venerdì 24 giugno 2022

Recensione "Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda" di Paolo Villaggio - Questa volta leggo

Oggi tocca a me questa rubrica 
 
Come sempre grazie a Dolci, Queen della grafica
 
 
Ogni mese verrà scelta una parola e nell'ultima settimana troverete le recensioni sui vari blog partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, scelto in relazione alla parola data, tutti con un comun denominatore.

La parola di giugno è:

C A P P E L L O

Questo mese riuscita a recuperare un titolo presente da troppo nella mia libreria.
Il libro: 
Autore: Paolo Villaggio
Titolo: Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2002
Pagine: 125

Trama:
"Sono le tre del mattino nella mia casa bianca sul mare, alle Bocche di Bonifacio, in Corsica. E' una magnifica notte senza luna." Inizia così "Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda", il libro in cui Paolo Villaggio ripercorre la sua vita, i suoi successi televisivi e cinematografici: dai tempi in cui era animatore sulle navi della Costa Crociere, con compagni di viaggio come Fabrizio De André, il poeta alla chitarra, e Silvio Berlusconi, il pianista, fino alla creazione di Fantozzi, ai libri tradotti in Francia, Sudamerica e Russia, ai film di successo, alle collaborazioni con Fellini, Monicelli, Olmi e Lina Wertmüller.



Di solito non leggo biografie o autobiografie, ma questa mi ha incuriosita tantissimo, l’ho comprata già da un po’ e finalmente ho avuto l’occasione di leggerla.

Paolo Villaggio è stato un grandissimo personaggio della nostra televisione. A me interessava scoprirlo anche come uomo, perché quel poco che sapevo di lui denotava una personalità intelligente e dotata di grande ironia. Inoltre la sua amicizia con Fabrizio De André da sempre mi ha sempre incuriosita.

Non so cosa mi aspettassi da questa lettura, posso dire però che non sono del tutto soddisfatta. L’autore ci ha regalato qualche scorcio della sua infanzia, raccontando diversi aneddoti, colorando i fatti con una punta di ironia e tanta tanta malinconia.
Spesso mi è sembrato una comunissima persona anziana che sentenziava che ai suoi tempi tutto era più semplice e giusto.

L’errore forse è stato mio, volevo scoprire la persona dietro il personaggio e ho avuto davanti quello, che però non mi ha colpito in modo particolare; forse Villaggio in questo libro voleva mostrare la quotidianità di una vita normale, seppur contornata da persone famose.

L’impressione è stata appunto di una persona nostalgica e a tratti amareggiata, mi è mancato quel guizzo di ironia meno cinica che ho (forse in maniera errata) costruito attorno al personaggio.

Avrei voluto sapere di più inoltre della sua carriera, della sua evoluzione.

Forse le biografie non sono adatte a me.
Voto: 2.5*

Voi leggete le biografie?
Passate a leggere anche le altre recensioni




2 commenti:

  1. ammetto che non ho mai trovato simpatico Villaggio e se le biografie in generale non mi piacciono questa ahimè non mi ispira per nulla

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