Titolo: Volevo solo andare a letto presto
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 19 ottobre 2016
Pagine: 272
Trama:
Ipocondriaca, ossessiva, maniaca del controllo e sfegatata di telenovelas brasiliane: del resto che cosa aspettarsi dopo un’infanzia trascorsa in un borgo hippy, senza tv, con una mamma fissata con la cristalloterapia, un padre non ben identificato e tanti amici che danzano in giro, spesso senza vestiti? È comprensibile che a trentacinque anni Agata Trambusti voglia avere il pieno controllo di ogni aspetto della sua vita e detesti qualsiasi fuoriprogramma. Inclusa la pioggia, e quella mattina si è messo a piovere sul serio, mentre in tailleur e chignon Agata varca il cancello di una villa sull’Appia per valutare alcuni quadri che il proprietario vuole mettere all’asta. Ma la pioggia non è niente rispetto a quello che la aspetta: in meno di un minuto la sua tranquilla esistenza si trasforma in un rocambolesco film d’azione, a partire dall’uomo misterioso – terribilmente somigliante a Christian Bale! – che Agata mette ko con due abili mosse di krav maga prima di darsela a gambe. Ma che cosa sta cercando quell’uomo? E perché le sta improvvisamente alle calcagna? Tra una fuga nei vicoli più sordidi di Barcellona, le minacce di uno strozzino di quartiere e un losco traffico di falsi d’autore, Agata dovrà per una volta dar ragione al suo psicologo e lasciarsi risucchiare dal vortice impazzito degli eventi. E delle emozioni. Perché sarà proprio questa la partita più dura.
Io adoro quando c'è dell'ironia nei libri, e di sicuro apprezzo molto quelli che sanno farmi fare qualche risata, quindi quando ho visto il titolo di questo ero convinta che mi sarebbe piaciuto tantissimo, invece... Niente, non è scattata la scintilla. Ho avuto problemi su tutti i fronti.
Lo stile per iniziare. Uffa che fastidio! Proprio per questo voler far ridere a tutti i costi. Tipo cabaret per intenderci. Il massimo che mi ha strappato è una bocca tirata.
Poi la storia. Ma veramente? Dire che ha dell'assurdo è minimizzare. E' inconcepibile, rocambolesca ma in maniera esagerata, sembra il delirio di una persona drogata.
Infine Agata, la protagonista. Niente, non l'ho sopportata dall'inizio alla fine, la sua ipocondria non mi ha fatta né sorridere né tenerezza, ho solo provato fastidio. E anche lei è troppo sopra le righe.
Quello che mi ha infastidito è proprio questo essere troppo di tutto: troppo forzato lo stile, troppo estremi i personaggi, troppo strampalata la storia. E' come se forzasse il lettore e non mi è piaciuto.
Anche i personaggi secondari non mi hanno soddisfatta. Ad esempio Rosa, la madre di Agata è il classico tipo che piace, che fa ridere, svampita e simpatica. Ecco, odio puro anche con lei. Ma si può? Sul serio? Una madre fissata per l'amore libero lo concepisco, pure una madre incapace del suo ruolo, ma lei? Saltellava tra l'essere amica e guru, riuscendo male in ogni cosa.
Il protagonista maschile, Fabrizio, subito un brivido di piacere me l'ha procurato. Io ho un debole per gli animi tormentati, magari dal passato non proprio cristallino. Ma poi lui che fa? Anzi l'autrice che fa? Rovina tutto con il finale. Qui lo dico: il peggior finale di sempre. Neanche a provarci uno riuscirebbe a ideare una cosa più banale, che dopo tutto quel che è successo stona non in maniera esagerata, di più!
E a conferma che questo libro mi ha trasmesso poco, ho sottolineato solo una frase:
Volendo spiegare il mezzo voto in più posso dire che l'ambientazione, Roma, è ricca ma non stufa, ho apprezzato e che il particolare delle telenovelas sudamericane mi ha fatto ricordare qualche momento felice di quando ero bambina, di quando mia zia mi costringeva a guardare "la mia preferita" (Anche i ricchi piangono), bei ricordi.
In conclusione, questo libro l'ho letto per partecipare a un GDL e meno male, così è riuscito a coinvolgermi almeno un po'.
Voi l'avete letto? Conoscete l'autrice?
Lo stile per iniziare. Uffa che fastidio! Proprio per questo voler far ridere a tutti i costi. Tipo cabaret per intenderci. Il massimo che mi ha strappato è una bocca tirata.
Poi la storia. Ma veramente? Dire che ha dell'assurdo è minimizzare. E' inconcepibile, rocambolesca ma in maniera esagerata, sembra il delirio di una persona drogata.
Infine Agata, la protagonista. Niente, non l'ho sopportata dall'inizio alla fine, la sua ipocondria non mi ha fatta né sorridere né tenerezza, ho solo provato fastidio. E anche lei è troppo sopra le righe.
Quello che mi ha infastidito è proprio questo essere troppo di tutto: troppo forzato lo stile, troppo estremi i personaggi, troppo strampalata la storia. E' come se forzasse il lettore e non mi è piaciuto.
Anche i personaggi secondari non mi hanno soddisfatta. Ad esempio Rosa, la madre di Agata è il classico tipo che piace, che fa ridere, svampita e simpatica. Ecco, odio puro anche con lei. Ma si può? Sul serio? Una madre fissata per l'amore libero lo concepisco, pure una madre incapace del suo ruolo, ma lei? Saltellava tra l'essere amica e guru, riuscendo male in ogni cosa.
Il protagonista maschile, Fabrizio, subito un brivido di piacere me l'ha procurato. Io ho un debole per gli animi tormentati, magari dal passato non proprio cristallino. Ma poi lui che fa? Anzi l'autrice che fa? Rovina tutto con il finale. Qui lo dico: il peggior finale di sempre. Neanche a provarci uno riuscirebbe a ideare una cosa più banale, che dopo tutto quel che è successo stona non in maniera esagerata, di più!
E a conferma che questo libro mi ha trasmesso poco, ho sottolineato solo una frase:
Si incontrano milioni di persone e non succede niente. Poi ne incontri una la tua vita cambia per sempre,Ecco, sono d'accordo.
Volendo spiegare il mezzo voto in più posso dire che l'ambientazione, Roma, è ricca ma non stufa, ho apprezzato e che il particolare delle telenovelas sudamericane mi ha fatto ricordare qualche momento felice di quando ero bambina, di quando mia zia mi costringeva a guardare "la mia preferita" (Anche i ricchi piangono), bei ricordi.
In conclusione, questo libro l'ho letto per partecipare a un GDL e meno male, così è riuscito a coinvolgermi almeno un po'.
Voi l'avete letto? Conoscete l'autrice?
Ciao, della stessa autrice ho letto "Quando meno te lo aspetti" e nel complesso mi era piaciuta: una storia semplice e leggera adatta a rilassarsi; questo libro invece non l'ho letto ma vorrei farlo, non so cosa aspettarmi perchè ho sentito sia pareri positivi sia negativi, de gustibus ;-)
RispondiEliminaCiao Ariel, credo anche io che questa autrice non sia nelle mie corde, quindi un problema mio. Io non ripeterò l'esperienza con altri titoli ma ho letto pure io recensioni positive
EliminaLa tua vita è cambiata per sempre da quando ci sono io! Almeno questo, devi riconoscerlo, è un punto a favore ahahahah... Comunque hai ragione, tutto troppo forzato e a noi la comicità "per forza" non piace, vero?!
RispondiEliminaLo riconosco eccome! Ihihih. E no, a noi per forza non piace
RispondiEliminaOh oh, io lo devo leggere ancora, mi fai venire l'ansia così :D :D
RispondiEliminaScherzo, mi è piaciuta la tua analisi, il tuo punto di vista ed è per questo che quando sarà il momento lo guarderò con un occhio diverso :)
ciao Anna, sono curiosa già adesso di leggere poi la tua opinione, ihihih
EliminaGià quando vedo quella cover mi viene da sentirmi male >.<
RispondiEliminaa me la cover ispirava un sacco invece...
EliminaEccomi qui! intanto mi sono iscritta ai lettori fissi del tuo blog, che mi pare giusto. Dopo di chè, dal momento che sono alla prese con questa Agata anche io a causa di una challenge, mi armo di coraggio e di pazienza sperando di non strappare le pagine del libro. Sono estrema nei miei gusti, non ci posso fare niente. Per ora è scattata la scintilla dell'odio.
RispondiEliminaihihih grazie Paola. Dai, sempre scintilla è, meglio che apatia. Sono curiosissima di leggere poi la tua recensione
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