lunedì 27 settembre 2021

Recensione di Ludovica - Tu leggi? Io scelgo! - "Nevernight. Mai dimenticare" di Jay Kristoff

Buongiorno lettori, oggi tocca a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria e ora gestita da me e Chicca. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. 

Questa volta ha scelto tra le recensioni di Chicca del blog Librintavola e ha pescato questo titolo (direi che era anche ora).
 
Il libro:  

Autore: Jay Kristoff
Titolo: Nevernight. Mai dimenticare
Editore: Mondadori (Oscar fantastica)
Data di pubblicazione: 3 settembre 2019
Pagine: 463
Serie: The Nevernight Chronicle Series Vol.1

Trama:
In un mondo illuminato da tre soli che non tramontano mai, la giovane Mia Corvere approda alla Chiesa Rossa, una sorta di "Hogwarts dei sicari". Vuole diventare un'assassina per vendicare la sua famiglia. Riuscirà ad entrare nell'esclusiva accademia? 








Ho iniziato questo libro di sole 463 pagine, ben quattro volte in due anni. So che le premesse, detto ciò, non sembrino le migliori, che si potrebbe pensare che la lettura non sia avvincente, che qualcosa mi abbia disturbato, ed invece no. Questo romanzo, come tanti prima di lui, è invece solo l’ennesima dimostrazione di quanto sia vero l’assunto che i libri ci chiamino e che abbiano un tempo tutto loro.

 

Oggi è stato il momento per me di leggere Nevernight di Kristoff, autore già enormemente apprezzato con la trilogia di Illuminae, ancor più amato proprio perché non un mio genere, e me lo sono goduto tutto d’un fiato, appesa ad ogni pagina che giravo, sottolineando decine di frasi, emozionandomi con e per tutte le perdite subite da Mia, la giovane ed intraprendente protagonista della storia.

 

Da che parte si può iniziare quando un libro ti è entrato così dentro da non voler leggere la parola fine, quando ti ha tenuto così tanto sul filo, invece, da voler a tutti costi arrivare alla fine?

 

Non è un libro semplice né immediato, questo va detto anche per preparare chi si voglia avvicinare al testo, nel senso che ci vuole proprio una certa quantità di pagine per entrare in un ambiente tanto insolito e in personaggi tanto sopra le righe (mi riferisco ad un certo gatto naturalmente), ma anche una certa dose di elasticità mentale per poter fare il punto di tutte le informazioni che ci getta addosso l’autore. Vero però è che una volta entrati, una volta entrati nel meccanismo delle note a piè pagina, che in alcuni casi occupano più della metà della pagina intera, una volta colta l’ironia di fondo che non fa che emergere ad ogni pagina, una volta fatto proprio l’apparato che contiene i fatti si va talmente nel profondo che si arriva a sentirsi a proprio agio anche in una scuola di assassini!

 

Tra le tante cose che mi hanno affascinato del libro la prima è l’assoluta mancanza di buoni sentimenti, anzi di quell’imposto bisogno di bontà che gli autori ad un certo punto mettono a forza nei loro romanzi: Kristoff è sadico dall’inizio alla fine, non fa sconti a nessuno, regala amore ed amicizia e fiducia, ma toglie tanto, a tutti. I colpi di scena, praticamente uno ad ogni fine di capitolo, sono il motore che muove un ingranaggio costruito nei minimi particolari e per cui lui spende migliaia di parole, senza lesinare in descrizioni di ambienti, storia, intrecci, sentimenti. Il principale? La vendetta, non solo da parte di Mia che vuole entrare in una scuola di assassini proprio per eliminare chi le ha eliminato la famiglia, ma da parte di tutti gli aspiranti finalisti, in termini più macabri, i sopravvissuti. Ognuno di loro è mosso da un segreto, da un motivo drammatico e violento che lo ha spinto a rinunciare ad una vita lineare, per affrontare ogni giorno la morte e la capacità di sconfiggere i propri fantasmi.

 

Impossibile riassumere in poche battute tutto ciò che questo libro dice, racconta, suscita, e sinceramente non ne sento neanche la necessità, ciò che vorrei sottolineare, invece, sono i diversi ed intensi motivi di bellezza che l’autore ha saputo creare, nonostante descrivesse morte e sangue e violenza. Sono le emozioni, pure e contrastanti e profonde, che il romanzo è riuscito a scatenare nel lettore. È quell’ironia di fondo, è la capacità di Mia, personaggio intenso e di spessore, in tutte le sue manifestazioni, di andare avanti nonostante tutto il marcio con cui è costretta a convivere. La sua forza mi ha stupito ma mi anche affascinato tantissimo, la sua capacità di rialzarsi ed affrontare il male, di tornare indietro e di salvare il salvabile.

 

Fare questa recensione è stato molto difficile, e so che nei giorni a venire mi verranno in mente altre mille considerazioni che potevo portare alla vostra attenzione, so che ho tralasciato tanto, ma so anche che questa è proprio una recensione di pancia, è una di quelle che non riesci proprio a fare entrare in degli schemi, ma che escono da sole, senza darti il tempo di fermare un solo pensiero.

 

Ho terminato la lettura, e termino ora la recensione dicendomi l’unica cosa che conti: devo assolutamente leggere il secondo, perché se un primo capitolo è stato così carico di eventi e suspense, di personaggi, tanti, ma delineati tutti minuziosamente, tanto da permettere al lettore di non confonderli mai, di una storia costruita su più piani temporali ma che si amalgamano in modo coerente e fluido tra di loro, allora non oso immaginare cosa siano in grado di essere il secondo o il terzo volume!

Voto: 5*


Vien voglia di rileggerlo vero?
Le altre recensioni






9 commenti:

  1. oh lo zio Jay non sbaglia mai. quanto mi è piaciuta l'intera trilogia e dire che ho impiegato un anno a leggerla perchè come dici tu doveva arrivare il suo momento! felice che tu abbia amato Mia quanto me

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    1. Li ho amati a dismisura! Ora cerco di leggere gli altri due!!!

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  2. Leggo solo recensioni positive di questa trilogia che mi attira e mi allontana per tutti i motivi che hai elencato, primo fra tutti i temi: morte, sangue. Però come hai detto tu i libri chiamano e so che arriverà il suo momento. Non posso perdere una lettura da 5!

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  3. Forse risulterò scontata ma so per certo che non leggerò questa serie perché non la sento mia

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    1. Come scrivevo, io ci ho messo un po’ a decidermi a leggerlo, pur avendo il libro pronto sul comodino, e ci credo che possa non essere nelle tue corde, ma se decidi di dargli una possibilità non te ne pentirai

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  4. Amo, amo amo amo amo, ho detto amo???

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  5. Uao, lettura bella impegnativa! Diciamo che l'argomento non mi attira molto,ma visto il tuo entusiasmo non posso che lasciare una possibilità a questo libro, quando appunto dovesse venire a cercarmi.

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