuola che ancora dava input per far spaziare la mente!

Tra le righe, un’analisi approfondita di come fosse e di come sia oggi l’insegnamento, a cui non tutti sono indistintamente portati, di come sia diventata la scuola, non più fornitrice di contenuti e di conoscenza di autori che, forse nella vita non serviranno, ma che a quindici anni dovrebbero ancora essere in grado di causare stupore, un’apologia ben strutturata delle persone che hanno scelto l’insegnamento con l’intento di trasmettere un sapere, di far breccia nel cuore dei propri alunni e non di riempire scartoffie e di perdersi con lungaggini burocratiche e sociali che poco hanno a che vedere con Dante e Foscolo.

La Mastrocola, che fino ad ora avevo conosciuto come autrice di romanzi, indirizzati soprattutto a ragazzi, si è rivelata in questo piccolo saggio sulla scuola, un’autrice ironica e polivalente. La sua è una scrittura veloce, lineare, in alcuni tratti anche molto divertente, intrisa di citazioni che non appesantiscono l’opera ma danno il senso di quanto profonda e viscerale sia la sua conoscenza di un “altro” mondo.


«Cerchiamo di attrezzarli al meglio per vivere in questo mondo;
ma così li condanniamo a non vivere mai più nell’altro mondo,
quello non utile, non pratico, non veloce, non informato:
il mondo della letteratura e dell’arte.»


Quante volte anche noi, lettori “forti”, ci sentiamo apostrofare con domande retoriche ed insinuanti sul tempo che “perdiamo” a leggere, sul fatto che abbiamo davvero poco da fare se “spendiamo” tutto il nostro tempo libero, ed anche non libero, con un libro in mano, perché loro non sanno di quante cene abbiamo fatto bruciare o di quanti ritardi abbiamo provocato perché “ecco, leggo l’ultima riga e poi vado”, ma sempre più difficilmente riusciamo a staccarci dai nostri amati libri? Quante volte anche noi vorremmo continuare a vivere negli “altri” mondi che la lettura ci regala continuamente?

A tutte noi oggi vorrei dedicare l’utopia, come l’ha definita la Mastrocola, e prima di lei la mia amata Virginia Woolf, di una “stanza tutta per sé” in cui poter essere da soli con i nostri pensieri, magari con un libro ed un quaderno su cui mettere un po’ di noi stessi:

«Stiamo pure dentro ed attrezziamoci a vivere con strumenti e metodi idonei;
ma ritagliamoci un...tempo fuori, esterno ed estraneo,
dove far crescere l’altezza.
Naturalmente, un’altezza verso il basso,
chiamata anche...profondità.»


Un bel libro, piacevole ed adatto non solo a chi nella scuola ci lavora e a chi alla scuola ha dedicato la propria vita, non solo a chi potrà ritrovarsi nelle parole e nella denuncia di questa professoressa, ma anche a chi voglia riscoprire l’importanza della Letteratura, nell’espressione dei grandi Poeti che hanno fatto la nostra storia e ci hanno dato la possibilità di avere un personale e variegato bagaglio culturale. Non sono d’accordo con tutto il suo pensiero, ma in linea di massima le riconosco il grande pregio di voler continuare a dare qualcosa agli studenti. Basi solide su cui fondare il loro futuro. Autori in grado di smuovere le coscienze e permettere agli studenti di sviluppare un proprio pensiero. 
Voto: 

 
 
Conoscete questi titoli? Vi incuriosiscono? 

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21 commenti:

  1. Chiara: se non sbaglio dovrei avere il libro nei recessi del mio Kindle.
    Ludovica: non conoscevo il tuo invece.

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    1. Acquistato da Libraccio un secolo fa,presa dal solito raptus di acquisti sfrenati!!!

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    2. Dolci dovresti proprio leggere The Restorer è molto adatto a te

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  2. Invece io non conoscevo nessuono dei due. Ma entrambi mi sembrano molto interessanti.

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    1. Però della Mastrocola hai letto Una barca nel bosco? A te che ami la letteratura per ragazzi dovrebbe piacere! Lei a me come romanziera piace tantissimo!

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    2. Chicca al posto di smaltire aumentiamo la lista!

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  3. Chiara mi fa tanto piacere che ti sia piaciuto il libro della Stevens, è una delle serie che preferisco. Nei libri successivi scoprirai tanti segreti sia di Devlin e che di Amanda.
    Ludovica il tuo non lo conoscevo nemmeno..

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    1. Io non la conoscevo questa serie ma devo rimediare assolutamente!
      Però se ti capita,leggi la Mastrocola,magari un romanzo!

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    2. Io sono curiosissima ora, ma molto di più

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  4. Chiaraaaaaa! Voglio leggere il tuo! Sono una gran fifona ma voglio leggerlo!

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    1. Ludo non fa così paura e l'atmosfera gotica è sempre un bel leggere

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  5. Ho letto Restorer molti anni fa da seguire gli altri della serie che però è rimasta "quasi" interrotta per diverso tempo, poi sono arrivati il quarto e quinto volume. Dovrei recuperare quest'ultimo.
    Il libro letto da Ludovica non lo conoscevo e non ho mai letto nulla dell'autrice. Mi rompo sempre le scatole quando scatta la solita frase "io non ho tempo per leggere": da anni non guardo TV e, come dici bene, spesso mentre mescolo la minestra ho in mano un libro.
    Complimenti a entrambe per le recensioni

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  6. Il libro di Chiara mi sembra interessante, quello di Ludovica lo devo assolutamente recuperare sembra il mio mondo...

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  7. Ciao! Il libro di Chiara sembra davvero originale, anche se non è propriamente il mio genere. Quello di Ludovica, invece, racconta proprio il mio mondo: anche io sono laureata in Lettere ed ho svolto e svolgo, tra i vari lavori precari, anche quello di insegnante, di classe e/o privata. Dal momento che ho già apprezzato "Una barca nel bosco", credo proprio che questa lettura mi potrebbe piacerebbe!

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    1. Ciao Silvia, The Restorer non credo faccia per te mentre quello di Ludo invece sembra proprio di sì!

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  8. A me piacciono i paranormal romance però non vado matta per i cimiteri ed i fantasmi anche se più originali del soliti vampiri e licantropi.
    Quello della Mastrocola, invece, mi sembra molto interessante

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  9. The restorer sembra proprio il libro adatto a me! Misterioso ed inquietante.
    Per la Mastrocola sarebbe un'occasione per darle una chance. Ne ho letto uno suo per il gdl locale e non mi è piaciuto per niente!

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