lunedì 13 giugno 2022

Recensione "Sotto la porta dei sussurri" di T.J. Klune

Il libro:
Autore: T.J. Klune
Titolo: Sotto la porta dei sussurri
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 17 maggio 2022
Pagine: 408

Trama:
Quando un mietitore va a prenderlo al suo stesso funerale, Wallace comincia a sospettare di essere morto.
E quando Hugo, il proprietario di una singolare sala da tè, si offre di aiutarlo ad "attraversare", Wallace capisce che, sì, deve proprio essere morto.
Ma Wallace non si rassegna ad abbandonare una vita che sente di avere a malapena attraversato ed è deciso a vivere fino in fondo anche un piccolo scampolo, anche una breve parentesi di esistenza che, se vissuta pienamente, può farsi intera.




Amo moltissimo questo autore, che compro a scatola chiusa; di questa storia infatti non ho voluto sapere nulla, mi ci sono buttata appena ho potuto, certa di trovare tematiche importanti trattate con la sua magistrale penna. Klune anche stavolta non ha deluso.

Sotto la porta dei sussurri parla di morte. Leggendo le note dell'autore (e informandomi un po' in giro) ho capito che questo libro per lui è stato catartico, una maniera per sfogare, per aiutarsi a elaborare, la perdita di una persona importante. Tratta quindi argomenti importanti e intensi, ma non è triste, o almeno non solo, perché l'autore ha questo modo di scrivere per cui è impossibile a volte non ridere.

Attraverso Wallace e la sua storia noi lettori veniamo spronati a pensare al tempo, a quanto a volte lo si sprechi per cose senza valore reale, a quanto lo si dia per scontato. Nello stesso momento siamo portati a cercare di capire cosa veramente sia degno di nota, cosa nella vita conti davvero. Si tratta anche il lutto, in tutte le sue fasi, cosa non facile da affrontare.

Un buon libro, pieno di buone intenzioni e buoni propositi, raccontato però in maniera non stucchevole, come solo questo grande autore sa fare.
A volte però devo ammettere che, soprattutto per quanto riguarda Hugo, ho avuto l'impressione che la bontà d'animo fosse eccessiva, ma io sono una persona che tende a essere cinica, soprattutto negli ultimi tempi, e il mio disincanto a volte si fa sentire troppo.

Ho amato però tanto quanto trasmesso da questa storia, ho adorato Wallace, con la sua crescita, la sua epifania, il suo pentirsi e il suo provare emozioni. Ho adorato, tantissimo, anche il personaggio di Nelson, il nonno di Hugo, con la sua parlantina senza filtri e l'animo irriverente.

Come in ogni sua opera che ho letto, anche qui il tema ricorrente di Klune è presente: la famiglia che ti crei, composta da persone che si vogliono bene e si rispettano, indipendentemente dai legami di sangue. Sempre un messaggio importante e una componente che mi aspetto, che non delude mai.

Il finale è commovente e forse eccessivamente perfetto, ma io l'ho adorato, mi ha trasmesso un messaggio di speranza su cui contavo, soprattutto per quanto riguarda il tema della morte.

Di nuovo una favola, una storia scritta benissimo, introspettiva ma scorrevole, profonda, che fa riflettere non poco e che dona emozioni forti. Un libro consigliatissimo.
Voto 4.5*

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