martedì 28 giugno 2022

Ci provo con - Recensione "Issue" di Bianca Ferrari

Buongiorno, torna la rubrica mensile nata da una mia idea per buttarsi su nuovi autori. 

Rubrica a cadenza mensile in cui si legge un autore o un'autrice per la prima volta.

A me piace fare rubriche in compagnia, ovviamente senza nessun obbligo, così ho esteso l'invito alle mie amiche blogger. In basso trovate le partecipanti di questo mese e se vi facesse piacere partecipare avete solo da dirlo.

Ho letto:
Autrice: Bianca Ferrari
Titolo: Issue
Editore: Self
Data di pubblicazione: 19 febbraio 2022
Pagine: 438
Red Oak Manon Collection #3

Trama:
Israel Silver ha lasciato Red Oak Manor appena finito il liceo ed è tornato a casa sempre più raramente, troppo impegnato a inseguire il sogno di condividere la sua musica con il mondo. La grande occasione per lui arriva nove anni dopo il suo trasferimento: un’etichetta discografica gli offre un contratto per il suo prossimo disco e lo riporta a pochi chilometri dal luogo in cui è cresciuto.
Virginie invece non è mai uscita da Red Oak Town. Ha una passione per il disegno, un solo amico, diciott’anni, molti dubbi e un’unica certezza: il suo cuore appartiene da sempre a Israel Silver. Glielo ha lasciato ancora prima di rendersene conto e non lo ha mai rivoluto indietro. Non lo rivuole nemmeno ora che lui è tornato.
Neppure adesso che Israel cerca di tenerla a distanza.
Perché per lui Virginie è proibita.
Perché porta il suo stesso cognome e non dovrebbe guardarla. Non dovrebbe desiderarla.
Ma Israel la guarda. La vede. E la desidera più di ogni altra cosa.
Eppure, il conto da pagare per quella attrazione è davvero troppo salato. E cosa puoi fare quando tutto ciò che vuoi è a un solo passo, ma quel passo è proprio sull’orlo di un precipizio?

Issue è il III° volume della Red Oak Manor Collection. Tutti e dieci i libri che la compongono sono autoconclusivi e scritti da autrici diverse. La lettura di ognuno di loro può essere affrontata indipendentemente da quella dei volumi precedenti o successivi.




Terzo libro di questa collection, che ha alla base un’idea geniale: 10 libri, 10 autrici diverse, 10 coppie di protagonisti diversi, ma un’unica ambientazione e con le storie che, seppur autoconclusive, si intersecano fra loro.

Stavolta è il turno di Bianca Ferrari, per me per la prima volta, con protagonisti Virginie e Israel.

Questo libro non mi è piaciuto, non c’è un modo meno indolore di dirlo. Ho avuto difficoltà con tutto: storia, evoluzione di essa, caratterizzazione dei personaggi, anche con lo stile della Ferrari che, seppur molto corretto e scorrevole, per i miei gusti ha troppe troppe lacune e incongruenze.
Provo a spiegarmi meglio senza fare spoiler.

Questo libro è catalogato come Forbidden, music romance e pure Age Gap. Sono sottogeneri che io di solito adoro, mi piace l’angst portato ai massimi livelli e la differenza di età nella coppia, se ben gestita, è uno dei contesti che più adoro. Ma sono un'amante del Rock, fatico con il rap e se non avessi già letto il libro di Kennedy Ryan non avrei capito molto. 
Io non ho trovato però né elementi forbidden (in quanto il fatto che Israel non sia lo zio naturale di Virginie viene detto al 18%, ho controllato due volte), né questo Age Gap, perché secondo me Virginie dimostra 3 anni e Israel tipo 5 e mezzo. Sul finale Virginie scende ulteriormente, ma la differenza non si nota lo stesso.

Il problema più grosso, sempre per me sia chiaro, è proprio nella caratterizzazione dei personaggi, che per me non è stata fatta bene. A parte l’antipatia provata, che può essere davvero una mera questione di gusti, ho patito proprio una mancanza di elementi. Vengono date per scontate diverse peculiarità che sono particolari e avrebbero bisogno di una spiegazione. L’autrice le pone come dato di fatto, mettendoci una pezza sul finale con una spiegazione troppo stiracchiata, che comunque per me andava fatta subito (e magari non far sapere dall'inizio invece della mancata parentela, così da giustificare paturnie e sensi di colpa che altrimenti non hanno senso).
Un esempio: Israel non parla quasi, al limite del patologico. Però usa le parole in musica. Ma perché? È dovuto alla perdita dei genitori? È dovuto alla sua infanzia al maniero? Non ci è dato sapere, se non due parole stringate appunto sul finale. Questo è un esempio, ho trovato diverse questioni simili che mi hanno lasciata perplessa.

Ho avuto l’impressione (confermata dalle parole scritte nei ringraziamenti finali) che questa storia non avesse a monte una struttura o un brogliaccio da seguire. Come se l’autrice avesse avuto un’idea, un’intuizione, e l’avesse seguita per poi svilupparla man mano che scriveva. Io non amo quando capita così, anzi apprezzo sempre tanto quando lo studio prima c’è e si nota, quando ogni particolare è svelato al momento giusto. Di nuovo però gusto personale.

Grammaticalmente e a livello di sintassi questo libro è ineccepibile. Inoltre per fortuna è molto scorrevole. Però non sono proprio riuscita ad apprezzarlo e pure il finale, che per me in alcuni casi ribalta completamente la concezione del libro, è stata una delusione, troppo forzato e irreale.

Mi dispiace, non è andato bene questo primo approccio con questa autrice.
Voto: 2*


Conoscete questa autrice?
Questa collection?

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14 commenti:

  1. Bella recensione Chiara, non ho letto questo libro sinceramente non mi attirava la trama e poi fa parte di una serie che non ho proprio tempo di leggere. Della Ferrari non ho mai letto nulla.

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  2. Oddio avevo già letto la recensione di Chicca di Libriintavola e..No, no e no!
    Dopo aver letto anche te non ho proprio voglia di leggere anche io questo libro

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  3. Non ho letto questa serie, ma sinceramente non ne sono molto attratta e forse ho fatto bene...

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  4. Mai letta la serie, non credo faccia per me... grazie comunque

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  5. E' davvero deludente quando si cerca di salvare qualcosa e non si riesce, anche questo tipo di recensioni servono su questo siamo sempre d'accordo

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    1. poi giustamente ognuno ha i propri gusti, a me questo ha deluso e mi dispiace

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  6. Anche tu come Chicca non lo hai apprezzato quindi non lo segno di sicuro. Grazie per il dettaglio con cui hai descritto il tuo no.

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    1. ho cercato di spiegare il perché non mi sia piaciuto, magari i motivi ad altri possono invece interessare

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